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Spread btp/bund: è davvero tutto oro quel che luccica per l’italia?

L'avvicinamento ai minimi storici dello spread BTP/Bund solleva interrogativi sul reale impatto sull'economia italiana, considerando l'ombra persistente dell'inflazione e del fiscal drag.
  • Lo spread BTP/Bund è sceso sotto i 90 punti base, evento raro.
  • Diminuzione di 217.000 unità dei disoccupati su base annua (11%).
  • Il fiscal drag ha generato circa 21 miliardi di euro in 4 anni.

Un’Analisi Approfondita tra Opportunità e Sfide

Il panorama economico italiano è stato recentemente caratterizzato da segnali contrastanti, con una luce di speranza proveniente dal mercato obbligazionario e un’ombra persistente gettata dall’inflazione. Il differenziale tra i BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) italiani e i Bund tedeschi, noto come spread, ha raggiunto livelli minimi che non si vedevano da ben 15 anni. Questo evento, apparentemente positivo, merita un’analisi approfondita per comprendere appieno le sue implicazioni.
Il 13 giugno 2025, lo spread BTP/Bund è sceso sotto la soglia dei 90 punti base. Un evento simile si era verificato solo in due brevi periodi: durante la nascita del Governo Draghi nel febbraio 2021 e nella primavera del 2018, in concomitanza con le elezioni politiche. Alcune previsioni, provenienti da istituzioni finanziarie come Barclays e Citigroup, ipotizzano addirittura un ulteriore calo fino a 75 punti base.
Questo andamento positivo dello spread è attribuibile, in parte, alla politica di bilancio rigorosa adottata dal governo, che ha resistito alle pressioni per aumentare la spesa pubblica. A sostegno di questa tesi, si possono citare i dati ISTAT che mostrano una diminuzione del numero di disoccupati di 217.000 unità su base annua, pari all’11%. Il tasso di disoccupazione si attesta al 6,1%, mentre il tasso di occupazione è in crescita di quasi l’1%. Gli occupati sono 24.076.000, con un aumento di 141.000 unità rispetto al quarto trimestre del 2024. Inoltre, dopo 26 mesi di cali, la produzione industriale ha registrato un aumento dello 0,3% su base annua in aprile, con un incremento mensile dell’1%.

L’Inflazione e il Fiscal Drag: Un Freno al Potere d’Acquisto

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Parallelamente a questa buona notizia, si è manifestato un effetto negativo legato all’inflazione: il fiscal drag. Questo fenomeno, noto fin dagli anni ’80, si verifica quando l’aumento dei redditi dovuto all’inflazione non si traduce in un effettivo aumento del potere d’acquisto. In altre parole, sebbene i redditi nominali aumentino, l’aumento dei prezzi erode tale incremento, lasciando invariato o addirittura diminuito il potere d’acquisto reale.
Un esempio pratico può chiarire il concetto: se una pensione indicizzata aumenta da 1.000 a 1.100 euro, ma il prezzo di un caffè aumenta da 1 a 1,10 euro, il pensionato non beneficia di alcun miglioramento reale. Anzi, a causa della progressività delle tasse, i redditi più alti sono soggetti a un’imposizione fiscale maggiore. Se con 1.000 euro si pagavano 100 euro di tasse e si potevano acquistare 900 caffè, con 1.100 euro, pagando 120 euro di tasse, si possono acquistare solo 891 caffè, con una perdita di 9 caffè a causa del fiscal drag.

Per il governo, il fiscal drag rappresenta un’entrata aggiuntiva. Si stima che questo fenomeno abbia generato circa 21 miliardi di euro in 4 anni.

Cosa ne pensi?
  • Ottima analisi! Finalmente qualcuno che spiega in modo chiaro......
  • Spread in calo? 🤔 Non illudiamoci troppo, il fiscal drag......
  • E se invece di guardare solo lo spread, ci concentrassimo......

Analisi dei Rendimenti e Prospettive Future

Nonostante l’effetto negativo del fiscal drag, la diminuzione dello spread BTP/Bund rappresenta un segnale positivo per l’economia italiana nel lungo periodo. I ritorni sui titoli di stato dell’Eurozona mostrano una leggera flessione, con il rendimento del Bund decennale in calo di 5 punti base, attestandosi al 2,48%. Il BTP decennale segna una riduzione di 3 punti base, scendendo al 3,42%, mentre lo spread BTP/Bund si mantiene intorno ai 95 punti base. Per Mohammed Kazmi, chief strategist & senior portfolio manager presso Union Bancaire Privée (UBP), i rendimenti complessivi dei BTP a 10 anni, attorno al 3,5%, e quelli a 30 anni, al 4,3%, risultano “interessanti” in termini di carry, specialmente considerando che negli ultimi anni la traiettoria del disavanzo di bilancio italiano è stata la più favorevole all’interno dell’Eurozona.

Un Circolo Virtuoso all’Orizzonte: Verso un Futuro Economico Più Stabile

In conclusione, la diminuzione dello spread BTP/Bund rappresenta un segnale di un circolo virtuoso che potrebbe portare a un recupero del potere d’acquisto e a una minore pressione internazionale sulle politiche economiche del governo italiano. La riduzione dei costi del debito pubblico potrebbe portare benefici alle generazioni future.

È fondamentale comprendere che questo processo non dipende esclusivamente dalle azioni del governo italiano, ma è influenzato anche da fattori esterni come guerre e dazi commerciali. Tuttavia, il governo può svolgere un ruolo cruciale nel consolidare questa tendenza positiva e nel garantire un futuro economico più stabile per il paese.
Amici lettori, spero che questa analisi vi sia stata utile. Vorrei condividere con voi una nozione base di economia: la diversificazione del portafoglio. Non mettete tutte le uova nello stesso paniere! Distribuire i vostri investimenti su diverse asset class (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) può ridurre il rischio complessivo del vostro portafoglio.

E ora, una nozione più avanzata: l’importanza dei tassi di interesse reali. Non guardate solo ai tassi nominali, ma considerate anche l’inflazione. Un tasso di interesse nominale del 5% può sembrare allettante, ma se l’inflazione è al 3%, il vostro tasso di interesse reale è solo del 2%.

Vi invito a riflettere su come questi concetti possono influenzare le vostre decisioni finanziarie e a informarvi sempre prima di prendere qualsiasi decisione d’investimento. Ricordate, la conoscenza è il primo passo verso un futuro finanziario più sicuro e prospero.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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