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Confindustria lancia l’allarme: dazi e incertezza minacciano il pil italiano

Emanuele Orsini mette in guardia sui rischi per la crescita economica e chiede interventi urgenti su energia, innovazione e mercato del lavoro per difendere la competitività delle imprese italiane.
  • Il pil italiano è a rischio: crescita stimata allo 0,6%.
  • Investiti 170 miliardi di euro in energie rinnovabili.
  • 150 anni di storia per Pirelli, da tutelare.

Dazi, Incertezza e Competitività

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha espresso forti preoccupazioni riguardo all’impatto dei dazi e dell’incertezza economica sulla crescita del PIL italiano. Durante l’assemblea congiunta di Confindustria Piemonte e Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Orsini ha sottolineato come l’attuale stima di crescita del PIL dello 0,6%, in linea con le previsioni di Confindustria, sia minacciata dalle politiche commerciali internazionali e dalle conseguenti incertezze. Ha evidenziato che, sebbene alcuni settori di alta gamma possano non risentire immediatamente dei dazi, altri settori già in difficoltà potrebbero subire gravi danni a causa della difficoltà di programmare investimenti e produzione in un contesto così volatile.

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Orsini ha insistito sulla necessità di una rapida negoziazione a livello europeo per mitigare gli effetti negativi dei dazi, sottolineando l’importanza di trovare mercati alternativi e di accelerare le decisioni su accordi commerciali cruciali come il Mercosur. Ha inoltre evidenziato come l’industria debba essere posta al centro delle politiche economiche, con un forte investimento in ricerca e sviluppo. Il presidente di Confindustria ha criticato l’eccessiva attenzione al riarmo, sostenendo che le risorse dovrebbero essere prioritariamente destinate a sostenere e rafforzare il tessuto industriale italiano.

Energia, Innovazione e Mercato del Lavoro: Le Proposte di Orsini

Un punto cruciale sollevato da Orsini è il costo dell’energia, considerato un fattore determinante per la competitività delle imprese italiane. Ha invocato un approccio unitario e apolitico per garantire un approvvigionamento energetico continuo e a costi competitivi. Orsini ha evidenziato il divario significativo tra i costi energetici in Italia e in altri paesi europei, come la Spagna, sottolineando la necessità di sganciare il prezzo dell’energia rinnovabile da quello del gas. Ha ricordato che l’Italia ha investito 170 miliardi di euro nello sviluppo delle energie rinnovabili e che è ora necessario che il sistema produttivo ne tragga beneficio.

Orsini ha anche affrontato il tema dell’innovazione e delle nuove tecnologie, sottolineando il ritardo dell’Europa rispetto a Stati Uniti e Cina in termini di investimenti in ricerca e sviluppo. Ha criticato le scelte passate dell’UE, in particolare nel settore automobilistico, dove la mancanza di neutralità tecnologica ha penalizzato alcune soluzioni a favore di altre, mettendo a rischio interi settori produttivi. Orsini ha inoltre espresso preoccupazione per la concorrenza sleale derivante da paesi con normative ambientali meno stringenti, che favorisce la delocalizzazione delle imprese europee.

Sul fronte del mercato del lavoro, Orsini ha ribadito la necessità di affrontare il tema degli stipendi e della produttività attraverso un dialogo costruttivo con le sigle sindacali. Ha sottolineato l’importanza di contrastare i contratti pirata e di affrontare le nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale. Alla vigilia dei referendum sul lavoro, Orsini ha espresso forti riserve sulla possibilità di rimettere in discussione il Jobs Act, definendola “una pazzia”.

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Il Caso Pirelli e la Difesa dell’Industria Italiana

Durante il suo intervento a Live In Milano 2025, Orsini ha affrontato anche la questione della Pirelli e dei rapporti con il socio Sinochem, sottolineando la necessità di tutelare la compagine italiana di fronte alle nuove leggi statunitensi che limitano l’accesso al mercato a società con soci pubblici cinesi. Ha ribadito l’importanza di sostenere un’azienda con 150 anni di storia, leader mondiale nel suo settore, auspicando un intervento del governo italiano a sostegno della compagine nazionale.

Orsini ha inoltre ribadito la necessità di un vero mercato unico dei capitali e di un piano industriale straordinario per il futuro, invitando i giovani a credere nel futuro e a investire nelle nuove tecnologie. Ha sottolineato come la passione e l’innovazione siano fondamentali per superare le incertezze del presente e per creare valore nel continente europeo.

Un Imperativo: Agire Rapidamente per la Competitività

In conclusione, il presidente di Confindustria ha lanciato un appello all’azione, sottolineando l’urgenza di affrontare le sfide poste dai dazi, dai costi energetici e dalla burocrazia per salvaguardare la competitività dell’industria italiana. Ha ribadito la necessità di una visione strategica a lungo termine, con investimenti mirati in ricerca e sviluppo, innovazione e formazione, per garantire un futuro prospero per le imprese e per i lavoratori italiani. Orsini ha insistito sulla necessità di unire le forze, superando le divisioni politiche, per affrontare le sfide globali e per costruire un’economia più forte e resiliente.

Amici, riflettiamo un attimo. Quando sentiamo parlare di dazi, spesso pensiamo a qualcosa di lontano, di astratto. Ma in realtà, i dazi sono come un muro che si alza tra noi e il resto del mondo, rendendo più difficile vendere i nostri prodotti e comprare quelli che ci servono. Immaginate di essere un artigiano che produce ceramiche meravigliose: se improvvisamente dovete pagare di più per esportare le vostre creazioni, diventate meno competitivi e rischiate di perdere clienti. Ecco perché è fondamentale che l’Europa agisca in fretta e negozi accordi commerciali vantaggiosi per tutti. E ricordate, una nozione base ma cruciale: la diversificazione dei mercati è una strategia fondamentale per ridurre il rischio economico. Non mettere tutte le uova nello stesso paniere! E per i più esperti, un concetto avanzato: l’analisi della catena del valore globale può rivelare opportunità nascoste e vantaggi competitivi in un contesto di dazi e barriere commerciali. Pensiamoci su!


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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Luca
Luca
2 mesi fa

Ma basta con questa lagna sui dazi! Siamo l’Italia, mica l’ultima ruota del carro! Troveremo il modo di aggirarli, come abbiamo sempre fatto. Un po’ di ottimismo, su!

Manuel
Manuel
2 mesi fa

Orsini ha ragione da vendere. Il costo dell’energia è insostenibile e sta strangolando le nostre aziende. Bisogna fare qualcosa subito, altrimenti finiremo per chiudere tutti i battenti e diventare un paese di soli servizi.

Matilde
Matilde
2 mesi fa

Jobs Act ‘una pazzia’? Ma se ha creato solo precariato! Orsini vive proprio in un altro mondo… altro che dialogo con i sindacati, qui serve una vera rivoluzione nel mondo del lavoro.

Daniele
Daniele
2 mesi fa

Io non capisco perché si debba sempre criticare l’Europa. Se non ci fosse l’UE, saremmo già falliti da un pezzo. Forse dovremmo ascoltare di più quello che ci dicono da Bruxelles, invece di fare sempre di testa nostra. E forse dovremmo anche avere un occhio di riguardo per l’ambiente e i diritti dei lavoratori, che non fanno mai male.

Nicola
Nicola
2 mesi fa

Certo, Pirelli… e gli operai licenziati chi li pensa? Si preoccupa dei grandi gruppi e poi si dimentica di chi produce la ricchezza vera. Solite storie…

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