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- Il 63% degli investitori teme la politica commerciale statunitense.
- Asset gestiti dagli intervistati: 67.000 miliardi di dollari.
- Indice MSCI World composto per oltre il 70% da azioni USA.
- Il 55% degli intervistati punta alla resilienza del portafoglio.
In questo contesto economico contraddistinto da una crescente incertezza e da una marcata volatilità sui mercati finanziari globali, gli operatori professionali stanno esaminando attentamente le loro tattiche di investimento. Secondo i risultati del Global Investor Insights Survey 2025, condotto dalla Schroders su circa 1.000 operatori tra istituzioni finanziarie e wealth manager, che gestiscono insieme un impressionante patrimonio complessivo pari a 67.000 miliardi di dollari, è evidente che l’approccio alla gestione attiva stia emergendo come cruciale per aumentare la solidità dei portafogli e scoprire occasioni d’investimento mirate.
La sensibilità mostrata dagli investitori riguardo ai cambiamenti nel sentiment del mercato riscontrati nella prima metà del 2025 è degna di nota; ciò viene confermato dalle risposte ricevute, dove il tema della politica commerciale statunitense emerge tra le prime preoccupazioni con una menzione da parte del63% degli interpellati. Seguono con punteggi analoghi altre significative fonti d’ansia: l’eventualità della recessione economica, l’inflazione persistente e il sollevamento graduale delle politiche sui tassi d’interesse. Le inquietudini attuali sono profondamente correlate alla sostenibilità del debito pubblico nelle principali economie globali. Infatti, l’incremento dei tassi d’interesse sta causando pressioni crescenti sui costi di indebitamento per stati quali gli Stati Uniti e il Giappone; tale situazione rischia di deteriorarsi ulteriormente qualora si registrasse una scarsa espansione economica. Ne deriva che i mercati obbligazionari stanno mostrando segni evidenti di volatilità, lasciando intravedere agli investitori un futuro intriso di crescente incertezza.
Priorità degli investitori professionali: la resilienza del portafoglio
Le fluttuazioni provocate dagli annunci dei dazi imposti dagli Stati Uniti hanno rivelato una sempre più pronunciata concentrazione dei mercati azionari pubblici intorno ai titoli americani, con un’accelerazione speciale verso le principali compagnie tecnologiche statunitensi. A partire dall’inizio del 2025, si è constatato come gli indici globali quali l’MSCI World risultassero composti per oltre il 70% da azioni appartenenti agli Stati Uniti. In tale contesto globale ed economico incerto, gli investitori professionali segnalano quale priorità assoluta per i prossimi diciotto mesi quella della resilienza del portafoglio; questa è stata indicata dal 55% degli intervistati e appare anteposta alla ricerca di rendimento e reddito.
È cruciale notare come l’aspirazione a una maggiore resilienza non corrisponda necessariamente a un’evidente avversione al rischio: infatti, il 62% dei partecipanti afferma di voler mantenere o accrescere la propria inclinazione a prendere rischi anche in questo clima attuale; ciò lascia trasparire l’idea che molti osservatori identifichino reali opportunità all’interno dell’attuale situazione di mercato anziché limitarvisi soltanto ai potenziali rischi connessi.

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Strategie per rendere un portafoglio resiliente
L’efficacia del portafoglio è indissolubilmente legata alla strategia d’investimento, specialmente quando questa prevede l’utilizzo prevalente delle tattiche attive, unite a una sapiente diversificazione degli asset che comprende tanto strumenti quotati quanto quelli privati. È interessante notare come ben quattro investitori su cinque nel panorama globale intendano incrementare nell’arco dei prossimi dodici mesi il ricorso alle tecniche d’investimento attive. La ragione fondamentale dietro tale inclinazione risiede nella percezione che un approccio gestito con attenzione sia nettamente superiore nell’affrontare le difficoltà tipiche dei mercati rispetto a soluzioni passive orientate alla mera replica degli indici. Gli investitori coinvolti hanno sottolineato come vantaggi peculiari della gestione attiva siano la facoltà di acquisire rendimenti indipendentemente dalle circostanze e il livello elevato di conoscenza tecnica intrinseca al processo stesso.
Quindi, ci si può riferire alla gestione attiva non solo come un metodo ma anche come un elemento imprescindibile nella strategia contemporanea per superare le prove imposte dal mercato e coltivare portafogli capaci realmente di fornire valore nel lungo termine.
Navigare l’incertezza: l’importanza della diversificazione e della gestione attiva
Viviamo in un periodo segnato da significative turbolenze sul piano economico e geopolitico; pertanto, risulta vitale per gli investitori sapersi adattare ai mutamenti in atto. Adottare una politica di diversificazione del portafoglio, includendo sia beni quotati che privati all’interno delle proprie scelte d’investimento, rappresenta uno degli approcci fondamentali per attenuare i rischi e approfittare delle occasioni che si presentano lungo il cammino. Non meno importante è l’aspetto della gestione attiva: questa metodologia consente non solo l’individuazione ma anche lo sfruttamento delle inefficienze presenti nei mercati finanziari. Essa diventa quindi uno strumento estremamente utile nella creazione di profitti maggiormente elevati, mentre protegge adeguatamente il patrimonio investito.
Tuttavia, occorre sottolineare come la resilienza dei propri investimenti debba essere interpretata non esclusivamente come necessità difensiva; essa implica altresì capacità anticipatoria ed elasticità nel fronteggiare ambienti caratterizzati da costante cambiamento.
In questo scenario instabile dell’economia globale, amici miei, vi esorto a riflettere attentamente su un principio fondamentale: la diversificazione è imprescindibile! Ricordatevi di non concentrare tutte le vostre risorse finanziarie in singoli titoli o settori! Distribuite saggiamente i vostri patrimoni attraverso variegate classi d’asset—compresi strumenti azionari, obbligazionari o real estate—per ridurre significativamente l’esposizione al rischio generato dal vostro portfolio complessivo. In questo contesto, introduciamo il tema dell’asset allocation strategica, che consiste nella definizione della composizione ideale del proprio portafoglio in relazione ai rispettivi obiettivi d’investimento, al tempo disponibile per investire e alla capacità di sopportare rischi. Adottare questa metodologia consente non solo di salvaguardarsi dall’emotività delle dinamiche di mercato, ma anche di consolidare una certa stabilità nelle decisioni finanziarie.
Poniamoci dunque alcuni interrogativi cruciali: quali ambizioni economiche nutri sul lungo periodo? Sei pronto ad accettare qualche rischio supplementare pur di aspirare a guadagni superiori o inclini piuttosto verso metodi più prudenti? Le conclusioni derivate da tali interrogativi ti assisteranno nel dare vita a un portafoglio robusto che soddisfi le tue aspettative personali.







