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- FTSE Italia All Share Real Estate: incremento dello 0,7%.
- Domande mutuo USA: contrazione del 12,7% (settimana al 18 aprile 2025).
- Rendimento locazione: aumento al 9,5% (era 8,6% nel 2024).
Settimana Positiva per il Settore Immobiliare: Un’Analisi Dettagliata
La settimana appena conclusa ha visto i titoli del settore immobiliare registrare moderati guadagni, sia a Piazza Affari che nel contesto europeo. Questo andamento positivo è stato in parte alimentato da segnali di distensione sul fronte della guerra commerciale, in seguito alle dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump riguardo a una possibile riduzione dei dazi sulle merci cinesi. Le parole del Tycoon hanno contribuito a rasserenare gli investitori, così come la sua smentita di voler licenziare il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, eventualità che aveva precedentemente destabilizzato i mercati azionari globali.
Un ulteriore fattore di supporto è stato l’ultimo taglio dei tassi di interesse da parte della BCE, che si prevede avrà un impatto positivo sul costo dei mutui, incentivando gli acquisti di immobili. Questa combinazione di elementi ha creato un clima favorevole per il settore, spingendo al rialzo i titoli immobiliari.
Andamento del Settore Immobiliare in Borsa
L’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha chiuso la settimana con un incremento dello 0,7%. Tuttavia, la performance del mercato italiano è risultata inferiore rispetto a quella europea, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che ha guadagnato l’1,8%. Tra le società immobiliari quotate a Milano, Brioschi ha registrato un aumento del 5%, seguita da Abitare In con un +2,4%. Aedes ha visto un incremento di circa lo 0,1%, mentre Gabetti e IGD hanno contenuto il proprio avanzamento rispettivamente allo 0,7% e allo 0,5%. Sul fronte opposto, Risanamento ha subito una flessione dello 0,4%.
Parallelamente, negli Stati Uniti si è registrata una continua diminuzione delle domande di mutuo. Nella settimana conclusasi il 18 aprile 2025, l’indicatore che quantifica il numero di richieste di finanziamenti ipotecari ha sperimentato una contrazione del 12,7%, susseguente alla riduzione dell’8,5% osservata nella settimana precedente.
L’indice relativo alle domande di rifinanziamento è calato del 12,7%, mentre quello concernente le nuove richieste ha registrato una diminuzione del 6,6%.
La Mortgage Bankers Associations (MBA) ha indicato che i tassi applicati ai mutui trentennali sono aumentati, portandosi al 6,90% rispetto al valore precedente del 6,81%.
Il dato diffuso dal Census Bureau ha messo in luce un’espansione del 7,4%, pari a 724 mila unità, in confronto alle 674 mila unità di febbraio, periodo in cui si era verificato un incremento del 3,1%.
Gli analisti si aspettavano una crescita meno consistente, stimata intorno alle 684 mila unità.
Confrontando con le 683 mila unità del marzo 2024, si osserva un aumento del 6%.

L’Impatto del Taglio dei Tassi BCE e le Prospettive Future
La Banca Centrale Europea ha operato una nuova riduzione dei tassi di interesse di 25 punti base, attestando il tasso sui depositi al 2,25%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,40% e quello sui prestiti marginali al 2,65%.
Dall’inizio dell’anno, l’ente di Francoforte ha già abbassato i tassi di riferimento dello 0,75% e, stando alle stime degli esperti, potrebbero esserci le condizioni per ulteriori riduzioni durante i prossimi incontri, a partire da quello previsto per giugno.
Secondo MutuiOnline.it, il divario tra tasso fisso e variabile, che nel corso degli ultimi 12 mesi è passato da oltre 182 punti base di marzo 2024 agli attuali 87 punti, è destinato a restringersi ulteriormente nelle prossime settimane, preannunciando un riequilibrio tra le due tipologie di finanziamento.
Difatti, all’inizio del mese precedente, i tassi Euribor a 1 e 3 mesi – utilizzati come riferimento per i mutui a tasso variabile – sono scesi per la prima volta dall’inizio del 2023 al di sotto del valore dell’IRS a 20 e 30 anni, parametro di riferimento per i mutui a tasso fisso. Le proiezioni indicano che la tendenza al ribasso dell’Euribor dovrebbe persistere fino alla fine del 2025, mentre per quanto concerne l’IRS, si prevede che rimanga stabile sui valori correnti.
Un aspetto degno di nota è rappresentato dall’aumento del rendimento lordo di un’abitazione adibita alla locazione, che nel primo trimestre del 2025 si posiziona al 9,5%, in marcato aumento rispetto all’8,6% registrato nello stesso periodo del 2024.
I locali commerciali si confermano i più remunerativi, con un ritorno lordo del 12,6%, in crescita di 0,6 punti percentuali rispetto al 2024, seguiti dagli uffici, con un rendimento del 10,1%, in crescita di 0,3 punti percentuali.
Anche i garage mostrano una ripresa, sebbene rimangano l’opzione meno redditizia, passando dal 7,3% all’8%.
Prospettive Immobiliari: Un’Opportunità da Non Sottovalutare
In sintesi, il mercato immobiliare si presenta come un settore dinamico e in evoluzione, influenzato da una molteplicità di fattori, tra cui le politiche monetarie, le dinamiche internazionali e le tendenze demografiche. La capacità di interpretare questi segnali e di adattarsi ai cambiamenti del mercato può rappresentare un vantaggio competitivo per gli investitori e gli operatori del settore.
Comprendere il concetto di “tasso di capitalizzazione” (cap rate) è fondamentale nel settore immobiliare. Il cap rate è un indicatore che stima il potenziale tasso di rendimento di un investimento immobiliare. Si calcola dividendo il reddito operativo netto (NOI) dell’immobile per il suo valore di mercato. Un cap rate più alto indica un investimento potenzialmente più redditizio, ma anche più rischioso.
Un concetto più avanzato è quello della “leva finanziaria”. Utilizzare il debito (come un mutuo) per finanziare un investimento immobiliare può amplificare sia i guadagni che le perdite. Se l’immobile genera un rendimento superiore al costo del debito, la leva finanziaria può aumentare significativamente il rendimento sull’investimento. Tuttavia, è importante considerare attentamente i rischi associati alla leva finanziaria, in quanto un calo del valore dell’immobile o un aumento dei tassi di interesse possono comportare perdite significative.
Rifletti su come questi concetti si applicano alla tua situazione finanziaria. Sei propenso al rischio? Qual è il tuo orizzonte temporale di investimento? Comprendere la tua tolleranza al rischio e i tuoi obiettivi finanziari ti aiuterà a prendere decisioni più informate nel settore immobiliare.