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- Soglia di 5.000 euro per debiti fiscali e contributivi: attenzione alla decadenza.
- Ammissibilità al CPB: rispetto dei termini dell'articolo 9, comma 3.
- Esclusi dal limite i debiti sospesi o dilazionati.
- Decadenza CPB: articolo 22, comma 1, lettera d) del Dlgs 13/24.
- Nuovo: Avvio attività nel 2024 esclude dal concordato 2025/2026.
## Una Sfida Costante
Il concordato preventivo biennale (CPB) rappresenta uno strumento di pianificazione fiscale importante per molti contribuenti. Tuttavia, la sua validità è strettamente legata al rispetto di determinati requisiti, tra cui il monitoraggio costante dell’ammontare dei debiti fiscali scaduti. In particolare, la soglia di 5.000 euro per i debiti fiscali e contributivi scaduti assume un ruolo cruciale, la cui violazione può comportare la decadenza dal beneficio.
La rilevanza di questa soglia risiede nella sua capacità di incidere sia sull’ammissibilità al concordato che sulla sua prosecuzione. È quindi fondamentale analizzare attentamente le implicazioni di tale limite, sia in fase di accesso che durante il periodo di validità del CPB.
Requisiti di Accesso e Soglie di Debito: Cosa Controllare
L’articolo 10, comma 2, del decreto legislativo n. 13/2024 stabilisce chiaramente i requisiti per l’accesso al concordato preventivo biennale. L’adesione al CPB è consentita ai contribuenti che, relativamente al periodo fiscale antecedente a quelli oggetto della proposta, non presentano passività per tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate o oneri contributivi.
Tali passività devono essere state accertate in via definitiva tramite sentenza inappellabile o atti impositivi non più contestabili.
Ciononostante, è prevista una possibilità di deroga: i contribuenti possono essere ammessi al concordato anche in presenza di debiti, a condizione che, rispettando i termini dell’articolo 9, comma 3, abbiano provveduto al loro saldo e che il montante complessivo del debito residuo, inclusi gli interessi e le sanzioni, sia inferiore alla soglia di 5.000 euro.
Non sono inclusi in questo limite i debiti soggetti a provvedimenti di sospensione o dilazione, fino alla eventuale perdita dei relativi vantaggi.
Ai fini della verifica della soglia, rilevano i debiti per tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate e i debiti contributivi. Sono esclusi i tributi locali, come Tares, Tosap, imposta comunale sulla pubblicità, Cosap, IMU e Tasi, imposta di soggiorno e tassa di sbarco.
La Circolare 18/E/2024 dell’Agenzia delle Entrate precisa quali atti impositivi devono essere considerati per verificare il superamento della soglia. Si tratta di cartelle di pagamento afferenti controlli formali e documentali (articoli 36 bis e 36 ter del DPR 600/73 e articolo 54 bis del DPR 633/72) e atti impositivi conseguenti ad attività di controllo o di liquidazione degli uffici. Non rilevano gli atti i cui termini di pagamento o di impugnazione non sono scaduti al 31 dicembre dell’anno precedente l’adesione, né quelli oggetto di procedure di sospensione o rateazione. Gli “avvisi bonari”, anche se scaduti alla data di riferimento, non sono considerati.
Per quanto concerne le obbligazioni contributive, si considerano gli avvisi di addebito e atti di accertamento analoghi, inclusi quelli emanati dalle casse previdenziali autonome. La questione dello scambio informativo tra l’Agenzia delle Entrate e le Casse previdenziali solleva interrogativi sulla privacy e il trattamento dei dati, in conformità con il GDPR.

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Decadenza dal Concordato: Conseguenze e Distinzioni
La decadenza dal concordato preventivo biennale si verifica, come indicato all’articolo 22, comma 1, lettera d) del Dlgs 13/24, quando vengono meno i requisiti di cui all’articolo 10, comma 2. In questo caso, la decadenza si applica a tutte le annualità oggetto del CPB. L’articolo 22, comma 3-bis, specifica che “restano dovute le imposte e i contributi determinati tenendo conto del reddito e del valore della produzione netta concordati se maggiori di quelli effettivamente conseguiti”.
