Attenzione: la bolla dell’ai sta per scoppiare?

## Intelligenza Artificiale: Tra Bolla Speculativa e Nuove Strategie di Investimento

Il settore dell’intelligenza artificiale (AI) si trova a un bivio cruciale. Dopo anni di investimenti massicci e aspettative dirompenti, emergono voci di cautela che mettono in discussione il ritmo effettivo dei progressi. Il lancio di GPT-5, ad esempio, è stato percepito da alcuni come un passo avanti incrementale, “in ritardo, sovra-pubblicizzato e deludente” rispetto alle aspettative.

La critica principale non riguarda l’assenza di miglioramenti tecnici, ma l’utilità reale per gli utenti e la mancanza di un salto di qualità tangibile nell’esperienza d’uso. I modelli continuano a eccellere come “compagni di chat”, ma mostrano limiti persistenti in ragionamento, affidabilità e accuratezza. Si mette in dubbio la validità dei benchmark, la cui attendibilità viene contestata quando non si traduce in benefici concreti e riproducibili.

Sembra che si stia esaurendo la scalabilità dell’approccio dominante, basato sull’aumento massivo di GPU, data center, energia e capitale. Questa impostazione pone l’enfasi sulla progressione finanziaria e sulla creazione di aspettative, piuttosto che su reali avanzamenti, suggerendo la necessità di spostare il focus verso metodologie più mirate e integrate. L’introduzione in GPT-5 di un “router” per instradare le domande verso componenti più adatti indica un ripensamento strutturale, tornando a principi di meta-ragionamento e composizione di capacità specializzate.

## La Corsa all’Oro dell’AI: Investimenti Miliardari e Nuovi Protagonisti
La corsa all’AI ha innescato una vera e propria “corsa all’oro”, con miliardi di dollari investiti, assunzioni stellari e una guerra di chip che ridisegna il potere tecnologico globale. Apple, dopo essere stata la prima azienda a raggiungere una capitalizzazione di mercato da mille miliardi di dollari nel 2018, oggi vede il suo primato insidiato da aziende come Nvidia e Microsoft.

La pandemia ha impresso una forte accelerazione e radicalizzazione a dinamiche che si sarebbero manifestate con tempi differenti, rafforzando la preminenza del comparto digitale. Apple viene criticata perché le vendite di iPhone sono in declino e non ha una strategia AI degna del suo nome. Meta, invece, ha speso _più di 14 miliardi di dollari_ solo per acquisire Scale AI e ha assunto ex dipendenti di OpenAI per sviluppare una “superintelligenza”.

Google investirà *85 miliardi di dollari per l’infrastruttura cloud e i data center nel 2025, mentre Amazon ne investirà 100 miliardi, la maggior parte dei quali nelle AI e nella divisione cloud AWS. Si stima che quest’anno siano già stati investiti 155 miliardi di dollari nel settore, superando la spesa del governo statunitense per i servizi sociali, l’educazione e il sostegno alla disoccupazione.

## Hedge Funds e la Rivoluzione Tech: Rendimenti Fino al 47%

Gli hedge fund stanno entrando in massa nel settore dell’AI, sperando di cavalcare l’onda della rivoluzione tech. Leopold Aschenbrenner, un 23enne senza esperienza professionale negli investimenti, ha raccolto più di 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, che ha ottenuto un rendimento del 47% nella prima metà dell’anno.
Altri lanci recenti includono un hedge fund focalizzato sull’AI di Value Aligned Research Advisors (Var), che ha già raccolto circa 1 miliardo di dollari in asset. Anche hedge fund più affermati, come Point72 Asset Management di Steve Cohen, stanno entrando in questo campo, con fondi che superano i 2 miliardi di dollari in asset.

Tuttavia, individuare un settore promettente non equivale a padroneggiarne le strategie di trading. I gusti degli investitori possono essere volubili e le valutazioni delle aziende considerate vincitrici nell’ambito dell’AI possono essere fragili. Data la scarsità di imprese quotate in borsa che operano nell’ecosistema adiacente all’AI, i fondi specializzati nella selezione di titoli si ritrovano spesso a detenere posizioni simili.
## Verso un Futuro dell’AI Più Sostenibile e Realistico
Il dibattito si sposta dalla mera ricerca di record nei benchmark alla valutazione del valore d’uso, della sostenibilità dei costi (inclusi quelli energetici) e all’urgente necessità di un’agenda di ricerca capace di superare le limitazioni strutturali degli attuali Large Language Models. È necessario un approccio più mirato e integrato, che privilegi la qualità dei progressi rispetto alla quantità degli investimenti.

La corsa all’oro dell’AI potrebbe rivelarsi una bolla speculativa, ma anche un’opportunità per creare un futuro tecnologico più sostenibile e realistico. Sarà fondamentale monitorare attentamente i dati finanziari delle aziende del settore e valutare la loro capacità di monetizzare su larga scala le applicazioni di AI. Solo così si potrà evitare un riallineamento delle aspettative e un impatto negativo sull’economia globale.

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Amici lettori, spero che questo articolo vi abbia fornito una panoramica chiara e completa sullo stato attuale dell’intelligenza artificiale e sui suoi impatti economici.

Vorrei concludere con una nozione base di economia: _la legge della domanda e dell’offerta_. Nel settore dell’AI, la domanda di chip, data center e competenze specializzate è altissima, ma l’offerta è limitata. Questo squilibrio può portare a un aumento dei prezzi e a una competizione spietata tra le aziende.

E ora una nozione avanzata: _l’effetto rete_. Le aziende che riescono a creare piattaforme AI con un gran numero di utenti e sviluppatori possono beneficiare di un effetto rete positivo, in cui il valore della piattaforma aumenta con l’aumentare del numero di partecipanti. Questo può creare un vantaggio competitivo significativo e rendere difficile per i nuovi entranti competere.
Vi invito a riflettere su come l’AI sta cambiando il mondo che ci circonda e su come possiamo prepararci al futuro. L’educazione finanziaria è fondamentale per prendere decisioni informate e per proteggere i nostri investimenti.