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- Dal 2028, ritenuta dello 0,5% su fatture B2B.
- Regime forfettario invariato per redditi fino a 35.000 euro.
- L'iva dovuta calcolata dall'agenzia delle entrate, con 60 giorni per chiarimenti.
La Legge di Bilancio 2026, approvata dal Senato, introduce significative novità per le partite IVA, focalizzandosi principalmente sul contrasto all’evasione fiscale. Queste misure, pur mirando a rafforzare le casse dello Stato, sollevano preoccupazioni tra professionisti e imprese, in particolare per quanto riguarda la liquidità e la gestione amministrativa.
Stretta Anti-Evasione: Le Nuove Misure
Il fulcro delle nuove disposizioni è rappresentato da una serie di interventi volti a monitorare e controllare più efficacemente le attività delle partite IVA. Tra le misure più rilevanti, spicca l’introduzione della liquidazione IVA automatica. L’Agenzia delle Entrate, avvalendosi dei dati in suo possesso (fatture elettroniche, corrispettivi trasmessi, comunicazioni trimestrali), potrà calcolare l’IVA dovuta in caso di dichiarazioni omesse o incomplete. Il contribuente avrà 60 giorni per fornire chiarimenti o effettuare il pagamento, pena l’iscrizione a ruolo delle somme dovute.
Un’altra novità di rilievo è la ritenuta sulle fatture B2B, che entrerà in vigore dal 2028. Questa misura prevede l’applicazione di una ritenuta dello 0,5% (che salirà all’1% dal 2029) sull’importo delle fatture elettroniche al momento del pagamento. Sono escluse da questa ritenuta le partite IVA che aderiscono al concordato preventivo biennale o al regime dell’adempimento collaborativo, nonché i pagamenti già soggetti a ritenuta automatica per i bonus edilizi.

- Finalmente un passo avanti per l'equità fiscale! 🤩... ...
- Temo che questa stretta soffocherà le piccole imprese... 😓...
- E se invece di inasprire le tasse... 🤔... ...
Impatto sulla Liquidità e Semplificazioni
Le nuove misure, se da un lato mirano a contrastare l’evasione, dall’altro rischiano di gravare sulla liquidità delle imprese, soprattutto quelle con margini ridotti. La ritenuta dell’1% sui pagamenti, pur sembrando modesta, può rappresentare un onere significativo per le aziende con alti volumi di fatturato. Inoltre, l’introduzione di nuove procedure e adempimenti potrebbe complicare la gestione amministrativa e contabile, aumentando i costi per le imprese e i professionisti.
Nonostante le criticità, la Legge di Bilancio 2026 conferma anche alcune misure positive per le partite IVA. In particolare, il regime di tassazione forfettaria per dipendenti e pensionati con redditi fino a 35.000 euro rimane invariato, offrendo un vantaggio fiscale a chi avvia un’attività autonoma.
Il Ruolo dell’Agenzia delle Entrate Riscossione
Un aspetto importante da sottolineare è il ruolo potenziato dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER) nel contrasto all’evasione. A partire dal 2026, l’Agenzia delle Entrate potrà mettere a disposizione dell’AdER i dati relativi ai corrispettivi delle fatture emesse da debitori iscritti a ruolo, consentendo analisi mirate e l’avvio di procedure esecutive presso terzi.
Inoltre, i pagamenti ai professionisti da parte della Pubblica Amministrazione saranno subordinati al saldo dei debiti fiscali. In caso di inadempienza, l’amministrazione pubblica dovrà versare direttamente all’AdER le somme dovute, fino a concorrenza del debito.
Verso un Nuovo Equilibrio Fiscale?
La Legge di Bilancio 2026 rappresenta un tentativo di rafforzare il sistema fiscale e contrastare l’evasione, ma solleva interrogativi sull’impatto reale sulle imprese e sui professionisti. Le nuove misure, pur mirando a garantire maggiore equità e gettito per lo Stato, potrebbero comportare oneri aggiuntivi e complicazioni burocratiche, soprattutto per le piccole e medie imprese.
È fondamentale che il legislatore continui a monitorare gli effetti di queste disposizioni e a dialogare con le categorie professionali per individuare soluzioni che favoriscano la semplificazione e la sostenibilità del sistema fiscale.
Riflessioni Conclusive: Tra Evasione e Sostenibilità
La Legge di Bilancio 2026 per le partite IVA si presenta come un intervento complesso, con luci e ombre. Da un lato, l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale è condivisibile e necessario per garantire un sistema equo e sostenibile. Dall’altro, le nuove misure rischiano di penalizzare le imprese e i professionisti onesti, gravando sulla loro liquidità e complicando la gestione amministrativa.
È essenziale trovare un equilibrio tra la lotta all’evasione e la tutela delle attività economiche, evitando di creare un sistema eccessivamente punitivo e burocratico.
Un concetto fondamentale in economia e finanza, applicabile a questo contesto, è quello del costo opportunità. Ogni decisione economica, inclusa l’introduzione di nuove tasse o adempimenti, comporta un costo opportunità, ovvero la rinuncia a un’alternativa. Nel caso della Legge di Bilancio 2026, il costo opportunità potrebbe essere una minore crescita economica, dovuta alla riduzione della liquidità delle imprese e all’aumento dei costi amministrativi.
Un concetto più avanzato è quello della curva di Laffer, che illustra la relazione tra aliquota fiscale e gettito fiscale. Secondo questa teoria, un’aliquota fiscale troppo elevata può scoraggiare l’attività economica e ridurre il gettito fiscale complessivo. È quindi importante che il legislatore tenga conto di questa relazione nel definire le politiche fiscali, evitando di superare il punto di massima efficienza.
Riflettiamo insieme: le misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2026 rappresentano un passo avanti verso un sistema fiscale più equo e trasparente, o rischiano di soffocare l’attività economica e creare nuove sacche di evasione? La risposta a questa domanda dipenderà dalla capacità del legislatore di monitorare gli effetti delle nuove disposizioni e di apportare eventuali correzioni in corso d’opera.







