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Microsoft rivoluziona il lavoro con l’AI: formazione e crescita garantite

la virtual career fair di microsoft apre nuove opportunità con l'intelligenza artificiale, puntando su innovazione e formazione per il futuro
  • 700.000 persone formate da Microsoft nelle nuove tecnologie e competenze digitali.
  • Oltre 20 aziende partecipanti alla Virtual Career Fair italiana, con 115 offerte di lavoro.
  • Solo il 39% delle persone ha ricevuto formazione sull'AI dalla propria azienda.

Usare l’intelligenza artificiale generativa nelle aziende richiede la conoscenza di diversi fattori importanti. L’AI è diventata fondamentale, ma utilizzarla senza una comprensione adeguata può essere deleterio per l’azienda. È necessaria una formazione consapevole e completa.

Un evento significativo, “E. T. Extra Thinkers – L’AI non è una cosa da alieni. Le aziende stanno usando l’intelligenza artificiale”, tenuto da Elmec Informatica, ha fornito chiavi di lettura sull’uso dell’AI nelle aziende. L’importanza della formazione e della consapevolezza nel mondo dell’AI, soprattutto in azienda, è stata sottolineata.

L’intelligenza artificiale è uno strumento potente da evitare di usare a ogni costo senza una protezione adeguata. Account personali in azienda non protetti da sistemi di sicurezza possono rischiare di far fuoriuscire dati interni importanti. Per evitare ciò, è necessaria una formazione adatta. È di cruciale importanza implementare programmi di formazione aziendale per fornire competenze adeguate e raggiungere risultati ottimali.

Due principali rischi devono essere tenuti a mente. Il primo è l’uso disordinato e inconsapevole, che può causare perdite economiche per l’azienda. Il secondo è il possibile abbandono della tecnologia da parte degli utenti, che annullerebbe il vantaggio competitivo derivante dall’uso dell’AI. L’uso in azienda dell’intelligenza artificiale deve passare attraverso sviluppatori senior, che sono più esperti nella gestione di situazioni complesse e nella comprensione dei benefici.

L’AI generativa consente a tutti l’accesso immediato a funzionalità che rendono il lavoro più semplice. Tuttavia, questa accessibilità può generare criticità, poiché tutti devono capire come utilizzarla correttamente.

IA e nuove professioni, Microsoft lancia Virtual Career Fair

Virtual Career Fair è una piattaforma digitale sviluppata da Microsoft in collaborazione con il suo ecosistema di partner per favorire l’incontro tra domanda e offerta di professioni innovative legate all’intelligenza artificiale. Secondo le stime dell’azienda, oltre 700.000 persone hanno seguito percorsi di formazione sulle nuove tecnologie e competenze digitali offerti da Microsoft, con 7.000 di loro certificate sull’IA generativa.

L’annuncio è stato fatto in occasione dell’evento “Intelligenza Artificiale generativa: nuove professioni e competenze”, organizzato da Microsoft per discutere l’impatto e le opportunità dell’intelligenza artificiale in Italia nel mercato del lavoro e nelle nuove professioni. All’evento hanno partecipato esperti e professionisti come Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia, Francesco Baroni, Country Manager di Gi Group Holding Italia, Sara Bonfioli, CMO di Talent Garden, Luigi de Costanzo, Managing Director di Elis Innovation Hub, Mirta Michilli, Direttrice Generale della Fondazione Mondo Digitale, e Diego Pizzocaro, CEO di H-Farm AI.

La Microsoft Virtual Career Fair è un hub digitale per studenti e professionisti in cerca di occupazione, che offre sessioni di orientamento, opportunità lavorative e formazione. L’obiettivo è creare un network virtuale in cui persone e aziende possano incontrarsi. La piattaforma offre accesso a percorsi di formazione e training, la presenza di stand virtuali e open day universitari per incontrare aziende in cerca di nuovi talenti nell’IA.

Alla Virtual Career Fair italiana partecipano oltre 20 organizzazioni partner e clienti, con 60 recruiters e 115 offerte di lavoro su tecnologia Microsoft.

Sull’IA in Italia c’è troppa distanza tra ricerca e imprese

Quando si parla di intelligenza artificiale, in Italia esiste una distanza troppo vasta tra la ricerca scientifica e le applicazioni nelle imprese. La quantità di aziende che utilizzano l’IA in Italia è un terzo rispetto ad altri paesi europei come Francia e Germania. Il problema principale, oltre alla mancanza di capacità adeguate, è che le imprese non sanno come utilizzarla e non riescono a trovare un modo per trarne valore.

Gianluigi Greco, presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (Aiia) e professore all’Università della Calabria, ha sottolineato questo problema intervenendo a Roma durante un simposio organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana. Greco ha dichiarato che l’anno è stato intenso per l’IA e che, sulla regolamentazione del settore, l’Italia è avanti: l’Agenzia per l’Italia Digitale ha iniziato a interessarsi al tema nel 2018, ma è necessario un aggiornamento che tenga conto del mutato quadro normativo e di una maggiore consapevolezza dei rischi.