È importante distinguere tra chi perde il requisito del debito in corso di CPB (ad esempio, a causa della revoca della rateazione o della perdita di un contenzioso) e chi ha accettato la proposta dell’Agenzia in presenza della causa ostativa del debito oltre soglia al momento dell’accettazione. Nel primo caso, il contribuente è tenuto al versamento di quanto derivante dalla proposta di CPB, anche se superiore al reddito effettivo. Nel secondo caso, il CPB non è valido e il contribuente è tenuto al pagamento di quanto dovuto riferito al reddito effettivamente prodotto e/o accertato.
Un aspetto cruciale riguarda il monitoraggio dei debiti: la verifica deve fare riferimento alla data delle notifiche degli atti (cartelle, avvisi di addebito, ecc.) e non al periodo di competenza dei debiti stessi. Ad esempio, una cartella afferente l’anno d’imposta 2023 non rileva se notificata successivamente al 31 dicembre 2023, anche se durante il periodo di validità del CPB.
Un’interpretazione diversa creerebbe incertezze che minerebbero l’attrattiva del CPB, un istituto fondato sulla certezza derivante dal patto sottoscritto con il Fisco. La definitività delle annualità interessate, specialmente in caso di contenzioso, potrebbe protrarsi indefinitamente.
Inoltre, i contribuenti che hanno avviato la propria attività nel periodo d’imposta 2024, ovvero a partire dall’apertura della partita IVA, non possono accedere al concordato preventivo per il biennio 2025/2026.
La condizione di esclusione relativa a operazioni straordinarie va esaminata in riferimento al primo anno interessato dalla proposta di concordato.
Implicazioni Pratiche e Strategie di Conformità
La gestione efficace del concordato preventivo biennale richiede un’attenta pianificazione e un monitoraggio costante della propria posizione debitoria. È fondamentale verificare periodicamente l’esistenza di debiti fiscali e contributivi scaduti, controllando le date di notifica degli atti impositivi e degli avvisi di addebito.
In caso di superamento della soglia di 5.000 euro, è necessario valutare tempestivamente le opzioni disponibili, come la richiesta di rateazione o la presentazione di un ricorso. È inoltre consigliabile consultare un professionista per valutare la propria posizione e adottare le strategie più appropriate per evitare la decadenza dal concordato.
La corretta interpretazione delle norme e la tempestiva adozione di misure correttive sono essenziali per garantire la validità del concordato e beneficiare dei vantaggi offerti da questo strumento di pianificazione fiscale.
Conclusione: Navigare le Complessità del CPB per una Pianificazione Fiscale Efficace
Il concordato preventivo biennale, pur offrendo opportunità di pianificazione fiscale, richiede una navigazione attenta tra le sue complessità. Il monitoraggio costante dei debiti, la corretta interpretazione delle norme e la tempestiva adozione di misure correttive sono elementi chiave per garantire la validità dell’accordo e massimizzare i benefici. La soglia dei 5.000 euro rappresenta un punto di riferimento critico, la cui gestione oculata può fare la differenza tra il successo e la decadenza dal concordato.
Amici, parliamoci chiaro: il concordato preventivo biennale è come un’auto di lusso. Se non fai la manutenzione e non rispetti i limiti di velocità, rischi di fare un incidente. Allo stesso modo, se non tieni sotto controllo i tuoi debiti e non rispetti le regole del CPB, rischi di perdere i benefici fiscali.
Una nozione base di economia e finanza che si applica qui è il concetto di rischio fiscale. Il rischio fiscale è la possibilità di subire perdite finanziarie a causa di errori o omissioni nella gestione delle proprie obbligazioni fiscali. Nel caso del CPB, il rischio fiscale è rappresentato dalla possibilità di decadere dal concordato a causa del superamento della soglia dei debiti o della mancata osservanza degli altri requisiti.
Un concetto più avanzato è quello di ottimizzazione fiscale dinamica. Questa strategia consiste nell’adattare continuamente la propria pianificazione fiscale in base alle evoluzioni normative e alle proprie circostanze finanziarie. Nel contesto del CPB, l’ottimizzazione fiscale dinamica implica un monitoraggio costante della propria posizione debitoria, la valutazione tempestiva delle opzioni disponibili in caso di superamento della soglia e l’adattamento della propria strategia fiscale in base alle nuove opportunità offerte dal concordato.
Rifletteteci: il concordato preventivo biennale è uno strumento potente, ma richiede una gestione attenta e consapevole. Non lasciatevi sfuggire l’opportunità di pianificare il vostro futuro fiscale, ma fatelo con prudenza e competenza.
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