Come l’autoliquidazione cambia l’imposta di successione nel 2025

Novità sull’Imposta di Successione e Donazione: Autoliquidazione e Semplificazioni

A partire dal 1° gennaio 2025, il sistema di riscossione dell’imposta di successione e donazione ha subito una trasformazione significativa. L’Agenzia delle Entrate non determinerà più l’ammontare dovuto né richiederà il pagamento tramite notifica di liquidazione. Invece, i contribuenti stessi dovranno calcolare autonomamente l’imposta, basandosi sulla dichiarazione di successione. Questa innovazione, introdotta dal decreto legislativo n. 139/2024, ambisce a rendere più efficiente l’imposta e a semplificarne l’applicazione. Il pagamento dovrà avvenire non oltre 90 giorni dalla scadenza della presentazione della dichiarazione di successione, vale a dire, tipicamente, entro 12 mesi e 90 giorni a partire dalla data del decesso.
Questa modifica rappresenta un cambiamento radicale, trasferendo la responsabilità del calcolo dell’imposta dal Fisco al contribuente. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, manterrà un ruolo di controllo, verificando la correttezza dell’autoliquidazione e dei versamenti effettuati. In caso di discrepanze, l’ufficio potrà notificare un avviso di liquidazione entro due anni dalla presentazione della dichiarazione, con l’aggiunta di sanzioni e interessi.

Dettagli Operativi e Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti dettagliati sulle modalità di determinazione dell’imposta e sulle aliquote applicabili, tramite la circolare n. 3 del 16 aprile 2025. Il documento riepiloga le aliquote che si applicano sul valore complessivo netto dei beni e dei diritti devoluti, e fornisce indicazioni sull’ufficio competente per l’applicazione dell’imposta. In particolare, se il defunto risiedeva in Italia, l’ufficio competente è quello dell’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione ricadeva l’ultima residenza. Se il defunto risiedeva all’estero, si fa riferimento all’ultima residenza in Italia o, in mancanza, all’ufficio di Roma.

Un’altra novità riguarda lo svincolo delle attività cadute in successione da parte delle banche e degli intermediari finanziari. Questo permette all’unico erede, di età non superiore a 26 anni, di pagare le imposte ipotecaria, catastale e di bollo. È importante notare che questo svincolo è limitato al pagamento di queste specifiche imposte e non si estende all’imposta di successione o ad altri tributi.

Modifiche alle Aliquote, Franchigie e Sanzioni

Il decreto legislativo n. 87/2024 ha operato una complessiva riduzione dei livelli percentuali applicabili alle penalità per inosservanze delle regole relative alle imposte di successione e donazione, perpetrate dal 1° settembre 2024. Ad esempio, la mancanza di presentazione della dichiarazione comporta ora una sanzione equivalente al 120% dell’imposta dovuta, mentre la dichiarazione non veritiera comporta una sanzione pari all’80% della differenza tra quanto effettivamente dovuto e quanto dichiarato.

Le aliquote e le franchigie per l’imposta sulle successioni rimangono le seguenti:

4% per coniuge e parenti in linea retta (solo sulla parte che supera 1.000.000 € per ciascun beneficiario);
6% per fratelli e sorelle (oltre 100.000 €);
6% per i parenti fino al quarto livello e gli affini fino al terzo livello;
8% per tutti gli altri soggetti.

Per i soggetti portatori di grave disabilità, l’imposta si applica esclusivamente sulla quota eccedente 1.500.000€.

Implicazioni Pratiche e Riflessioni Conclusive

La riforma dell’imposta di successione e donazione, con l’introduzione dell’autoliquidazione, rappresenta un cambiamento significativo nel rapporto tra Fisco e contribuente. Se da un lato semplifica il processo e responsabilizza i cittadini, dall’altro richiede una maggiore attenzione e competenza nella compilazione della dichiarazione di successione e nel calcolo dell’imposta dovuta. È fondamentale che i contribuenti si informino adeguatamente sulle nuove regole e, se necessario, si avvalgano della consulenza di professionisti per evitare errori e sanzioni.

Amici lettori, è cruciale comprendere che l’autoliquidazione dell’imposta di successione non è solo un adempimento burocratico, ma un’opportunità per gestire consapevolmente il proprio patrimonio e pianificare il futuro dei propri cari.

Un concetto fondamentale in questo contesto è la pianificazione successoria. Si tratta di un processo che permette di organizzare la trasmissione del proprio patrimonio in modo efficiente, tenendo conto delle normative fiscali e delle proprie volontà. Una pianificazione ben strutturata può ridurre l’impatto dell’imposta di successione e garantire una transizione più agevole per i propri eredi.

Un concetto avanzato, ma altrettanto importante, è la valutazione del patrimonio ereditario. Determinare il valore corretto dei beni e dei diritti che compongono l’eredità è essenziale per calcolare l’imposta dovuta. Questa valutazione può richiedere competenze specifiche, soprattutto in caso di beni complessi come immobili, aziende o partecipazioni societarie.

Vi invito a riflettere su come queste nuove disposizioni influenzano la vostra situazione personale e familiare. Siete pronti ad assumervi la responsabilità dell’autoliquidazione? Avete considerato la pianificazione successoria come strumento per proteggere il vostro patrimonio? La risposta a queste domande può fare la differenza nel garantire un futuro finanziario sereno per voi e per i vostri cari.