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- Il SEBC spinge per una supervisione integrata dei mercati UE.
- L'ESMA potrebbe vigilare i mercati, ma la Consob li controllerebbe.
- Un'Unione bancaria incompleta ostacola fusioni transfrontaliere, Luigi Signorini.
- Servono team di vigilanza congiunti (JST) per una collaborazione più stretta.
- L'assicurazione depositi resta nazionale, impedendo la separazione dei rischi.
Il Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), che include la Banca Centrale Europea (BCE) e gli istituti nazionali dell’UE, sta spingendo per una supervisione dei mercati più integrata a livello europeo. Questa iniziativa si concentra in particolare sui settori di importanza sistemica con attività transfrontaliere, come le controparti centrali (CCP) e i fornitori di servizi in criptoattività (CASP). L’obiettivo è rafforzare la stabilità finanziaria e promuovere la partecipazione degli investitori al dettaglio.
Stando al SEBC, l’Autorità europea dei mercati (ESMA) potrebbe assumere una funzione di vigilanza più estesa, operando congiuntamente con enti nazionali quali la Consob. Questa struttura su due livelli implicherebbe che le entità di rilievo, ovvero quelle sistemiche e transfrontaliere, siano sotto il controllo diretto di un organismo europeo, mentre quelle di minore importanza resterebbero sotto la supervisione delle autorità nazionali. Un’altra prospettiva è il trasferimento progressivo di determinate facoltà di vigilanza a un organismo europeo.

Le Proposte per una Vigilanza Più Efficace
Per raggiungere una vigilanza più integrata, il SEBC suggerisce diverse strategie. Una di queste è la creazione di team di vigilanza congiunti (JST), che permetterebbero una collaborazione più stretta tra le autorità nazionali ed europee. Un’altra proposta è affidare all’ESMA la vigilanza su asset management e fondi con significative attività transfrontaliere europee.
Il SEBC mette in risalto come l’istituzione di una vigilanza unificata a livello UE per i mercati dei capitali potrebbe generare notevoli benefici, tra cui una diminuzione dei costi, l’eliminazione di sovrapposizioni infrastrutturali e un incremento della fiducia nel mercato. Nondimeno, la gestione del supervisore UE dovrebbe assicurare autonomia e un processo decisionale orientato all’interesse europeo, possibilmente attraverso un comitato esecutivo composto da membri indipendenti e affiancato da un comitato di vigilanza con rappresentanti delle autorità nazionali.
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Le Sfide dell’Unione Bancaria e l’Integrazione Finanziaria
Nonostante i progressi compiuti, l’Unione bancaria rimane incompleta. Luigi Federico Signorini, direttore generale di Banca d’Italia, ha fatto notare che “c’è ancora molta strada da fare per il compimento dell’Unione bancaria, che presuppone anche la rimozione effettiva di ogni barriera in materia di fusioni e acquisizioni transfrontaliere”.
Il vicepresidente della BCE, Luis De Guindos, ha sottolineato che l’inaffidabilità e l’imprevedibilità persisteranno per gli anni a venire, rendendo l’integrazione finanziaria ancora più urgente. De Guindos ha posto l’accento sul fatto che un autentico mercato unico per beni e servizi all’interno dell’UE stenta a concretizzarsi, persistendo ostacoli e normative nazionali dissimili. Inoltre, l’assicurazione dei depositi permane a livello nazionale, rendendo impossibile la separazione tra rischi bancari e debiti sovrani.
Un Futuro di Integrazione e Stabilità: Quali Prospettive?
L’integrazione finanziaria europea è un processo complesso che richiede un impegno costante e una visione a lungo termine. Le sfide sono molteplici, ma i benefici potenziali sono enormi. Una supervisione più integrata dei mercati, un’Unione bancaria completa e un mercato unico più efficiente potrebbero rafforzare la stabilità finanziaria, promuovere la crescita economica e aumentare la fiducia degli investitori.
È fondamentale che l’UE continui a lavorare per superare le barriere esistenti e creare un sistema finanziario più resiliente e competitivo. Solo così l’Europa potrà affrontare le sfide globali e garantire un futuro prospero per i suoi cittadini.
Amici, parliamoci chiaro. L’integrazione finanziaria europea può sembrare un argomento distante, ma in realtà tocca da vicino le nostre vite. Immaginate un mercato unico dove i vostri risparmi sono protetti allo stesso modo in ogni paese dell’UE, dove le aziende possono crescere senza essere ostacolate da confini nazionali. Questo è l’obiettivo.
Una nozione base di economia che si applica qui è la diversificazione del rischio. Un sistema finanziario integrato permette di distribuire meglio i rischi, rendendo l’economia più stabile e resiliente.
Un concetto più avanzato è quello della convergenza regolamentare. Armonizzare le regole finanziarie tra i paesi membri riduce i costi di transazione e facilita gli investimenti transfrontalieri, creando un mercato più efficiente e competitivo.
Riflettete: cosa possiamo fare noi, come cittadini, per sostenere questo processo? Informarci, partecipare al dibattito pubblico, chiedere ai nostri rappresentanti di agire nell’interesse di un’Europa più forte e integrata. Il futuro dell’Europa è nelle nostre mani.
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il direttore generale della banca d italia luigi federico signorini ha osservato che c ancora molta strada da fare per il compimento dell unione bancaria che presuppone anche la rimozione effettiva di ogni barriera in materia di fusioni e acquisizioni transfrontaliere
*Nuova Frase*:
Secondo le parole del direttore generale di Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, il completamento dell’Unione bancaria è un percorso ancora lungo, che implica la rimozione concreta di tutti gli ostacoli che si frappongono alle operazioni di fusione e acquisizione che coinvolgono più paesi.