Allarme: il forum di Cernobbio rivela una crisi incombente sull’Italia

L’economia globale si trova a un bivio, con sfide geopolitiche e rallentamenti della crescita che dominano il panorama. Il Forum Teha di Cernobbio, giunto alla sua edizione annuale, si propone come un punto di incontro cruciale per affrontare queste complessità. L’evento vede la partecipazione di leader politici, imprenditori e figure di spicco del mondo economico, tutti chiamati a confrontarsi sulle strategie per navigare in un contesto sempre più incerto.

Geopolitica e Difesa: Un Nuovo Scenario

La guerra in Ucraina continua a rappresentare una fonte di instabilità, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, pur non potendo annunciare la pace, cerca di rassicurare sulla tenuta dell’Europa. Parallelamente, emerge la consapevolezza della necessità per l’Europa di assumere un ruolo più attivo nello scenario internazionale, soprattutto in termini di difesa. Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo, sottolinea l’importanza di incrementare gli investimenti nel settore, ricordando come la spesa per la difesa dei paesi UE sia crollata dal 3,9% del 1989 all’1,3% del 2020. L’obiettivo, secondo Pontecorvo, è di raggiungere il 2,5% del PIL il prima possibile, un traguardo condiviso anche da Lorenzo Mariani, amministratore delegato di Mbda Italia.

Ottimismo Prudente e Sfide Economiche

Nonostante le incertezze, il Forum di Cernobbio lascia trasparire un cauto ottimismo. Pier Carlo Padoan, presidente di Unicredit, parla di “più ottimismo che pessimismo”, mentre i sondaggi tra gli imprenditori indicano aspettative positive per il 2025. Il 32,4% prevede una crescita del fatturato superiore al 10%, mentre solo il 2,7% teme una flessione significativa. Tuttavia, le sfide economiche rimangono, con la necessità di accelerare sul mercato unico dei capitali per competere con la Cina. Antonio Tajani, vicepresidente del consiglio, si dichiara contrario a nuove tasse sulle banche o sui buyback, sottolineando l’importanza del dialogo e del confronto con il settore finanziario. Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, mette in guardia contro i dazi, considerandoli un ostacolo alla globalizzazione. Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cdp, si mostra “abbastanza tranquillo” sull’impatto dei dazi USA sull’Italia, confidando nella capacità di adattamento del sistema industriale italiano.

Capitale Umano: Un Investimento Necessario

Un tema centrale del Forum è la necessità di investire nella formazione del capitale umano. L’Italia si trova ad affrontare sfide significative in questo ambito, con un alto tasso di dispersione scolastica (9,8% dei giovani tra i 18 e i 24 anni) e un basso numero di laureati (31,6%). La disuguaglianza rispetto ai paesi europei più all’avanguardia è notevole: in Irlanda, i laureati costituiscono il 65,2% dei giovani, mentre in Francia raggiungono il 53,4%. Inoltre, l’Italia registra una “fuga di cervelli” annuale di oltre 37mila laureati, che si trasferiscono all’estero in cerca di prospettive professionali più allettanti, con un impatto economico stimato di 5,1 miliardi di euro. Il dato più allarmante riguarda i NEET (giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione), che in Italia sono ancora 1,4 milioni. Un sondaggio dell’Agenzia Italiana per la Gioventù rivela che 7 giovani su 10 sono preoccupati per il proprio futuro lavorativo, temendo la precarietà e i bassi salari.

Ripartire dalla Formazione: Un Imperativo per il Futuro

In conclusione, il Forum Teha di Cernobbio mette in luce le sfide complesse che l’economia globale e l’Italia in particolare si trovano ad affrontare. Tra tensioni geopolitiche, rallentamenti della crescita e la necessità di investire nel capitale umano, emerge la consapevolezza che il futuro dipenderà dalla capacità di adattamento e dalla volontà di intraprendere riforme strutturali. *La formazione e l’istruzione rappresentano un investimento fondamentale per garantire la stabilità e la competitività del Paese nel lungo termine.

Amici, riflettiamo un attimo su cosa significa tutto questo per noi. Immaginate di essere al timone di una barca in una tempesta: conoscere le basi della navigazione (l’economia) e avere una bussola affidabile (la finanza personale) vi aiuterà a non farvi travolgere dalle onde. Una nozione base di economia che possiamo applicare qui è il concetto di costo opportunità: ogni scelta che facciamo (studiare, investire, lavorare) implica rinunciare a qualcos’altro.

E per chi vuole approfondire, una nozione avanzata è la teoria del capitale umano*, che considera l’istruzione e la formazione come investimenti che aumentano la produttività e il potenziale di guadagno di un individuo. Investire in noi stessi, quindi, non è solo una questione di crescita personale, ma anche una strategia economica intelligente per affrontare le sfide del futuro. Pensateci: quali sono le vostre “competenze chiave”? Come potete valorizzarle e trasformarle in un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro? La risposta a queste domande potrebbe essere la chiave per navigare con successo nel mare tempestoso dell’economia globale.