Idrogeno: rivoluzione verde e bianca per un futuro sostenibile

In Italia, la corsa all’idrogeno verde ha visto la creazione del primo impianto a Pizzighettone, in Lombardia, realizzato dall’azienda H2Energy. Questo impianto rappresenta un passo significativo verso la produzione di idrogeno sostenibile e a basso costo. Utilizzando un elettrolizzatore a membrana a scambio protonico (Pem), l’impianto è in grado di produrre 1 megawatt di idrogeno verde, equivalente a 18 chili all’ora, sostituendo così circa 70 metri cubi di metano all’ora. L’energia necessaria per il processo di elettrolisi è fornita da fonti rinnovabili, rendendo l’intero processo privo di emissioni inquinanti. Inoltre, l’impianto punta a sfruttare il “load shifting”, assorbendo l’energia elettrica rinnovabile in eccesso per utilizzarla nei momenti di maggiore necessità.

Le sfide dell’idrogeno bianco e naturale

In aggiunta all’idrogeno verde emerge un altro tipo di idrogeno: l’idrogeno bianco. Estratto dai giacimenti naturali e acquisendo crescente interesse nel panorama energetico contemporaneo, questo tipo specifico si genera mediante processi geochimici e biologici, quali la serpentinizzazione e il fenomeno della radiolisi dell’acqua. Tuttavia, non sono trascurabili le sfide legate alla sua estrazione; si pone infatti il problema della purificazione necessaria per eliminare contaminanti quali azoto e metano. Sebbene ciò presenti delle difficoltà intrinseche al settore, la ricerca scientifica sull’idrogeno bianco continua ad ampliarsi: vari progetti sono attualmente avviati nei più diversi contesti nazionali ? compresa l’Italia ? ove il progetto NHEAT si propone di esaminare le promesse che tale risorsa può offrire. Se adeguatamente sfruttato, l’idrogeno bianco ha il potenziale per diventare una fonte energetica sostenibile, grazie alla sua incessante generazione derivante da reazioni geologiche continue.

Le prospettive future e le implicazioni economiche

L’idrogeno si erge come un simbolo cruciale nella transizione energetica mondiale; tuttavia, persistono notevoli difficoltà sia sul piano economico che tecnico. Per realizzare la produzione di idrogeno verde, occorrono massicci finanziamenti e incentivi governativi che ammontano a circa 1,3 trilioni di dollari a livello planetario: tale somma è necessaria per ridurre il divario esistente fra aspirazioni elevate e risultati concreti. Un altro punto controverso riguarda realmente quanto contribuisca l’idrogeno alla decarbonizzazione; infatti, l’utilizzo indiscriminato delle fonti rinnovabili nella sua produzione potrebbe ostacolare i progressi necessari verso una società con basse emissioni carboniche. Pertanto è vitale che gli attori politici analizzino scrupolosamente le proprie scelte energetiche considerandolo nel contesto più vasto della ricerca della sostenibilità.
Nozione base: L’idrogeno verde, generato tramite fonti energetiche rinnovabili come quelle eoliche e solari, si ottiene grazie a un processo di elettrolisi. Tale procedimento divide l’acqua, ricavando ossigeno e idrogeno senza alcuna emissione di CO2.

Nozione avanzata: L’idrogeno bianco, recuperato da giacimenti naturali, potrebbe essere considerato come fonte rinnovabile. Tuttavia, i metodi necessari per la sua estrazione e successiva purificazione richiedono approcci tecnologici complessi insieme a un’attenta analisi delle ripercussioni sull’ambiente e sull’economia.