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Fed, Powell resisterà alle pressioni di Trump?

Le divisioni interne al FOMC e le pressioni politiche mettono a dura prova la strategia della Federal Reserve. Cosa succederà all'economia globale?
  • Trump contesta le spese Fed per delegittimare Powell.
  • Bowman e Waller favorevoli a politica accomodante come la BCE.
  • Powell vuole conferme robuste del ritorno dell'inflazione al 2%.
  • Mercato si aspetta taglio tassi a settembre con probabilità 60-65%.
  • Merci italiane potrebbero subire perdite fino al 20%.

La Federal Reserve (Fed) si trova in un momento cruciale, con il Federal Open Market Committee (FOMC) che si è riunito il 29 e 30 luglio 2025. Le decisioni prese in questi giorni avranno un impatto significativo sull’economia statunitense e globale. L’attenzione è focalizzata sulla possibile divergenza tra le pressioni politiche, le aspettative del mercato e la prudenza della Fed.

Le Pressioni Politiche e le Divisioni Interne alla Fed

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha esercitato pressioni continue sulla Fed e sul suo presidente, Jerome Powell, per ridurre i tassi di interesse. Trump ha persino messo in discussione la legittimità delle spese per la ristrutturazione degli edifici della Federal Reserve, in un chiaro tentativo di delegittimare Powell e forzare un cambio di politica monetaria.

All’interno del FOMC, emergono divisioni significative. Membri come Bowman e Waller sostengono una politica monetaria più accomodante, simile a quella della Banca Centrale Europea (BCE). Essi manifestano inquietudine per la contrazione della domanda interna, i segnali di distensione nel mercato del lavoro e una dinamica dei prezzi che, pur mantenendosi al di sopra del target, mostra un’attenuazione costante. Waller ha espresso l’opinione che le attuali condizioni potrebbero giustificare un taglio dei tassi già in estate, mentre Bowman ha richiamato l’attenzione sui pericoli derivanti dalla politica commerciale e dalle ripercussioni dei dazi come argomentazioni a favore di una risposta monetaria più decisa.

Cosa ne pensi?
  • Finalmente qualcuno che analizza a fondo le pressioni su Powell...👍...
  • Trump che mette in discussione le spese della Fed? Inaccettabile...😡...
  • E se la vera partita fosse un'altra? Dietro le quinte...🤔...

La Prudenza di Powell e le Aspettative del Mercato

Nonostante le pressioni interne ed esterne, Jerome Powell sembra intenzionato a mantenere una linea prudente. Nei suoi interventi pubblici, ha sottolineato l’esigenza di “vedere conferme robuste” che l’inflazione stia tornando in modo duraturo verso il 2% prima di considerare un taglio dei tassi. Powell è pienamente consapevole del pericolo che un’attenuazione prematura possa riattivare le spinte inflazionistiche, specialmente in uno scenario globale caratterizzato da incertezza geopolitica e commerciale.
Il mercato, tuttavia, si aspetta un taglio dei tassi già a settembre, con una probabilità stimata tra il 60% e il 65% secondo i modelli derivati dai Fed Funds futures. Tale previsione è rafforzata dal rallentamento dei dati sull’occupazione, dalla ridotta inflazione core PCE su base mensile e dalla stabilizzazione delle aspettative inflazionistiche.

L’Impatto dei Dazi e la Reazione dell’Europa

La politica commerciale di Donald Trump, caratterizzata dall’imposizione di dazi, aggiunge un ulteriore livello di complessità alla situazione. La difficoltà di prevedere l’effetto dei nuovi dazi statunitensi sui prezzi al consumo rende difficile per la Fed stimare con precisione la traiettoria dell’inflazione nei mesi a venire. Per di più, il possibile effetto su consumo e fiducia delle aziende potrebbe richiedere più tempo per palesarsi nei dati macroeconomici.

La debolezza del dollaro, accentuata dalle politiche protezionistiche, rappresenta un’ulteriore sfida. Un dollaro debole può portare a un’inflazione “importata”, erodendo il potere d’acquisto dei consumatori e mettendo a rischio la stabilità dei prezzi. L’Europa, a sua volta, rischia di subire perdite significative a causa della combinazione di dazi e dollaro debole. Si stima che le merci italiane potrebbero subire perdite fino al 20%. In questo contesto, alcuni esperti suggeriscono un abbassamento dei tassi di riferimento da parte della BCE per sostenere e rilanciare l’economia europea.

Quale Strategia Adottare? Un Approccio Coordinato

Di fronte a queste sfide, è fondamentale adottare un approccio coordinato e multidimensionale. Non è sufficiente affidarsi esclusivamente alla politica monetaria per risolvere i problemi economici. È necessario un grande accordo europeo in cui ciascuna istituzione faccia la propria parte, a livello comunitario e nazionale. Politica economica e di finanza pubblica, politica dei redditi e politica monetaria dovrebbero essere i pilastri di questo accordo.

Un Futuro Incerto: Navigare tra Politica, Economia e Mercati

La situazione attuale è un esempio lampante di come le decisioni di politica monetaria siano influenzate da una complessa interazione di fattori politici, economici e di mercato. La Fed si trova a dover bilanciare le pressioni politiche con la necessità di mantenere la stabilità dei prezzi e sostenere la crescita economica. Le prossime mosse della Fed avranno un impatto significativo sull’economia globale e sui mercati finanziari.
Comprendere le dinamiche che influenzano le decisioni delle banche centrali è fondamentale per navigare nel complesso mondo della finanza. Una nozione base di economia che si applica in questo contesto è il concetto di trade-off. Le banche centrali, come la Fed, devono costantemente bilanciare obiettivi contrastanti, come la stabilità dei prezzi e la crescita economica. Tagliare i tassi di interesse può stimolare la crescita, ma rischia di alimentare l’inflazione. Mantenere i tassi elevati può contenere l’inflazione, ma rischia di frenare l’economia.

Un concetto più avanzato è la curva di Phillips, che descrive la relazione inversa tra inflazione e disoccupazione. Secondo questa teoria, una bassa disoccupazione può portare a un aumento dell’inflazione, e viceversa. Tuttavia, la validità della curva di Phillips è stata messa in discussione negli ultimi anni, poiché la relazione tra inflazione e disoccupazione sembra essere meno stabile di quanto si pensasse in passato.

In definitiva, le decisioni di politica monetaria sono complesse e richiedono una profonda comprensione delle dinamiche economiche e finanziarie. È importante rimanere informati e consapevoli delle implicazioni delle decisioni delle banche centrali per i nostri investimenti e per la nostra situazione economica personale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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