Artificial intelligence bubble: What are the real risks?

Oggi, 7 settembre 2025, alle ore 18:22, il panorama economico e finanziario globale è attraversato da un acceso dibattito: si sta formando una bolla speculativa nel settore dell’intelligenza artificiale (IA)? La domanda sorge spontanea alla luce dei massicci investimenti che stanno confluendo in questo campo, e delle performance, non sempre all’altezza delle aspettative, di alcune aziende pioniere.

Investimenti massicci e redditività incerta

Un recente studio del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha gettato un’ombra di dubbio sull’effettiva redditività dei progetti di IA. Il rapporto rivela che ben il _95% delle aziende coinvolte in progetti di intelligenza artificiale non ha ancora raggiunto la redditività_. Questo dato allarmante ha scatenato un’ondata di preoccupazione tra gli investitori, alimentando il timore che il settore tecnologico possa essere sull’orlo di una bolla speculativa.

Secondo UBS, il *55% del valore del mercato azionario del settore tecnologico statunitense si basa sulle aspettative di futuri flussi di cassa derivanti dall’IA, superando di gran lunga i risultati ottenuti dai progetti esistenti. Deutsche Bank, dal canto suo, avverte che i multipli di mercato sono storicamente bassi, paragonabili ai livelli precedenti alla crisi tecnologica del 2000. In quel periodo, gli investitori che avevano acquistato titoli tecnologici al culmine della bolla hanno subito perdite significative nei dieci anni successivi.

Chi pagherà il conto?

La domanda cruciale è: chi beneficerà realmente di questi ingenti investimenti? Saranno le stesse aziende tecnologiche, grazie a nuove applicazioni utilizzate da milioni di clienti? Oppure i fornitori di componenti, i costruttori di data center, i fornitori di energia o, addirittura, gli utenti finali?

Goldman Sachs prevede che Microsoft, Alphabet, Meta e Amazon investiranno complessivamente 348 miliardi di dollari nel 2025, 431 miliardi nel 2026 e 497 miliardi nel 2027, principalmente in nuovi data center e infrastrutture per l’IA. Molti investitori ritengono che i produttori di semiconduttori, come Nvidia, Broadcom e TSMC, saranno tra i principali beneficiari di questa ondata di investimenti. Alcuni orientano le proprie aspettative sui fornitori di infrastrutture per l’elaborazione dati, citando tra i principali attori società come Digital Realty ed Equinix.

Diversificare per non soccombere

Tuttavia, alcuni analisti mettono in guardia dal concentrarsi esclusivamente sui giganti tecnologici. Deutsche Bank ricorda che, in passato, le rivoluzioni tecnologiche hanno spesso avvantaggiato gli utenti finali più che gli operatori del settore. UBS suggerisce di diversificare gli investimenti verso infrastrutture (come Iberdrola, Aena e Acciona), aziende tecnologiche non americane e settori meno correlati alla tecnologia, come le utility.

L’euforia razionale e i rischi del passato

Il boom del settore hi-tech ricorda da vicino la bolla delle dot-com di fine anni ’90. All’epoca, l’allora presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, parlò di “euforia irrazionale” per descrivere l’entusiasmo eccessivo e ingiustificato che aveva contagiato i mercati. Le società tecnologiche avevano multipli di valutazione elevatissimi e promettevano profitti futuri irrealistici.

Intelligenza Artificiale: opportunità e sfide per il futuro

L’intelligenza artificiale rappresenta senza dubbio una una delle più grandi opportunità del nostro tempo. Gli investimenti in questo settore sono in crescita esponenziale, con i venture capital che hanno investito ben 50 miliardi di dollari nei primi sei mesi dell’anno. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente come e quando questi investimenti si tradurranno in risultati economici concreti. Le vicende passate insegnano che le innovazioni possono generare profitti straordinari, ma i mercati mostrano spesso una tendenza all’entusiasmo smodato, come ben evidenziato dalla bolla delle dot-com.

Un Approccio Prudente per un Futuro Prospero

In conclusione, la chiave per navigare in questo scenario complesso è la prudenza. È essenziale diversificare gli investimenti, valutare attentamente i fondamentali delle aziende e non lasciarsi trascinare dall’euforia del momento. Solo così sarà possibile cogliere le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale senza incorrere in rischi eccessivi.

Amici lettori, in questo contesto di grande fermento e incertezza, è fondamentale comprendere alcuni concetti chiave dell’economia e della finanza.

Una nozione base che vorrei condividere con voi è l’importanza della diversificazione del portafoglio. Non mettete tutte le uova nello stesso paniere! Distribuire i propri investimenti su diversi settori e asset class (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) aiuta a ridurre il rischio complessivo e a proteggersi da eventuali crolli di mercato.
Un concetto più avanzato, ma altrettanto importante, è la valutazione dei fondamentali aziendali*. Prima di investire in un’azienda, è fondamentale analizzare attentamente i suoi bilanci, i suoi flussi di cassa, il suo modello di business e il suo posizionamento nel mercato. Non lasciatevi abbagliare dalle promesse di facili guadagni, ma cercate di capire se l’azienda è solida e sostenibile nel lungo periodo.

Vi invito a riflettere su questi concetti e a farne tesoro nelle vostre scelte finanziarie. Ricordate, la conoscenza è il miglior strumento per proteggere i vostri risparmi e costruire un futuro finanziario sereno.