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- Nel 2024, circa il 20% degli attacchi più seri in Italia ha colpito il settore dei media, inclusi giornali, TV e radio.
- Il tasso di crescita degli attacchi cibernetici è stato del 27% rispetto all'anno precedente, con quasi 300 attacchi mensili a livello globale.
- Il tempo medio di "breakout" per gli hacker è sceso a 48 minuti, con un minimo record di 51 secondi.
La Minaccia Crescente del Cybercrime nel Settore dei Media
Negli ultimi anni, il panorama del cybercrime ha subito una trasformazione significativa, con un crescente numero di attacchi informatici che prendono di mira il settore dei media. Stando al Rapporto Clusit 2025, durante il 2024, circa il 20% degli attacchi più seri in Italia si è diretto contro testate giornalistiche, emittenti televisive, radiofoniche e piattaforme digitali di contenuti. Questo spostamento dell’attenzione degli hacker verso il mondo dell’informazione rappresenta una sfida critica per l’industria, che deve ora affrontare minacce sempre più sofisticate e pervasive.
Gli attacchi cibernetici continuano a crescere rapidamente a livello globale, con un tasso d’incremento del 27% rispetto all’anno precedente e vicino ai 300 attacchi mensili. L’Italia ha sorretto l’impatto di oltre un decimo degli attacchi cibernetici mondiali, e il numero è in costante ascesa. Tra le tecniche più utilizzate dai criminali digitali vi sono il malware, gli attacchi DDoS e lo sfruttamento delle vulnerabilità nei software. Tuttavia, emerge anche un fenomeno più subdolo: l’hacktivism, che rappresenta circa un terzo degli attacchi in Italia e sembra destinato a crescere ulteriormente.

Cyber Spionaggio e Intelligenza Artificiale: Le Nuove Armi degli Hacker
Il Global Threat Report 2025 di CrowdStrike mette in luce un’escalation delle operazioni di cyber spionaggio condotte da attori legati alla Cina, che hanno intensificato le loro attività in Europa meridionale, colpendo istituzioni, accademia e il settore aerospaziale. L’uso strategico dell’intelligenza artificiale generativa ha permesso di aumentare gli attacchi fino al 300% in alcuni settori, con un incremento del 150% nelle operazioni di cyber spionaggio.
Gli hacker stanno sfruttando l’intelligenza artificiale per ingegneria sociale e attacchi mirati, utilizzando tecniche avanzate per rubare credenziali e orchestrare attacchi multi-dominio. Questo approccio consente di aggirare i sistemi di sicurezza tradizionali e operare senza essere rilevati. Il rapporto sottolinea che il 79% delle intrusioni iniziali nel 2024 non ha impiegato malware, evidenziando l’importanza di rafforzare la sicurezza delle porte d’ingresso per prevenire accessi non autorizzati.
La Sfida della Sicurezza Informatica: Strategie di Difesa
Di fronte a queste minacce, le organizzazioni devono ripensare il loro approccio alla sicurezza informatica. Bisogna assolutamente rimuovere i punti ciechi, riconoscere immediatamente i movimenti malevoli e fermare gli attacchi prima che possano diffondersi. Dopo che gli hacker sono riusciti ad infiltrarsi, reagire con efficacia diventa già impossibile.
Il tempo medio di “breakout”, ovvero il lasso temporale che intercorre dal momento dell’intrusione a quello in cui l’hacker procede lateralmente all’interno della rete, è diminuito a 48 minuti, con un incredibile minimo di 51 secondi. Questo offre ai responsabili della sicurezza informatica un tempo ridottissimo per intervenire. Gli assalti cibernetici su sistemi cloud, senza una chiara attribuzione a gruppi specifici, sono saliti del 26% rispetto all’anno precedente, dimostrando la necessità di una piattaforma unificata che possa correlare attività tra identità, cloud ed endpoint per eliminare i punti ciechi.
Riflessioni e Prospettive Future
La crescente aggressività delle operazioni cyber e l’uso dell’intelligenza artificiale per scopi malevoli stanno costringendo le organizzazioni a ripensare le loro strategie di sicurezza. Gli avversari sfruttano le lacune nell’identità e si muovono tra i diversi domini senza essere individuati, rendendo inefficaci le difese tradizionali. Fermare le violazioni richiede un approccio integrato e una piattaforma basata su intelligence in tempo reale e threat hunting avanzato.
Nel contesto attuale, proteggere il settore mediatico dal potenziale crescente di attacchi informatici è una urgenza. È fondamentale per le aziende del settore investire in sicurezza e formare il personale per evitare trappole come il phishing o l’ingegneria sociale. Il settore finanziario ha mostrato che grazie a una pianificazione accurata, il livello di rischio può essere diminuito. La sfida ora è vitale: ciò riguarda la protezione della dinamicità informativa prima che gli hacker aumentino l’intensità dei loro attacchi.
In questo scenario, una nozione base di economia e finanza che può risultare utile è la diversificazione del rischio. Così come in un portafoglio di investimenti, diversificare le strategie di sicurezza può ridurre l’impatto di un eventuale attacco informatico. Adottare misure di sicurezza multiple e complementari può offrire una protezione più robusta contro le minacce.
Per chi cerca una comprensione più avanzata, il concetto di “zero trust” può essere applicato anche alla sicurezza informatica. Questo approccio implica non fidarsi mai implicitamente di nulla all’interno o all’esterno della rete, ma verificare sempre ogni richiesta di accesso. Implementare una politica di zero trust può aiutare a prevenire accessi non autorizzati e proteggere i dati sensibili.
Riflettendo su questi aspetti, è chiaro che la sicurezza informatica non è solo una questione tecnica, ma anche strategica. Le organizzazioni devono essere pronte a evolversi e adattarsi rapidamente per affrontare le sfide del futuro.