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- Lo spread BTP/OAT è sceso a zero, persino in territorio negativo.
- Fitch ha declassato il debito francese a A+ causa aumento del debito.
- Dieci aziende francesi hanno spread obbligazionario sfavorevole rispetto agli OAT.
- Obbligazioni LVMH con scarto negativo fino a -0,07% vs OAT.
BTP e OAT, i nuovi sorvegliati speciali d’Europa
Nel contesto dell’Europa finanziaria attuale si assiste a una significativa evoluzione: un’interessante combinazione di fattori ha messo sotto esame i titoli governativi italiani (BTP) e quelli francesi (OAT). Il 9 settembre 2025 ha avuto luogo un evento senza precedenti in cui lo spread tra BTP ed OAT è sceso a zero, fino ad assumere addirittura valori negativi. Tale circostanza ha suscitato allarmismi e molteplici riflessioni all’interno della comunità degli analisti. Piuttosto che apparire come un mero episodio isolato, questa situazione suggerisce una sostanziale modifica della percezione relativa al rischio dei debiti pubblici delle due nazioni, Italia e Francia.
Il downgrade di Fitch e le incognite sul debito francese
L’agenzia di rating Fitch ha recentemente declassato il rating del debito pubblico francese da “AA-” a “A+”, una decisione motivata dall’aumento del debito, dalla crescente polarizzazione politica e dalle incertezze sull’outlook fiscale del paese. Sebbene alcuni analisti avessero previsto questa mossa, essa ha comunque sollevato interrogativi sulla solidità finanziaria della Francia guidata dal presidente Emmanuel Macron e dal suo nuovo premier, Sébastien Lecornu. La reazione dei mercati è stata contenuta, con i rendimenti degli OAT decennali che, pur rimanendo superiori ai BTP, hanno mostrato una certa resilienza. Tuttavia, un altro segnale, evidenziato dal Financial Times, ha destato particolare attenzione: i costi di indebitamento delle aziende francesi, come L’Oréal, Airbus e Axa, sono scesi al di sotto di quelli del governo, suggerendo che gli investitori potrebbero considerarle un investimento più sicuro rispetto al debito sovrano.

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Quando il debito corporate supera il debito sovrano: un campanello d’allarme
L’analisi condotta da Karsten Junius, leader nella sezione economica della banca privata elvetica J Safra Sarasin, evidenzia un fenomeno sorprendente: rendimenti dei corporate bond francesi al di sotto delle performance degli OAT. Questa circostanza segnala una significativa trasformazione nel panorama finanziario in cui i titoli statali transalpini hanno cessato di essere percepiti come privi di incertezze e cominciano invece ad essere considerati sullo stesso piano delle obbligazioni provenienti da economie emergenti. Tale inversione — tipicamente riscontrata nelle nazioni in fase espansiva — esprime una crescente inquietudine tra gli investitori riguardo alla solvibilità del debito pubblico francese. Nella sua analisi condivisa su X, Mohamed A. El-Erian, che guida la divisione consultativa economica presso Allianz, ha messo in risalto l’importanza cruciale dell’accaduto; infatti, secondo le indagini condotte da Goldman Sachs, vi sono ben dieci aziende transalpine le cui emissioni obbligazionarie manifestano uno spread sfavorevole rispetto agli OAT; questo dato rappresenta il picco massimo registrato dall’anno 2006. Ma non finisce qui: oltre ottanta corporate bonds appartenenti all’area euro riportano tassi d’interesse inferiori ai corrispondenti titoli governativi francesi. Un caso esemplificativo è fornito dalle obbligazioni emesse dalla titanica azienda del settore lusso, LVMH; pur avendo registrato nel biennio compreso tra il 2024 e l’inizio del 2025 rendimenti superiori a quello degli OAT, adesso mostrano uno scarto sfortunatamente negativo fino a -0,07 punti percentuali.
Riflessioni conclusive: un nuovo ordine finanziario?
Cari lettori, il contesto attuale presenta BTP e OAT come i titoli sovrani più esposti ai rischi all’interno dell’Eurozona, portando così a riflessioni sul futuro panorama della finanza europea. Una diminuzione delle differenze nei rendimenti tra Italia e Francia, accanto al recente abbassamento del rating del debito francese e al superamento dei corporate bond sui titoli pubblici, possono suggerire un cambiamento profondo nel modo in cui viene percepito il rischio dagli investitori. Sarà fondamentale esaminare attentamente l’andamento di tali eventi per discernere le conseguenze sulla stabilità finanziaria nell’area euro e sulle tendenze d’investimento a scala mondiale.
In questo scenario articolato, una delle nozioni basilari in economia e finanza che può rivelarsi utile è la differenziazione degli investimenti. Seguire il proverbiale consiglio di non concentrare tutto il capitale su un’unica opzione è essenziale per attenuare i rischi associati alla gestione patrimoniale. Piuttosto che focalizzarsi esclusivamente su titoli sovrani provenienti da una singola nazione, si raccomanda la distribuzione delle proprie risorse su vari settori d’investimento e diverse aree geografiche.
Un aspetto più sofisticato da considerare in questo contesto è rappresentato dall’analisi dei credit default swap (CDS). Tali strumenti finanziari sono concepiti per offrire una forma di protezione nei confronti della probabilità di insolvenza di un’entità, sia essa nazionale o aziendale. Il monitoraggio dei CDS associati all’Italia e alla Francia consente di acquisire informazioni significative riguardo alla percezione del rischio tra gli investitori, permettendo così l’individuazione tempestiva delle possibili tensioni nel mercato obbligazionario. È fondamentale riflettere su come le interazioni relative al debito sovrano possano influenzare le vostre prospettive economiche future e identificare strategie efficaci per tutelare i propri interessi all’interno di uno scenario mondiale in costante cambiamento.







