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Allarme debito: crollo imminente per Wall Street?

L'aumento vertiginoso del debito pubblico americano, le politiche commerciali contestate e le nazionalizzazioni mascherate sollevano dubbi sulla stabilità economica degli usa e sul futuro del dollaro. cosa succederà?
  • Il debito federale usa supera i 37.000 miliardi di dollari.
  • Il deficit fiscale 2025 previsto è di 1,63 trilioni di dollari.
  • I dazi coprono solo il 5% del disavanzo annuale.

Tra Debito, Dazi e Nazionalizzazioni Mascherate

L’attuale contesto economico negli Stati Uniti è senza dubbio delicato; si distingue per una crescita esponenziale del debito pubblico accompagnata da politiche commerciali assai contestate e forme di intervento governativo sempre più inclini al dirigismo. Tale situazione ha generato inquietudine riguardo alla sostenibilità del debito stesso e pone seri rischi sul prestigioso ruolo degli USA come punto di riferimento economico globale. In questo scenario complesso, l’amministrazione è obbligata ad attuare strategie intricate al fine di evitare risvolti catastrofici.

Gli eventi nelle aste riguardanti le operazioni inverse della Federal Reserve di New York stanno raggiungendo livelli allarmanti: questi segnali potrebbero preludere a un prossimo abbassamento dei tassi d’interesse. Questo accade nonostante i recenti dati sull’inflazione fossero riusciti a turbare temporaneamente le acque sui mercati finanziari come *Wall Street. Nel frattempo, il Tesoro USA sta provvedendo all’emissione continua delle proprie obbligazioni a breve termine, alimentando così opportunità di arbitraggio senza rischio che inducono gli investitori ad acquistare T-Bills utili ad incrementare il proprio saldo presso il TGA.

Riguardo alla tematica tariffaria, sin dal principio considerata quasi teatrale, pare ora assumere dimensioni strumentali per facilitare la navigazione durante questa fase critica, contraddistinta dalla presenza massiccia di ben sette trilioni su cento miliardi (dollari) programmati, oltre ai vincoli imposti dalla Fed “in ottica delle pianificazioni future.”
La meta da perseguire consiste nell’impedire che la condizione attuale si trasformi in qualcosa di insostenibile, mettendo a repentaglio la stabilità con la possibilità che si verifichi una caduta imprevista di Wall Street, o addirittura uno shutdown fuori termine.

La Pantomima dei Dazi e il Peso sul Consumatore Americano

La misura dei dazi imposta dall’amministrazione Trump ha fallito nel generare i risultati attesi. Secondo un’analisi condotta da Goldman Sachs, la maggiore responsabilità dell’onere economico ricade sulle spalle delle aziende importatrici statunitensi (64%) e sui consumatori americani (22%), mentre solo una limitata percentuale (14%) è stata gravata dalle imprese estere.

Riuscire a riequilibrare la bilancia commerciale e ad accrescere le entrate fiscali necessarie a contenere il deficit federale si è dimostrata un’impresa ardua. Pur avendo registrato un incremento impressionante del 273% nelle entrate doganali nel mese di luglio, contemporaneamente, il disavanzo budgetario degli Stati Uniti ha visto una crescita pari al 20%. Per l’anno fiscale 2025, infatti, si prevede un deficit già pari a ben 1,63 trilioni di dollari con un incremento del 7% rispetto all’anno passato.

È importante notare come i dazi contribuiscano soltanto attorno al 5% nella lotta contro il disavanzo annuale. Un fattore determinante che pesa sull’economia nazionale rimane l’incremento della spesa pubblica federale; quest’ultima include anche gli oneri relativi agli interessi sul debito pubblico che sono stati esacerbati dalla strategia fiscale adottata dai Repubblicani insieme all’One Big Beautiful Bill Act, predisposto per innalzare gli oneri correlati agli interessi sul debito nazionale fino a ben $718 miliardi nei prossimi dieci anni.
Debito Record e il Sogno di un Bitcoin a 132.000 Dollari
Il debito federale statunitense ha superato la notevole cifra di 37.000 miliardi di dollari, alimentando speculazioni su una possibile ascesa di Bitcoin fino a 132.000 dollari entro la fine dell’anno. L’aumento del deficit e la potenziale crescita dell’offerta di moneta potrebbero favorire un rinnovato interesse per la scarsità monetaria di Bitcoin.
Nello stesso arco di tempo, Bitcoin ha registrato un’impennata di oltre il 925%, e la sua progressione storica di prezzo è stata “direttamente correlata” all’indebitamento degli Stati Uniti.

Alcuni analisti suggeriscono che il governo degli Stati Uniti potrebbe persino considerare Bitcoin per ripianare il suo “enorme debito pubblico”. L’aumento dell’offerta di moneta M2 globale potrebbe costituire un ulteriore catalizzatore per il prezzo di Bitcoin, spingendolo oltre i 132. 000 dollari entro fine 2025.

Verso un Nuovo Ordine Economico: Riflessioni e Prospettive

L’attuale situazione economica americana solleva interrogativi profondi sul futuro del sistema finanziario globale. La combinazione di debito elevato, politiche commerciali protezionistiche e interventi statali crescenti potrebbe portare a un nuovo ordine economico, caratterizzato da una maggiore instabilità e incertezza.

La “cinesizzazione” degli Usa, con nazionalizzazioni mascherate e statalismo ante litteram, rappresenta un cambiamento radicale rispetto al modello liberale tradizionale. L’AI e Bitcoin potrebbero subire un reset, mentre lo spread italiano potrebbe tornare a livelli preoccupanti.

La vera sfida per gli Stati Uniti è evitare la perdita dello status di benchmark a causa di un debito percepito come insostenibile. Le operazioni di salvataggio, pur necessarie, potrebbero non curare il male, ma solo rimandare il problema.

Amici lettori, in questo complesso scenario economico, è fondamentale comprendere alcuni concetti chiave.
Tra i vari elementi significativi vi è il debito pubblico, definibile come il totale dei passivi assunti dallo Stato per sostenere le proprie funzioni operative. Un livello considerevole del debito pubblico può causare una sfiducia crescente tra gli investitori, provocando un innalzamento dei tassi di interesse ed eventualmente sfociare in una crisi economica profonda.

Un argomento ben più articolato è costituito dalla Teoria Monetaria Moderna (MMT), secondo cui uno Stato dotato di sovranità monetaria ha la capacità di generare valuta per coprire le spese pubbliche senza correre il rischio d’insolvenza, sempre se si riesce a mantenere l’inflazione sotto controllo. Tuttavia, applicare la MMT* non è privo di polemiche ed esige un’attenta amministrazione delle strategie fiscali e monetarie.

Invito ciascuno a riflettere su come queste teorie possano avere ricadute nella propria quotidianità e nelle scelte inerenti alla finanza personale. In questo scenario caratterizzato da cambiamenti continui, sapere ed essere consapevoli sono i due strumenti fondamentali per salvaguardare il proprio avvenire economico.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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