E-Mail: [email protected]
- Scadenza imminente: il 30 settembre 2025 per versare il 60% dell'imposta.
- Imposta sostitutiva: aliquota standard dell'8%, ma sale al 10,5% per società di comodo.
- Quadro RQ: essenziale per non perdere i vantaggi fiscali.
L’assegnazione agevolata di beni ai soci, riproposta dalla Legge di Bilancio per il 2025, si presenta come una notevole occasione per le imprese commerciali. La data ultima del 30 settembre 2025 si avvicina rapidamente, rappresentando il termine finale per effettuare tale operazione e per corrispondere il 60% dell’imposta sostitutiva dovuta. Questa misura, introdotta con la legge n. 207 del 2024, propone agevolazioni fiscali a precise condizioni, richiedendo però attenzione ai dettagli e all’osservanza delle disposizioni normative in vigore.
Assegnazione Agevolata: Chi può beneficiarne?
La possibilità di procedere con l’assegnazione agevolata è concessa a tutte le forme di società commerciali e ai soci che detengono tale status al momento dell’attribuzione dei beni. Un prerequisito essenziale è che i soci abbiano mantenuto tale posizione continuativamente a partire dal 30 settembre 2024, o comunque entro il 30 gennaio 2025, in virtù di un atto di trasferimento con data certa anteriore al 1° ottobre 2024. L’intento è quello di semplificare la cessione di beni non direttamente impiegati nell’esercizio dell’attività imprenditoriale, promuovendo una gestione più efficiente del patrimonio aziendale.
I beni che possono essere oggetto di assegnazione agevolata comprendono gli immobili che non risultano strumentali per destinazione e i beni mobili registrati pubblicamente. Nello specifico, rientrano in questa categoria gli immobili strumentali per natura dati in locazione o in comodato gratuito, che sono considerati beni destinati a un’attività di gestione di tipo passivo. Sono esclusi, invece, gli immobili che rientrano in un’attività di gestione attiva, che prevede l’offerta di servizi che integrano la locazione, come nel caso delle strutture turistiche complesse. La normativa si estende anche ai beni merce immobiliari e agli immobili residenziali posseduti dalla società, i cosiddetti beni patrimonio, che contribuiscono a determinare il reddito ai sensi dell’art. 90 del TUIR. Anche le società in fase di liquidazione possono avvalersi di questa agevolazione, a condizione che sia mantenuta la finalità di dismettere asset non utilizzati direttamente nell’operatività aziendale.

- ✅ Ottima opportunità per ottimizzare il patrimonio aziendale......
- 🤔 Ma conviene davvero a tutti? Attenzione ai dettagli......
- 🤯 Assegnazione come diversificazione del portafoglio personale... ...
Aspetti Fiscali e Termini di Pagamento
L’operazione di trasferimento agevolato prevede il versamento di un’imposta sostitutiva su IRPEF, IRES e IRAP, stabilita all’8% e calcolata sulla differenza tra il valore di mercato e il valore fiscale riconosciuto dei beni trasferiti. Per le società considerate di comodo in almeno due dei tre periodi d’imposta precedenti, l’aliquota aumenta al 10,5%. Un’ulteriore imposta sostitutiva del 13% si applica nel caso in cui la cessione determini la cancellazione di riserve fiscalmente sospese.
Il versamento dell’imposta sostitutiva è ripartito in due tranche: la prima, pari al 60% dell’importo complessivo, deve essere effettuata entro il 30 settembre 2025, mentre la seconda, equivalente al restante 40%, entro il 30 novembre 2025. È indispensabile rispettare tali termini per conservare i benefici fiscali previsti dalla normativa.
Rivalsa IVA e Quadro RQ: Dettagli Cruciali
Un aspetto di rilievo riguarda la rivalsa IVA. La cessione di beni ai soci, essendo considerata come una destinazione per scopi estranei all’attività aziendale, non rende obbligatoria l’applicazione della rivalsa IVA. La società che effettua l’assegnazione ha la facoltà di decidere se addebitare l’imposta al socio destinatario, valutando la sua posizione fiscale.
Un altro elemento essenziale è la compilazione del quadro RQ della dichiarazione dei redditi (modello Reddito 2026). In base alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, la possibilità di usufruire delle agevolazioni fiscali è subordinata all’inserimento nel quadro RQ dei dati fiscali relativi all’operazione. La mancata compilazione di questo quadro potrebbe compromettere i vantaggi fiscali, ma è possibile sanare la situazione ricorrendo alla remissione in bonis. La circolare n. 26/E/2016 “chiarisce che l’esercizio dell’opzione per l’assegnazione agevolata si perfeziona con l’indicazione in dichiarazione dei redditi dei valori dei beni assegnati e della relativa imposta sostitutiva”.
Scadenze Imminenti e Opportunità da Non Perdere
L’assegnazione agevolata dei beni ai soci si presenta come una chance da tenere in seria considerazione per le società commerciali. Il termine del 30 settembre 2025 impone una programmazione accurata e l’adempimento di tutti gli obblighi previsti dalla legge. L’opportunità di accedere a un regime fiscale agevolato, con imposte sostitutive ridotte, può promuovere una gestione più efficiente del patrimonio aziendale e una migliore distribuzione delle risorse. È tuttavia essenziale prestare la massima attenzione ai dettagli, come la corretta compilazione del quadro RQ e il rispetto delle scadenze di pagamento, per non rischiare di perdere i vantaggi fiscali.
Riflessioni Conclusive: Ottimizzare il Patrimonio Aziendale
L’assegnazione agevolata dei beni ai soci si configura come uno strumento di pianificazione fiscale strategica, che consente alle società di ottimizzare il proprio patrimonio e di favorire una gestione più efficiente delle risorse. La possibilità di trasferire beni ai soci a condizioni fiscali vantaggiose rappresenta un’opportunità da non perdere, soprattutto in un contesto economico in continua evoluzione.
Un concetto base di economia e finanza applicabile a questo scenario è la diversificazione del portafoglio. L’assegnazione di beni ai soci può essere vista come una forma di diversificazione del patrimonio personale, consentendo ai soci di investire in asset reali anziché detenere esclusivamente quote societarie.
Un concetto più avanzato è quello del valore attuale netto (VAN). Prima di procedere con l’assegnazione agevolata, è fondamentale calcolare il VAN dell’operazione, confrontando i benefici fiscali ottenuti con i costi sostenuti, al fine di valutare la convenienza economica dell’operazione.
In definitiva, l’assegnazione agevolata dei beni ai soci invita a una riflessione più ampia sulla gestione del patrimonio aziendale e personale, stimolando una pianificazione oculata e una valutazione attenta delle opportunità offerte dal contesto normativo.







