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- DeepSeek sfida gli usa con modelli a costi inferiori.
- Nvidia ora controlla il 50% del mercato cinese GPU.
- Entro il 2027, la cina punta a software domestico.
- 39 data center in costruzione nel deserto del Gobi.
Fino a poco tempo fa, le aziende americane come OpenAI, Microsoft e Anthropic detenevano un vantaggio apparente, grazie allo sviluppo di modelli linguistici avanzati come ChatGPT. Tuttavia, l’ascesa di aziende cinesi come DeepSeek, Alibaba Cloud e ByteDance ha messo in luce la rapida evoluzione del settore AI in Cina.
A gennaio, DeepSeek ha introdotto un modello dalle prestazioni paragonabili ai migliori prodotti statunitensi, ma con costi significativamente inferiori. Questa mossa ha segnato un punto di svolta, dimostrando che la Cina non solo sta recuperando terreno, ma è in grado di competere direttamente con gli Stati Uniti. La rivista Foreign Affairs ha persino suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero prepararsi a un possibile sorpasso cinese nel settore dell’AI.

Le restrizioni statunitensi e la risposta cinese
Paradossalmente, le restrizioni imposte dagli Stati Uniti sull’esportazione di chip avanzati verso la Cina, a partire dal 2022, sembrano aver avuto un effetto contrario a quello desiderato. L’intento era rallentare il progresso cinese nell’AI, ma l’assenza di Nvidia dal mercato cinese ha spinto le aziende locali a investire massicciamente nello sviluppo di alternative.
Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha ammesso che queste restrizioni hanno permesso alle aziende cinesi di guadagnare quote di mercato significative. Prima dei divieti, Nvidia controllava il 95% del mercato cinese delle GPU, ma ora la sua quota è scesa al 50%. Alcune aziende, come Huawei, sono riuscite a sviluppare chip potenti, e si prevede che entro il 2030 la Cina potrebbe diventare il principale produttore di semiconduttori al mondo, superando anche Taiwan.
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L’espansione globale e la strategia cinese
Le aziende cinesi del settore AI stanno espandendo la loro presenza a livello globale, mirando a mercati in Asia, Medio Oriente e Africa. Zhipu AI, ad esempio, sta promuovendo i suoi modelli linguistici attraverso la “Nuova Via della Seta”, consolidando i sistemi e gli standard cinesi nei mercati emergenti prima che i concorrenti americani o europei possano farlo.
Parallelamente, il governo cinese sta attuando una strategia per raggiungere l’indipendenza tecnologica. Con il “Documento 79”, Pechino si propone di sostituire ogni software estero con soluzioni domestiche entro il 2027, concentrandosi in particolare sugli ambiti della pubblica amministrazione e dei settori nevralgici come quello finanziario ed energetico.
Le AI cinesi si distinguono per il loro approccio pratico e orientato alle applicazioni concrete. Mentre le aziende statunitensi si concentrano sull’Artificial General Intelligence (AGI), un concetto futuristico e di difficile definizione, la Cina sta integrando l’AI in settori come la sorveglianza, la gestione del traffico, l’istruzione e l’industria. La fabbrica di automobili di Xiaomi, completamente robotizzata e potenziata dall’AI, è un esempio emblematico di questo approccio.
Un altro fattore chiave è il modello di distribuzione open source dei modelli linguistici cinesi, che favorisce la diffusione del software e l’abbattimento dei prezzi. DeepSeek, ad esempio, offre prestazioni simili ad altri LLM ma a un costo significativamente inferiore, rendendolo popolare in mercati come quello sudamericano.
La corsa ai data center nel deserto del Gobi
Nel remoto Xinjiang, ai margini del deserto del Gobi, la Cina sta costruendo una colossale rete di data center alimentati da chip Nvidia vietati. Questo progetto ambizioso, che prevede la realizzazione di 39 data center e l’utilizzo di oltre 115.000 chip Nvidia H100 e H200, mira a rafforzare la potenza computazionale cinese nell’AI.
La regione dello Xinjiang, ricca di energia eolica, solare e a carbone, offre un ambiente ideale per progetti ad alta intensità energetica come i data center. Il piano governativo denominato “Dati a Est, Calcolo a Ovest” si prefigge di sfruttare queste fonti per soddisfare le esigenze digitali delle zone orientali più sviluppate del paese.
Attori emergenti come DeepSeek e Infinigence AI si stanno inserendo in questo nuovo ecosistema, offrendo accesso cloud a modelli di AI e servizi di elaborazione dati. Tuttavia, l’approvvigionamento dei chip Nvidia vietati rimane un mistero, con indagini in corso su intermediari e spedizioni sospette.
Nonostante le sfide, la Cina sta dimostrando la sua determinazione a competere nel settore dell’AI. La sua strategia combina investimenti massicci, innovazione locale e un approccio pragmatico orientato alle applicazioni concrete. La partita per la supremazia tecnologica è aperta, e il futuro dell’AI potrebbe scriversi proprio tra le montagne innevate e le turbine eoliche dello Xinjiang.
La Geopolitica dell’AI: Una Nuova Era di Competizione e Innovazione
La competizione tra Cina e Stati Uniti nel settore dell’intelligenza artificiale non è solo una questione tecnologica, ma rappresenta una sfida geopolitica tra due modelli di sviluppo e potere. Gli Stati Uniti cercano di preservare il loro vantaggio tecnologico, mentre la Cina tenta di aggirare i blocchi, innovare localmente e, se necessario, giocare d’astuzia.
La diffusione di modelli open source cinesi rappresenta un’opportunità di soft power per Pechino, consentendo di esercitare influenza globale senza la necessità di diplomazia convenzionale. La Cina vede nell’AI un motore di crescita economica e un elemento chiave per la sua sicurezza nazionale.
La costruzione di data center nel deserto del Gobi, alimentati da energie rinnovabili e chip proibiti, simboleggia l’ambizione cinese di trasformare le sfide in opportunità. La Cina sta dimostrando di essere un attore determinato e innovativo nel panorama globale dell’intelligenza artificiale, pronta a competere con i leader tradizionali e a plasmare il futuro della tecnologia.
Amici lettori, riflettiamo un attimo su cosa significa tutto questo per noi. In economia, un concetto fondamentale è quello del vantaggio comparato. Questo principio ci insegna che ogni nazione, o anche ogni individuo, dovrebbe specializzarsi nella produzione di beni o servizi in cui è relativamente più efficiente. Nel contesto di questo articolo, possiamo vedere come la Cina stia cercando di sviluppare un vantaggio comparato nel settore dell’AI, investendo massicciamente in infrastrutture, ricerca e sviluppo.
Un concetto più avanzato, ma altrettanto rilevante, è quello della “distruzione creatrice” teorizzato da Schumpeter. Questo processo descrive come l’innovazione tecnologica possa portare alla scomparsa di vecchie industrie e alla nascita di nuove. La competizione tra Cina e Stati Uniti nel settore dell’AI potrebbe accelerare questo processo, portando a nuove scoperte, nuovi modelli di business e nuove opportunità per chi saprà adattarsi e innovare. Pensate a come questo potrebbe influenzare il vostro lavoro, le vostre competenze e le vostre scelte di investimento. Siete pronti per questa nuova era?
- Pagina di Alibaba Cloud sulle soluzioni cloud per combattere il COVID-19.
- Approfondimento sull'ecosistema Ascend AI di Huawei, citato nell'articolo.
- Pagina Investor Relations di Nvidia, utile per approfondire le strategie aziendali.
- Informazioni sulle innovazioni di Huawei nel campo delle reti ottiche e semiconduttori.







