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- Trump valuta azioni legali contro Powell per 3 miliardi di dollari.
- La FED difende i costi di ristrutturazione, stimati a 2.4 miliardi.
- L'inflazione USA a luglio è del 2.7%, inferiore alle previsioni.
- L'indice dei prezzi al consumo "core" sale al 3.1% annuo.
- Nomina di Miran vista come tentativo di influenzare la FED.
Il presidente Donald Trump ha espresso pubblicamente la sua insoddisazione per le politiche monetarie attuate dalla FED, guidata dal presidente Jerome Powell. Questa insoddisfazione ha raggiunto un punto critico, con la Casa Bianca che sta valutando la possibilità di intraprendere azioni legali contro Powell. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha confermato che il presidente sta attivamente considerando una causa legale, intensificando ulteriormente un confronto già acceso.
Il motivo principale di questa potenziale azione legale risiede nella gestione dei lavori di ristrutturazione presso la sede centrale della FED a Washington. Trump accusa Powell di aver gestito in modo inefficiente i fondi destinati a questi lavori, portando a un aumento esponenziale dei costi. Secondo Trump, un progetto che avrebbe dovuto costare circa 50 milioni di dollari ha invece superato i 3 miliardi di dollari. Questa discrepanza nei costi è stata definita “orribile e palesemente incompetente” dal presidente, che ha espresso il suo disappunto attraverso i social media.
La FED, dal canto suo, ha difeso i lavori di ristrutturazione, spiegando che l’aumento dei costi è dovuto a diversi fattori, tra cui l’incremento dei prezzi della manodopera e dei materiali, nonché a sfide impreviste come la bonifica dell’amianto. Documenti interni della FED indicano che il costo stimato è passato da 1,9 miliardi di dollari a 2,4 miliardi di dollari, una cifra comunque inferiore a quella contestata da Trump. La questione dei tassi di interesse rappresenta un ulteriore punto di attrito tra Trump e Powell. Il presidente ha ripetutamente sollecitato la FED a ridurre i tassi di interesse, sostenendo che ciò stimolerebbe l’economia e ridurrebbe il costo del debito pubblico. Tuttavia, la FED ha mantenuto i tassi stabili, citando preoccupazioni sull’inflazione e sull’impatto delle politiche commerciali di Trump sull’economia.
Le Accuse di Trump e la Risposta della Federal Reserve
Le accuse di Trump contro Powell non si limitano alla gestione dei lavori di ristrutturazione. Il presidente ha anche criticato Powell per aver mantenuto i tassi di interesse troppo alti, sostenendo che ciò danneggia l’economia statunitense. Trump ha definito Powell “Too Late” (troppo tardi) per non aver abbassato i tassi di interesse in precedenza. Queste critiche sono state espresse pubblicamente attraverso i social media, dove Trump ha accusato Powell di aver causato danni “incalcolabili” all’economia.
La risposta della FED è stata quella di mantenere la sua indipendenza e di basare le sue decisioni sulle condizioni economiche. Powell ha ribadito che la FED è impegnata a mantenere la stabilità dei prezzi e a promuovere la piena occupazione. La FED ha anche sottolineato che le sue decisioni sono basate su dati economici e non su pressioni politiche. Questa posizione ha portato a un conflitto aperto tra l’amministrazione Trump e la FED, con il presidente che ha accusato Powell di essere incompetente e di non comprendere le esigenze dell’economia statunitense.
La situazione è ulteriormente complicata dalla nomina di Stephen Miran, un critico di lunga data della FED, come governatore temporaneo nel board. Questa nomina è stata interpretata come un tentativo di Trump di influenzare le decisioni della FED e di esercitare maggiore controllo sulla politica monetaria. La possibilità di una causa legale contro Powell rappresenta un’escalation significativa in questo conflitto e potrebbe avere implicazioni importanti per l’indipendenza della FED e per la stabilità economica degli Stati Uniti. La Casa Bianca sta conducendo delle verifiche sui lavori eseguiti, ipotizzando che una vigilanza insufficiente e possibili irregolarità abbiano gonfiato inutilmente i costi. Ciononostante, per Donald Trump potrebbe essere ben più difficile dimostrare un illecito effettivo, superando la semplice accusa di spese eccessive per una ristrutturazione.

- Trump e Powell: uno scontro che potrebbe avere risvolti positivi... 👍...
- Questa lotta tra Trump e Powell? Un disastro annunciato... 👎...
- Ma vi siete mai chiesti cosa succederebbe se...? 🤔...
