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- Le gigafactory di CATL in Ungheria e LG Energy Solution in Polonia hanno ricevuto 900 milioni di euro dal Fondo europeo per la ripresa post-Covid.
- Queste fabbriche superano i limiti di emissioni di sostanze chimiche tossiche, compromettendo gli sforzi verso un'energia più sostenibile.
- Investimenti di 1,1 miliardi di euro di Volkswagen in Gotion non hanno portato benefici tecnologici significativi a lungo termine.
Le gigafactory cinesi in Europa, pur essendo sostenute da ingenti fondi pubblici, stanno sollevando preoccupazioni significative in termini di impatto ambientale e trasferimento tecnologico. Un recente studio commissionato da Transport & Environment (T&E) ha messo in luce come le gigafactory di CATL in Ungheria e LG Energy Solution in Polonia abbiano ricevuto finanziamenti per un totale di 900 milioni di euro dal Fondo europeo per la ripresa post-Covid. Tuttavia, questi impianti non rispettano le normative ambientali dell’UE, superando i limiti di emissioni di sostanze chimiche tossiche come il NMP, utilizzato nella produzione di catodi. Inoltre, le preoccupazioni riguardano anche l’aumento del consumo di gas, che potrebbe compromettere gli sforzi verso un’energia più sostenibile.

Partnership Sino-Europee: Opportunità Mancate
Le collaborazioni tra aziende cinesi ed europee nel settore delle batterie, come quelle tra Volkswagen e Gotion in Germania e tra CATL e Stellantis in Spagna, si sono rivelate carenti in termini di trasferimento di competenze. Queste partnership, che avrebbero dovuto rappresentare un’opportunità per l’industria europea di recuperare terreno rispetto ai concorrenti asiatici, si sono invece limitate a semplici accordi di fornitura. In particolare, l’investimento di 1.1 miliardi di euro di Volkswagen in Gotion non ha portato a significativi benefici tecnologici a lungo termine. La situazione è simile in Spagna, dove la joint venture tra CATL e Stellantis ha ricevuto quasi 300 milioni di euro di aiuti pubblici, senza però garantire un trasferimento di tecnologia e competenze.
- 👏 Le gigafactory cinesi in Europa sono una grande opportunità......
- 😡 Preoccupante l'impatto ambientale delle gigafactory cinesi......
- 🤔 E se le collaborazioni sino-europee fossero sfruttate diversamente?......
La Grande Frenata degli Investimenti Cinesi
Le tensioni geopolitiche e l’incertezza normativa hanno portato a una frenata degli investimenti cinesi in Europa. Dopo i pionieri BYD e Chery, molti costruttori cinesi hanno deciso di sospendere i loro piani di espansione nel Vecchio Continente. La situazione è ulteriormente complicata dai dazi imposti dalla Commissione Europea, che hanno creato un clima di confusione e incertezza. Questa frenata rappresenta una sfida significativa per l’Europa, che rischia di diventare un semplice polo di assemblaggio, perdendo l’opportunità di sfruttare il suo ampio mercato unico per guidare la crescita delle aziende asiatiche a suo vantaggio.
Verso un Futuro Sostenibile: Sfide e Opportunità
La situazione attuale mette in evidenza la necessità di un quadro normativo coerente e di regole chiare sugli investimenti diretti esteri. L’Europa deve affrontare la competizione con le imprese cinesi garantendo la resilienza e la sostenibilità a lungo termine del settore automotive. Esther Marchetti di T&E Italia sottolinea l’importanza di sviluppare una strategia globale per le catene di approvvigionamento delle batterie, che includa criteri di resilienza per l’erogazione degli aiuti di Stato e regole vincolanti sull’impronta di carbonio delle batterie per l’accesso al mercato UE.
In un mondo in continua evoluzione, è fondamentale comprendere il concetto di diversificazione degli investimenti. Questo principio, caro a molti economisti, suggerisce di non concentrare tutto il capitale in un unico settore o tipo di investimento. In questo modo, si riducono i rischi e si aumenta la possibilità di ottenere rendimenti stabili nel tempo.
Un concetto più avanzato è quello della finanza sostenibile, che integra considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle decisioni di investimento. Questo approccio non solo mira a generare rendimenti finanziari, ma anche a promuovere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Riflettendo su questi principi, possiamo chiederci: come possiamo, come individui e come società, contribuire a un futuro più sostenibile e giusto attraverso le nostre scelte finanziarie?