Gas naturale: boom della domanda globale nel 2024, ecco cosa succede

La domanda globale di gas naturale ha registrato un incremento significativo, raggiungendo i *4.122 miliardi di metri cubi nel 2024. Questo aumento, pari all’ 1,9% rispetto all’anno precedente, è stato trainato principalmente dalla crescita dei consumi in Asia e Nord America. Il Global Gas Report 2025, presentato da Snam e International Gas Union (IGU), evidenzia come il 2024 sia stato un anno di transizione, caratterizzato da una crescita moderata e da fondamentali tesi.

La produzione globale di gas è salita a 4.090 miliardi di metri cubi, mentre il commercio di Gas Naturale Liquefatto (GNL) ha continuato la sua espansione, toccando i 555 miliardi di metri cubi. Stati Uniti, Qatar e Australia si confermano leader nell’export di GNL. Il settore che ha consumato la quota maggiore è stata la produzione di energia elettrica, spinta dalle ondate di calore estive che hanno amplificato il bisogno di raffrescamento.

Dinamiche Regionali e Prospettive Future

Per i primi sei mesi del 2025, l’aumento della richiesta si è concentrato prevalentemente in Europa (+6,1%) e Nord America (+1,5%). L’Europa ha incrementato le importazioni di GNL di 16 miliardi di metri cubi (+23,6%*) per far fronte ai bisogni interni e ripristinare le scorte. In Asia, invece, l’espansione è risultata più modesta, a causa dei prezzi spot elevati e della pressione competitiva europea, che hanno limitato gli acquisti da parte di Cina e India.

Nonostante questo rallentamento, l’Asia rimane il motore di lungo periodo dei consumi energetici. Si prevede che tra il 2025 e il 2030, l’incremento di richiesta energetica in Cina e India renderà la regione il principale propulsore della domanda globale, affiancando il Nord America. Le proiezioni di IGU-Snam suggeriscono che il consumo energetico potrebbe superare le previsioni degli organismi internazionali, raggiungendo valori di 80-90 EJ superiori rispetto agli scenari standard entro il 2030.

Sfide e Opportunità per il Settore del Gas

L’accelerazione della domanda energetica è legata a diversi fattori convergenti: l’impatto del clima estremo, il boom digitale alimentato dall’intelligenza artificiale e dal cloud computing, e i ritardi nell’espansione della capacità di liquefazione del GNL. Quest’ultimo aspetto potrebbe portare a squilibri strutturali tra domanda e offerta, nonostante i 270 miliardi di metri cubi di nuova capacità previsti entro il 2030.

Il rapporto evidenzia anche le sfide poste dalla crescente penetrazione delle rinnovabili variabili. Sebbene le batterie siano essenziali per l’equilibrio energetico giornaliero, non riescono a garantire l’affidabilità delle forniture durante periodi prolungati di “dunkelflaute” o eventi meteorologici eccezionali. In questo contesto, il gas si conferma come la fonte più evoluta, modulabile e reattiva per assicurare flessibilità e capacità di dispacciamento.

Il Gas Naturale come Pilastro della Transizione Energetica

Il gas naturale non solo mantiene un ruolo cruciale per la sicurezza energetica, ma si posiziona anche come risorsa strategica per facilitare il passaggio verso sistemi elettrici più ecologici, resilienti e a basse emissioni di carbonio. La filiera del gas sta investendo nell’elettrificazione delle attività legate al GNL, nel monitoraggio e nella mitigazione delle perdite di metano, e nell’utilizzo di intelligenza artificiale e automazione per potenziare l’efficienza e la stabilità operativa.

La produzione di biometano è in crescita, sostenuta da feed-in tariff e contratti di lungo termine, mentre la cattura e stoccaggio della CO2 (CCS) sta entrando in una fase di maturazione con i primi grandi progetti avviati. Tuttavia, gran parte della capacità rimane in fase pre-Fid, in attesa del via libera definitivo degli investitori.

Investimenti Strategici per un Futuro Energetico Sostenibile

Per garantire un futuro energetico sostenibile, è essenziale continuare a investire nelle infrastrutture del gas, nello sviluppo del biometano e nelle tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2. Questi investimenti non solo rafforzeranno la sicurezza energetica, ma contribuiranno anche al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione a lungo termine. Senza iniziative finanziarie mirate, il sistema globale rischia di trovarsi vulnerabile di fronte a interruzioni dell’offerta e fluttuazioni dei prezzi.