Implicazioni Economiche e Politiche di un Confronto Aperto
Il confronto tra Trump e Powell ha implicazioni significative sia per l’economia che per la politica. Dal punto di vista economico, l’incertezza sulla politica monetaria e sull’indipendenza della FED potrebbe influenzare negativamente la fiducia degli investitori e la stabilità dei mercati finanziari. Se gli investitori percepiscono che la FED è soggetta a pressioni politiche, potrebbero diventare più riluttanti a investire negli Stati Uniti, il che potrebbe portare a un rallentamento della crescita economica.
Dal punto di vista politico, la potenziale causa legale contro Powell rappresenta un attacco senza precedenti all’indipendenza della FED. Se Trump riuscisse a rimuovere Powell dalla sua posizione, ciò potrebbe creare un precedente pericoloso e minare la credibilità della FED come istituzione indipendente. Ciò potrebbe anche portare a una maggiore polarizzazione politica e a una perdita di fiducia nelle istituzioni governative. La situazione è ulteriormente complicata dalle prossime elezioni presidenziali, in cui Trump potrebbe cercare di utilizzare il conflitto con la FED come argomento a suo favore. Se Trump venisse rieletto, potrebbe cercare di nominare un nuovo presidente della FED che sia più in linea con le sue politiche economiche.
A luglio, la crescita annuale dei prezzi al consumo negli Stati Uniti ha rallentato più del previsto, un dato che potrebbe rafforzare l’ipotesi di una riduzione dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve in vista della prossima riunione di politica monetaria a settembre. Il Bureau of Labor Statistics ha riportato che l’Indice dei Prezzi al Consumo è aumentato del 2,7% nei dodici mesi terminati a luglio, una percentuale identica al mese precedente e inferiore al 2,8% previsto dagli analisti. Se si escludono le componenti più volatili come cibo e carburante, l’indice dei prezzi al consumo “core” ha registrato un incremento del 3,1% su base annua, in aumento rispetto al 2,9% del mese precedente e superiore alle proiezioni del 3,0%.
Indipendenza Bancaria: Un Pilastro a Rischio?
La vicenda in esame solleva una questione cruciale: quanto è realmente indipendente una banca centrale? L’indipendenza delle banche centrali è un principio cardine dell’economia moderna, volto a garantire che le decisioni di politica monetaria siano prese nell’interesse dell’economia nel suo complesso, e non influenzate da considerazioni politiche a breve termine. L’attacco frontale di Trump a Powell mette in discussione questa indipendenza, aprendo un dibattito fondamentale sul ruolo e sui poteri delle banche centrali nel contesto politico contemporaneo.
La posta in gioco è alta: se l’indipendenza delle banche centrali viene compromessa, il rischio è quello di politiche monetarie miopi, guidate da interessi politici piuttosto che da una visione di lungo termine. Questo potrebbe portare a decisioni economiche subottimali, con conseguenze negative per la stabilità finanziaria e la crescita economica. La vicenda Trump-Powell rappresenta quindi un campanello d’allarme, che ci invita a riflettere sull’importanza di preservare l’indipendenza delle banche centrali come garanzia di una gestione sana e responsabile dell’economia.
In conclusione, la potenziale azione legale contro Powell rappresenta un momento critico per l’indipendenza della FED e per la stabilità economica degli Stati Uniti. Le implicazioni di questo confronto aperto potrebbero avere conseguenze durature per l’economia globale e per la fiducia nelle istituzioni governative.
Parliamoci chiaro, amici. Questa storia tra Trump e Powell è un po’ come la favola della volpe e l’uva: quando non si riesce a ottenere ciò che si vuole, si cerca di screditare chi ce l’ha. In questo caso, Trump vorrebbe tassi più bassi per dare una spinta all’economia, ma Powell non cede, e allora ecco che partono le accuse.
Ma qui entra in gioco un concetto fondamentale: l’*indipendenza delle banche centrali. Immaginate se ogni volta che un presidente volesse qualcosa, la banca centrale dovesse obbedire. Sarebbe un disastro! Le banche centrali devono essere libere di prendere decisioni basate sui dati economici, senza pressioni politiche.
E qui arriva la nozione avanzata: la *curva di Phillips. Questa curva ci dice che c’è un trade-off tra inflazione e disoccupazione. Se si vuole ridurre la disoccupazione, bisogna accettare un po’ più di inflazione, e viceversa. La FED deve trovare il giusto equilibrio tra questi due obiettivi, e non è facile!
Quindi, la prossima volta che sentite parlare di tassi di interesse, inflazione o banche centrali, ricordatevi di questa storia. E chiedetevi: quanto è importante l’indipendenza delle banche centrali per la nostra economia?