Greco spiega che l’attuale strategia italiana si basa su due livelli importanti: le infrastrutture di rete e i dati. Sul valore dei dati, l’Italia ha una sensibilità bassa e si trova indietro rispetto al resto del mondo. I due livelli trasversali dell’infrastruttura si intersecano con quattro pilastri: ricerca, pubblica amministrazione, imprese e formazione. Le performance delle università italiane risultano deludenti, posizionandosi al quintultimo posto in Europa per competenze digitali. Greco afferma che è necessario promuovere una formazione capillare sull’intelligenza artificiale e realizzare percorsi educativi dedicati e interdisciplinari.

Intelligenza artificiale: al lavoro è usata da 7 italiani su 10

In un momento storico in cui l’IA sta permeando ogni ambito della vita, è utile riflettere sull’impiego della tecnologia nel mondo professionale. Secondo il Microsoft Work Trend Index 2024, il 73% degli italiani e il 78% a livello globale utilizza strumenti di intelligenza artificiale sul posto di lavoro. Lo studio dimostra un aumento di quasi il 100% dell’impiego della tecnologia negli ultimi sei mesi, con il 46% degli intervistati a livello globale che ha sperimentato l’intelligenza artificiale nell’ultimo semestre.

Il 76% dei coinvolti nell’indagine ritiene che sia necessario formarsi per utilizzare meglio l’AI, e il 79% afferma che avere competenze in AI permetterà maggiori opportunità lavorative. In Italia, il 62% dei manager non vuole assumere persone senza competenze in AI, mentre il 76% dei leader aziendali ha compreso l’importanza dell’adozione dell’intelligenza artificiale per rimanere competitivi sul mercato. Tuttavia, il 50% teme che l’azienda non abbia piani specifici per l’implementazione della tecnologia.

Un fenomeno emergente è il BYOAI – Bring Your Own AI tool, dove l’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte dei dipendenti deriva dalla propria iniziativa e non da una spinta aziendale. Utilizzando l’intelligenza artificiale a supporto dei task, il 92% dichiara che le attività risultano più semplici da gestire, l’AI rappresenta un supporto per la creatività (92%), aiuta a concentrarsi sulle attività importanti e fa sentire più motivati (93%).

La piattaforma di formazione Learnn conferma questo trend: il corso su AI e ChatGPT con Simone Dassereto è stato seguito da oltre 20.000 professionisti, confermando il desiderio individuale di formarsi in questo ambito. Luca Mastella, CEO e founder di Learnn, afferma che l’intelligenza artificiale non rimpiazzerà il nostro lavoro, ma sarà un professionista che usa l’intelligenza artificiale a farlo.

Il corso su AI e ChatGPT insegna come applicare l’intelligenza artificiale nel lavoro, aumentare la produttività e risparmiare tempo. Il percorso spiega come applicare l’AI in ambiti specifici come marketing, SEO, PR, content e personal branding. È importante capire le opportunità che emergono non solo con ChatGPT, ma anche nell’inserire l’AI nella vita lavorativa all’interno dell’azienda. Creare un prompt efficace è l’80% del lavoro, e non è secondario rimanere aggiornati sulle novità del settore, che sta esplodendo e contribuirà per 15,7 trilioni di dollari all’economia globale entro il 2030 secondo il PwC’s Global Artificial Intelligence Study.

Nonostante le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale siano molteplici, come la semplificazione e il supporto nel processo creativo di attività, la generazione di testi, contenuti audio e video, codici di programmazione e report, il processo di adozione nelle aziende potrebbe non essere immediato. Solo il 39% delle persone che utilizzano l’IA sul lavoro ha ricevuto dalla propria azienda la possibilità di formazione in questo campo, e solo il 25% delle aziende prevede di offrire formazione sull’IA generativa quest’anno, consolidando un deficit significativo. Sta quindi all’individuo fare i primi passi per capire come il proprio lavoro possa essere facilitato grazie all’AI.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’adozione dell’intelligenza artificiale nelle aziende richiede una formazione adeguata e consapevole per evitare rischi e sfruttare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia. Eventi come “E. T. Extra Thinkers” e piattaforme come la Microsoft Virtual Career Fair sono fondamentali per colmare il gap tra domanda e offerta di competenze in AI. Tuttavia, in Italia esiste ancora una distanza significativa tra la ricerca scientifica e le applicazioni nelle imprese, che deve essere colmata attraverso una formazione capillare e interdisciplinare. L’adozione dell’AI sul posto di lavoro è in crescita, ma è necessario un maggiore supporto aziendale per la formazione dei dipendenti.

Nozione base di economia e finanza: La formazione continua è essenziale per mantenere la competitività sul mercato del lavoro. Investire in formazione e sviluppo delle competenze digitali può portare a un aumento della produttività e a nuove opportunità di crescita economica.

Nozione avanzata di economia e finanza: L’adozione dell’intelligenza artificiale può essere vista come un investimento strategico a lungo termine. Le aziende che integrano l’AI nei loro processi possono ottenere un vantaggio competitivo significativo, riducendo i costi operativi e migliorando l’efficienza. Tuttavia, è fondamentale considerare anche i rischi associati, come la sicurezza dei dati e l’etica nell’uso della tecnologia.

Riflettendo su questi aspetti, è chiaro che l’intelligenza artificiale rappresenta una sfida e un’opportunità unica per il futuro del lavoro e dell’economia globale. Sta a noi, come individui e come società, abbracciare questa trasformazione con consapevolezza e preparazione.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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