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- Nuovo credito d'imposta del 40% per investimenti agricoli fino a 1 milione di euro.
- Abolito il credito d'imposta per la ZES unica nel settore agricolo.
- Spesa massima di 2.100.000 euro per il credito d'imposta nel 2026.
La Legge di Bilancio 2026, attualmente in discussione, sta generando un vivace confronto nel panorama economico e finanziario, soprattutto per le sue ricadute sul comparto agricolo e sulle piccole e medie imprese (PMI). Se da un lato prevede misure specifiche per stimolare gli investimenti in agricoltura, pesca e acquacoltura, dall’altro abolisce il precedente credito d’imposta per la Zona Economica Speciale (ZES) unica nel settore agricolo. Questa decisione, apparentemente incoerente, solleva interrogativi sulla strategia governativa complessiva e sull’impatto concreto che avrà sulle realtà imprenditoriali italiane.
Incentivi Agricoli: Un Nuovo Credito d’Imposta
La Legge di Bilancio 2026 introduce una nuova agevolazione fiscale per le aziende che operano nella produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. Questo beneficio, pari al *40% degli investimenti, si applica a beni materiali e immateriali strumentali nuovi, elencati negli Allegati A e B della Legge n. 232/2016, con un tetto massimo di 1 milione di euro. Gli investimenti ammissibili devono essere effettuati tra il 1° gennaio 2026 e il 31 dicembre 2026.
È degno di nota che, in deroga a tale scadenza, sono eleggibili anche gli investimenti realizzati entro il 30 giugno 2027, a condizione che l’ordine sia stato accettato dal fornitore e sia stato versato un anticipo di almeno il 20% del costo di acquisto entro il 31 dicembre 2026. Questa logica, mutuata dal D. L. n. 178/2020, mira a promuovere gli investimenti a lungo termine, offrendo alle imprese maggiore flessibilità nella programmazione delle proprie attività.
Il credito d’imposta è fruibile anche in caso di leasing finanziario, prendendo come riferimento il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni per verificare il rispetto della spesa massima ammissibile. Inoltre, è istituito un meccanismo di restituzione dell’agevolazione qualora i beni vengano ceduti a terzi, utilizzati per scopi estranei all’attività d’impresa, o se non viene esercitata l’opzione di riscatto per i beni acquisiti tramite locazione finanziaria entro il 31 dicembre del quinto anno successivo al completamento degli investimenti.

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L’Eliminazione del Credito d’Imposta ZES Unica
Contemporaneamente all’introduzione del nuovo credito d’imposta per il settore primario, la Legge di Bilancio 2026 abroga il beneficio fiscale precedentemente previsto per la ZES unica in agricoltura. Questa scelta, apparentemente in contrasto con l’obiettivo di sostenere il comparto, potrebbe avere significative ripercussioni sulle imprese che avevano programmato investimenti contando su tale incentivo.
Il credito d’imposta ZES unica, introdotto con la Legge n. 207/2024, aveva lo scopo di stimolare gli investimenti nelle zone economiche speciali del Mezzogiorno, offrendo un contributo per l’acquisto di beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o di nuova costituzione all’interno della ZES. La sua abolizione, priva di una chiara giustificazione, solleva perplessità sulla coerenza della politica economica del governo e sulla sua reale capacità di promuovere lo sviluppo del Sud Italia.
Criticità e Limiti del Nuovo Credito d’Imposta
Nonostante le buone intenzioni, il nuovo credito d’imposta presenta alcuni punti critici che potrebbero comprometterne l’efficacia. Innanzitutto, la possibilità di cumulo con altre agevolazioni è consentita solo nel rispetto del limite del costo sostenuto, e il credito non può essere applicato a investimenti che già beneficiano dei crediti d’imposta ZES unica e zone logistiche semplificate, né del credito d’imposta di cui all’art. 1, comma 1057-bis, Legge n. 178/2020.
Inoltre, la fruizione del credito è ristretta alla compensazione, una modalità che potrebbe svantaggiare le imprese agricole le quali, a causa del sistema impositivo, spesso non hanno IVA a debito, IMU o IRPEF da versare. Questa limitazione, sommata alla sospensione della possibilità di compensare i contributi INPS con crediti d’imposta a partire dal 1° luglio 2026, potrebbe generare un accumulo di credito non utilizzato, vanificando l’effetto incentivante della misura.
Infine, il tetto di spesa complessivo di 2.100.000 euro* per l’anno 2026 sembra insufficiente per stimolare in maniera significativa gli investimenti verso un’agricoltura sempre più all’avanguardia e attenta all’ambiente.
Un Quadro Normativo in Evoluzione: Quali Prospettive?
La Legge di Bilancio 2026, con i suoi aspetti positivi e negativi, disegna un panorama normativo in continuo mutamento per il settore agricolo e le PMI. L’introduzione del nuovo credito d’imposta, pur con le sue restrizioni, rappresenta un segnale di attenzione verso il comparto, ma l’eliminazione del credito d’imposta ZES unica e i vincoli alla compensazione sollevano interrogativi sulla coerenza e l’efficacia delle politiche economiche governative.
È imprescindibile che il governo dia ascolto alle esigenze delle imprese e delle associazioni di categoria, apportando le modifiche necessarie alla Legge di Bilancio per assicurare un supporto concreto e duraturo all’agricoltura e alle PMI. Solo in questo modo sarà possibile promuovere la crescita economica, l’innovazione tecnologica e la creazione di occupazione, contribuendo a rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano a livello globale.
Amichevolmente, vorrei condividere una nozione base di economia e finanza applicabile a questo contesto: la diversificazione degli investimenti. Non mettere tutte le uova nello stesso paniere, ma distribuisci i tuoi investimenti su diverse attività e settori per ridurre il rischio complessivo.
Una nozione più avanzata è la valutazione del rischio-rendimento. Ogni investimento comporta un certo livello di rischio, e un rendimento più elevato di solito implica un rischio maggiore. Valuta attentamente il tuo profilo di rischio e scegli investimenti che siano in linea con i tuoi obiettivi e la tua tolleranza al rischio.
Ti invito a riflettere su come queste nozioni possono essere applicate alla tua situazione personale. Quali sono i tuoi obiettivi finanziari? Qual è il tuo profilo di rischio? Come puoi diversificare i tuoi investimenti per raggiungere i tuoi obiettivi in modo più sicuro ed efficace?







