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- Crescita rivista al rialzo al 4,6% nel secondo trimestre del 2025.
- Previsto un rallentamento della crescita del PIL al 4,2% nel 2026.
- Possibile dazio aggiuntivo del 30% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti.
L’economia cinese si trova a un bivio, con previsioni che indicano un possibile rallentamento nel 2026. Dopo una performance superiore alle aspettative nel secondo trimestre del 2025, con una crescita rivista al rialzo al 4,6%, permangono interrogativi sulla sostenibilità di questo trend.
Analisi del contesto economico attuale
Il PIL cinese ha mostrato una crescita dell’1,1% su base trimestrale nel secondo trimestre, superando le stime iniziali. Questo risultato è stato in parte trainato da un aumento della domanda interna, stimolata da programmi di permuta, e da una buona performance delle esportazioni di manufatti. La <a class="crl" target="_blank" rel="nofollow" href="https://studiopadovan.com/news/usa-cina-nuovo-accordo-del-12-maggio-2025-sulla-riduzione-reciproca-dei-dazi-e-fine-delle-ritorsioni-cinesi/”>sospensione temporanea dei dazi da parte dell’amministrazione Trump ha contribuito a mantenere vivaci gli scambi commerciali con gli Stati Uniti. Tuttavia, questo scenario potrebbe non durare a lungo.

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Le sfide all’orizzonte
Le esportazioni cinesi potrebbero subire un rallentamento a causa della possibile reintroduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti. Sebbene un accordo commerciale possa essere raggiunto, la nostra previsione di base prevede l’applicazione di un dazio aggiuntivo del 30% sulle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti. Inoltre, gli indicatori anticipatori suggeriscono un imminente calo della crescita delle esportazioni cinesi, anche considerando le prospettive per il commercio dei mercati emergenti.
Un’altra sfida significativa è rappresentata dalla crisi immobiliare deflazionistica iniziata nel 2021. Nonostante timidi segnali di ripresa nelle compravendite di proprietà, l’eccessiva offerta di immobili, specialmente nelle città di livello secondario, continua a gravare sia sulla spesa interna che sull’andamento dei prezzi. La richiesta di finanziamenti da parte delle imprese e dei privati rimane contenuta, anche a fronte di tassi di interesse più bassi, riducendo l’efficacia degli interventi di politica monetaria.
Previsioni per il futuro
Le nostre previsioni indicano un rallentamento della crescita del PIL cinese al 4,2% nel 2026. Questo scenario è influenzato dalle difficili prospettive di crescita e dalla sovraccapacità produttiva, che potrebbero mantenere la deflazione una preoccupazione costante. Il deflatore del PIL è sceso ulteriormente in territorio negativo nel secondo trimestre e difficilmente invertirà la tendenza nel breve termine. Di conseguenza, l’accelerazione della crescita del PIL nominale, storicamente necessaria per sostenere un aumento sostenuto dei prezzi delle azioni, appare improbabile.
Implicazioni per gli investitori
Le prospettive economiche della Cina sollevano importanti interrogativi per gli investitori. La deflazione persistente e il rallentamento della crescita potrebbero influenzare negativamente i rendimenti degli investimenti. È fondamentale monitorare attentamente gli sviluppi economici e politici in Cina per valutare i rischi e le opportunità. La diversificazione del portafoglio e una gestione prudente del rischio sono essenziali in questo contesto di incertezza.
Navigare le acque incerte: una bussola per il futuro economico cinese
In un contesto economico globale in continua evoluzione, comprendere le dinamiche che influenzano la crescita cinese è fondamentale. La Cina, con il suo ruolo di motore dell’economia mondiale, si trova ad affrontare sfide significative, tra cui la gestione della crisi immobiliare e la navigazione delle tensioni commerciali internazionali. *La capacità del governo cinese di implementare politiche efficaci per stimolare la domanda interna e affrontare la sovraccapacità produttiva sarà determinante per il futuro economico del paese.
Ora, parliamoci chiaro, senza usare paroloni da economisti. Immagina che l’economia di un paese sia come una grande torta. Se la torta smette di crescere, o addirittura si rimpicciolisce, tutti ne risentono: le aziende fanno meno profitti, le persone hanno più difficoltà a trovare lavoro e i prezzi tendono a scendere (deflazione).
Una nozione base di economia che si applica qui è il concetto di offerta e domanda. Se c’è troppa offerta (ad esempio, troppe case invendute) e poca domanda (poche persone che vogliono comprare), i prezzi scendono. Questo può sembrare una buona cosa per i consumatori, ma se i prezzi continuano a scendere, le aziende smettono di investire e l’economia si blocca.
Un concetto più avanzato è la curva di Phillips*, che descrive la relazione tra inflazione e disoccupazione. In teoria, quando la disoccupazione è bassa, l’inflazione tende a salire, e viceversa. Tuttavia, negli ultimi anni questa relazione sembra essersi indebolita, e la Cina ne è un esempio. Nonostante una crescita economica robusta, l’inflazione rimane bassa, il che suggerisce che altri fattori, come la globalizzazione e la tecnologia, stanno influenzando i prezzi.
Riflettiamoci un attimo: cosa significa tutto questo per noi? Significa che dobbiamo essere consapevoli dei rischi e delle opportunità che si presentano in un mondo in continua trasformazione. Dobbiamo informarci, studiare e cercare di capire come funziona l’economia, per poter prendere decisioni più consapevoli per il nostro futuro finanziario. Non è facile, lo so, ma è l’unico modo per non farci cogliere impreparati dalle sorprese che il futuro ci riserva.







