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- L'italia paga l'energia 4-5 volte in più degli Stati Uniti.
- Costi energetici superiori del 30-60% rispetto ad altri paesi europei.
- Mercosur: un'opportunità per 700 milioni di persone.
- Servono misure per sostenere le imprese, stimate in 8 miliardi di euro.
Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha lanciato un allarme durante l’assemblea pubblica di Confindustria Emilia Area Centro, sottolineando come l’elevato costo dell’energia in Italia stia minando la competitività delle imprese, in particolare quelle energivore. Secondo Orsini, il problema risiede nel fatto che l’Italia paga l’energia 4-5 volte in più rispetto agli Stati Uniti e il 30-60% in più rispetto ad altri Paesi europei. Questa disparità crea un ostacolo significativo per le aziende italiane, rendendo difficile competere sul mercato globale.
Orsini ha evidenziato la necessità di un intervento urgente, proponendo il “disaccoppiamento” del costo dell’energia dal prezzo del gas, una misura che, a suo dire, è finalmente entrata nel “vocabolario” del governo. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di agire rapidamente, poiché l’avvicinarsi dell’inverno potrebbe portare a un ulteriore aumento dei costi energetici, aggravando la situazione per le imprese.
Investimenti, Mercosur e politiche industriali: le priorità di Confindustria
Oltre alla questione energetica, Orsini ha affrontato altri temi cruciali per l’economia italiana ed europea. Ha sottolineato l’importanza di attrarre investimenti, auspicando un ruolo più attivo da parte dell’Europa e della Banca Centrale Europea (BCE) nell’implementazione di politiche di attrazione, come l’emissione di Eurobond. Tuttavia, ha espresso dubbi sulla chiarezza di visione dell’Europa in questo momento.
Orsini ha anche espresso fiducia nell’apertura del negoziato con il Mercosur, il mercato comune dell’America Latina, che rappresenta un’opportunità significativa per le imprese italiane, con un potenziale di 700 milioni di persone. Ha sottolineato che, sebbene non possa sostituire il mercato statunitense, il Mercosur offre un’importante alternativa e la possibilità di diversificare i mercati di esportazione.
Sul fronte interno, Orsini ha espresso preoccupazione per la scadenza degli incentivi per l’Industria 4.0 e 5.0, per il regime agevolato delle Zone Economiche Speciali (ZES) e per l’agevolazione fiscale destinata a ricerca e sviluppo. Ha chiesto al governo di adottare misure per sostenere le imprese, stimate in 8 miliardi di euro, sottolineando che tali investimenti non rappresenterebbero un costo netto per lo Stato, ma genererebbero entrate attraverso l’IVA e il gettito fiscale derivante dall’attività delle imprese e dalle nuove assunzioni.

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Oltre il taglio delle tasse: una visione di lungo termine per la crescita
Orsini ha criticato l’approccio del governo che si concentra principalmente sul taglio delle tasse, sostenendo che la crescita del Paese richiede una visione di lungo termine che metta l’industria al centro, combattendo i contratti pirata e puntando sulla produttività delle imprese. Ha sottolineato che la redistribuzione della ricchezza deve avvenire attraverso un aumento del reddito delle imprese.
Il presidente di Confindustria ha inoltre evidenziato la necessità di concentrarsi sulle filiere che funzionano e di trasformare quelle meno performanti, evitando di adagiarsi sulla cassa integrazione. Ha criticato il fatto che la cassa integrazione sia finanziata quasi interamente dall’industria, chiedendo una maggiore equità nella distribuzione degli oneri.
Un’Europa più incisiva per affrontare le sfide globali
Orsini ha espresso forti critiche nei confronti dell’Unione Europea e della BCE, accusandole di non fare politica economica e di non riuscire ad attrarre capitali. Ha auspicato un ruolo più attivo dell’UE nell’emettere Eurobond per finanziare investimenti nelle fabbriche europee e promuovere la digitalizzazione delle imprese.
In risposta alle politiche protezionistiche degli Stati Uniti, Orsini ha sottolineato l’importanza per l’Europa di trattenere le proprie aziende e di creare un ambiente favorevole agli investimenti. Ha ribadito la necessità di un’UE più incisiva e consapevole dei cambiamenti geopolitici in atto, in grado di competere efficacemente nel panorama globale.
Rinnovare il paradigma economico: un imperativo per il futuro
In sintesi, l’intervento di Emanuele Orsini delinea un quadro complesso e articolato delle sfide che l’Italia e l’Europa devono affrontare per garantire la crescita economica e la competitività delle imprese. La questione energetica, l’attrazione degli investimenti, le politiche industriali e l’apertura di nuovi mercati internazionali sono tutti elementi cruciali che richiedono un approccio strategico e una visione di lungo termine.
È fondamentale che le istituzioni, le imprese e i lavoratori collaborino per superare le difficoltà e costruire un futuro prospero per il Paese. Solo attraverso un impegno congiunto e una visione condivisa sarà possibile affrontare le sfide globali e garantire un futuro di crescita e benessere per tutti.
Amici lettori, riflettiamo un attimo su quanto detto. Una nozione base di economia ci insegna che il *costo dell’energia è un fattore determinante per la competitività di un’impresa. Se un’azienda spende troppo per l’energia, avrà meno risorse da investire in innovazione, ricerca e sviluppo, e sarà più difficile competere con aziende che operano in Paesi con costi energetici inferiori.
Un concetto più avanzato è quello del disaccoppiamento* tra il prezzo dell’energia e il prezzo del gas. Questa misura, se implementata correttamente, potrebbe ridurre la volatilità dei costi energetici e offrire maggiore stabilità alle imprese, consentendo loro di pianificare meglio gli investimenti e le strategie di crescita.
Pensateci: come possiamo, come singoli cittadini e come società, contribuire a creare un sistema energetico più sostenibile e competitivo? Quali scelte possiamo fare per ridurre il nostro impatto ambientale e sostenere le imprese che investono in energie rinnovabili? La risposta a queste domande potrebbe essere la chiave per un futuro più prospero e sostenibile per tutti.







