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- Nel 2024, l'Italia ha pagato 108 euro al megawattora.
- Ad aprile 2025, l'Italia è a 99 euro contro i 26 della Spagna.
- Marcegaglia chiede: disaccoppiamento, energy e gas release per ridurre i costi.
Il caro energia continua a rappresentare una spina nel fianco per le imprese italiane, minando la loro competitività e mettendo a rischio la loro stessa sopravvivenza. Le recenti dichiarazioni di figure di spicco del mondo industriale, come Emanuele Orsini ed Emma Marcegaglia, lanciano un allarme chiaro e inequivocabile: il costo dell’energia è diventato insostenibile e richiede interventi strutturali urgenti.
L’allarme di Confindustria: energia e competitività a rischio
Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha sottolineato come il tema dell’energia sia centrale per la competitività delle imprese italiane. Non si tratta solo di una questione di prezzo, ma di tenuta del sistema produttivo nazionale. Orsini ha criticato il decreto bollette, evidenziando come le modifiche apportate abbiano snaturato l’obiettivo iniziale di sostenere famiglie e piccole imprese. Ha inoltre ribadito la necessità di misure strutturali, proponendo un intervento su tre fronti: disaccoppiamento delle fonti di energia, gestione delle rinnovabili a fine vita, sviluppo dell’idroelettrico e contratti a lungo termine con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
I dati del GME (Gestore Mercato Elettrico) evidenziano un divario significativo tra il costo dell’energia in Italia e quello degli altri paesi europei. Nel 2024, l’Italia ha pagato 108 euro al megawattora, contro i 63 della Spagna, i 58 della Francia, i 36 della Scandinavia e i 78 della Germania. Anche nel mese di aprile 2025, la situazione non è migliorata, con l’Italia a 99 euro, la Germania a 77, la Scandinavia a 31, la Spagna a 26 e la Francia a 42. Questo divario competitivo mette a dura prova le imprese italiane, rendendo difficile competere sui mercati internazionali.
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Marcegaglia: il costo dell’energia “ammazza” le imprese
Emma Marcegaglia, presidente e AD di Marcegaglia Holding, ha rincarato la dose, affermando che il costo dell’energia rappresenta un problema di strategia nazionale. Un gap competitivo di questa portata, secondo Marcegaglia, “ammazza le imprese”. Ha criticato il decreto bollette e ha sollecitato il Governo a trovare soluzioni per allineare il costo dell’energia in Italia a quello dei competitor europei. Marcegaglia ha inoltre evidenziato un conflitto “interno” tra chi produce e chi consuma energia, sottolineando la necessità di un accordo per evitare che la crisi energetica danneggi l’intero sistema produttivo.
Marcegaglia ha proposto diverse soluzioni, tra cui il disaccoppiamento, l’energy release e il gas release, per ridurre il costo del gas. Ha inoltre auspicato un rilancio del nucleare e una semplificazione delle procedure per l’installazione di impianti rinnovabili. Infine, ha sottolineato l’importanza di considerare l’energia come una questione geopolitica, invitando a una maggiore coesione interna per affrontare le sfide del mercato energetico.

Il Green Deal: un’opportunità da gestire con pragmatismo
Marcegaglia ha affrontato anche il tema del Green Deal, sottolineando come sia necessario un approccio pragmatico e realistico. Pur riconoscendo l’importanza degli sforzi per la transizione ecologica, ha evidenziato la necessità di tempi più lunghi e meno burocrazia. Ha invitato a eliminare i fattori che rendono la vita impossibile alle imprese, sottolineando come molti settori si trovino in una situazione di totale incertezza. Il Green Deal va realizzato, secondo Marcegaglia, ma con tempi e modi giusti.
Urgenza di una strategia energetica nazionale
La situazione descritta da Orsini e Marcegaglia evidenzia la necessità di una strategia energetica nazionale che affronti il problema del caro energia in modo strutturale e duraturo. È fondamentale ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, diversificare le fonti di approvvigionamento, investire nelle rinnovabili e semplificare le procedure burocratiche. Allo stesso tempo, è necessario sostenere le imprese nella transizione ecologica, garantendo loro un accesso all’energia a costi competitivi. Solo così sarà possibile preservare la competitività del sistema produttivo italiano e garantire un futuro sostenibile per il paese.
Amici lettori, in questo contesto di incertezza economica, è fondamentale comprendere alcuni concetti chiave per proteggere i vostri risparmi e migliorare la vostra situazione finanziaria.
Una nozione base di economia e finanza che si applica perfettamente a questa situazione è il concetto di diversificazione del rischio. Proprio come le imprese devono diversificare le loro fonti di energia per non dipendere da un unico fornitore e subire le fluttuazioni dei prezzi, anche voi dovreste diversificare i vostri investimenti. Non mettete tutte le uova nello stesso paniere, ma distribuite i vostri risparmi su diverse tipologie di asset (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) per ridurre l’impatto di eventuali perdite.
Un concetto più avanzato è quello di copertura del rischio (hedging). Le imprese possono utilizzare strumenti finanziari derivati per proteggersi dalle variazioni dei prezzi dell’energia. Allo stesso modo, voi potete utilizzare strumenti finanziari per proteggervi da eventi imprevisti che potrebbero compromettere la vostra situazione finanziaria. Ad esempio, potete stipulare un’assicurazione sulla vita o sulla casa per proteggere i vostri cari e i vostri beni in caso di eventi avversi.
La crisi energetica che stiamo vivendo ci ricorda l’importanza di essere preparati e di adottare strategie di gestione del rischio per proteggere i nostri risparmi e il nostro futuro finanziario. Riflettete su come potete applicare questi concetti alla vostra situazione personale e cercate di informarvi e formarvi per prendere decisioni finanziarie consapevoli.
- Analisi Confindustria sull'impatto del caro energia sulla produzione industriale.
- Pagina ufficiale con il profilo di Emanuele Orsini, presidente di Confindustria.
- Pagina Wikipedia di Emma Marcegaglia, utile per approfondire il suo ruolo e posizioni.
- Dati sui prezzi zonali dell'energia elettrica forniti dal GME, utili per analisi.