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- Chiusura di 4.658 sportelli bancari dal 2020, calo del 19,2%.
- Persi 20.476 posti di lavoro nel settore bancario negli ultimi 5 anni.
- Banche medio-piccole: persi 1.213 sportelli, le BCC 143.
Una Diminuzione Significativa di Sportelli e Dipendenti
Il sistema bancario italiano sta attraversando una profonda mutazione, caratterizzata da un decremento degli uffici fisici e da una diminuzione del personale. Un recente studio di Fisac Cgil, basato sui dati di Banca d’Italia, mostra come il numero delle sedi sia sceso sotto la soglia di 20.000, indicando una riduzione del 20% nell’ultimo quinquennio. Parallelamente, si è registrata una perdita di oltre 20.000 lavoratori nello stesso periodo, con conseguenze particolarmente evidenti sui principali gruppi bancari nazionali. Questo fenomeno solleva questioni importanti riguardo al futuro del settore e ai suoi effetti su dipendenti e cittadini.
Analisi Dettagliata della Contrazione: Numeri e Tendenze
Il report Fisac Cgil traccia un andamento inequivocabile: il sistema creditizio italiano si sta ridimensionando costantemente. Nel solo 2024, il numero degli sportelli è precipitato a 19.654, con una discesa di 506 unità rispetto all’anno precedente e di 4.658 rispetto al 2020, corrispondente a una contrazione del 19,2%. L’occupazione nel settore bancario si stabilizza a 261.653 unità, con una flessione dello 0,5% rispetto al 2023 (-596 unità) e del 7,3% rispetto agli ultimi cinque anni, materializzandosi in una drastica perdita di 20.476 posti di lavoro. Questa duplice flessione di sportelli e impiegati è imputabile principalmente ai sette più grandi gruppi bancari del paese: IntesaSanpaolo, Unicredit, Banco BPM, Monte dei Paschi di Siena, BPER Banca, Banca Popolare di Sondrio e Credem. In queste realtà, si è verificata una diminuzione di oltre 21.000 persone (-11%) e una compressione della rete di filiali di oltre 3.300 unità nello stesso lasso di tempo. Nel primo trimestre del 2025 si è assistito alla chiusura di 95 sportelli.

Le Preoccupazioni Sindacali e la Necessità di un Confronto con l’ABI
La segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, esprime forte preoccupazione per l’impatto del “risiko bancario” sui lavoratori e sui servizi alla clientela. In un contesto di continue operazioni finanziarie e riassetti del settore, la mancanza di una visione chiara sul futuro del lavoro genera timori per il destino dei dipendenti bancari. Esposito sottolinea la necessità di un confronto tra i sindacati e l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) per garantire tutele sul fronte dell’occupazione e della presenza nei territori. Secondo la segretaria, è fondamentale avviare una discussione seria su occupazione e reinsediamento territoriale, tenendo conto della fase di riassetto del sistema bancario. Esposito evidenzia un “cortocircuito” tra gli accordi di sistema raggiunti con l’ABI e il disinteresse delle associate per questi aspetti nei loro progetti di aggregazione. La Fisac Cgil chiede più occupazione nel settore, una maggiore presenza nei territori e una visione complessiva che metta al centro i cittadini, le imprese e i territori, nel rispetto dei principi costituzionali.
Controtendenze e Sfide Future: Il Ruolo delle Banche di Credito Cooperativo
In questo scenario di contrazione generale, le banche di credito cooperativo (BCC) rappresentano una parziale controtendenza. Negli ultimi cinque anni, il numero di addetti delle banche medio-piccole è aumentato di circa 900 unità, mentre gli organici delle BCC sono rimasti stabili rispetto al 2019. Tuttavia, anche queste realtà hanno subito una riduzione della loro articolazione territoriale, con una perdita di 1.213 sportelli (-18%) per le banche medio-piccole e di 143 sportelli (-3,5%) per le BCC. Nel 2024, si è registrato un lieve incremento di 17 sportelli per le banche di minore dimensione, di cui 3 appartenenti alle BCC, suggerendo una possibile inversione di tendenza. La sfida per il futuro del settore bancario italiano è quella di conciliare le esigenze di efficienza e redditività con la necessità di garantire un adeguato livello di servizi ai cittadini e alle imprese, soprattutto nelle aree più marginali del Paese.
Rimodellare il Futuro Bancario: Un Imperativo di Responsabilità Sociale
Il panorama bancario italiano si trova di fronte a un bivio cruciale. La riduzione degli sportelli e del personale, sebbene possa essere vista come una risposta alle sfide economiche e tecnologiche, solleva interrogativi profondi sul ruolo sociale delle banche e sulla loro capacità di servire le comunità locali. È imperativo che le istituzioni finanziarie, insieme alle autorità di regolamentazione e alle rappresentanze sindacali, collaborino per trovare soluzioni innovative che preservino l’occupazione, garantiscano l’accesso ai servizi bancari per tutti i cittadini e promuovano uno sviluppo economico sostenibile.
Amici lettori, riflettiamo insieme su un concetto fondamentale: il moltiplicatore keynesiano. Questo principio economico ci insegna che una diminuzione della spesa (in questo caso, la riduzione del personale bancario e degli investimenti nelle filiali) può avere un impatto negativo amplificato sull’economia nel suo complesso. Ogni posto di lavoro perso e ogni filiale chiusa non solo riducono il reddito e i servizi disponibili localmente, ma innescano anche una reazione a catena che può deprimere ulteriormente l’attività economica.
Approfondendo, possiamo considerare la teoria della distruzione creatrice di Schumpeter. Questa teoria suggerisce che l’innovazione e il progresso tecnologico spesso comportano la distruzione di vecchi modelli di business e posti di lavoro. Tuttavia, è essenziale che questa distruzione sia accompagnata da una creazione di nuove opportunità e da politiche di supporto per i lavoratori colpiti. Nel caso del settore bancario, ciò significa investire in formazione e riqualificazione professionale per aiutare i dipendenti a transitare verso nuove professioni e sostenere l’innovazione tecnologica che possa migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi finanziari.
Vi invito a riflettere su come questi cambiamenti nel settore bancario influenzino la vostra vita quotidiana e le vostre scelte finanziarie. Come possiamo assicurarci che il progresso tecnologico e l’efficienza economica non vadano a scapito della coesione sociale e della prosperità di tutti?