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- Miran propone dazi tra il 20% e il 50%.
- Miran ammira gli accordi per svalutare il dollaro negli anni '80.
- Powell scade nel 2026: Waller possibile successore alla FED.
## L’Ascesa di Stephen Miran e le Implicazioni per la Politica Monetaria Americana
L’attuale scenario economico e finanziario globale è in fermento, e una delle figure che sta catalizzando l’attenzione è Stephen Miran. Nominato da Donald Trump in un ruolo di rilievo all’interno della Federal Reserve (FED), Miran porta con sé una visione economica non convenzionale, focalizzata sull’importanza dei dazi doganali e sulla necessità di una politica monetaria più assertiva. La sua ascesa rappresenta un potenziale punto di svolta per la politica economica americana, con ripercussioni che potrebbero estendersi ben oltre i confini nazionali.
## La Teoria dei Dazi di Miran: Un’Analisi Approfondita
Miran non è un economista qualunque. Con un dottorato di ricerca conseguito ad Harvard e un’esperienza consolidata nei mercati finanziari, egli si distingue per una teoria economica che sfida le convenzioni del liberismo tradizionale. La sua tesi centrale è che, in un contesto globale caratterizzato da asimmetrie commerciali e da pratiche economiche non concorrenziali, l’imposizione di dazi doganali può rappresentare uno strumento efficace per proteggere e promuovere gli interessi economici degli Stati Uniti.
Secondo Miran, l’economia americana trarrebbe vantaggio da un aumento generalizzato dei dazi, portandoli a un livello medio compreso tra il 20% e il 50%. Questa misura, a suo avviso, consentirebbe di compensare le distorsioni create da paesi come la Cina, dove il dirigismo statale e i sussidi governativi alterano le dinamiche del libero mercato. Miran sostiene che gli Stati Uniti si trovano in una posizione di “monopsonio”, ovvero di acquirente dominante, e che quindi possono imporre le proprie condizioni commerciali ai partner esteri. In questo scenario, i dazi americani verrebbero assorbiti dalle imprese straniere, senza gravare sui consumatori americani.

## Il Ritorno all’Accordo di Mar-a-Lago: Svalutazione Competitiva e Politica Monetaria
Un altro aspetto cruciale del “Miran-pensiero” riguarda la politica monetaria e il ruolo del dollaro a livello globale. Miran ha espresso in passato la sua ammirazione per gli accordi del Plaza e del Louvre, orchestrati dal presidente Ronald Reagan negli anni ’80 per svalutare il dollaro e migliorare la competitività americana. Egli ritiene che una manovra simile, un “accordo di Mar-a-Lago”, potrebbe essere necessaria per affrontare l’attuale forza eccessiva del dollaro.
Tuttavia, Miran è consapevole delle difficoltà che si presentano in un contesto geopolitico mutato. A differenza degli anni ’80, quando gli accordi furono raggiunti tra paesi alleati, oggi gli Stati Uniti si confrontano con una Cina che è una superpotenza rivale non solo sul piano economico, ma anche su quello strategico. Per superare questo ostacolo, Miran suggerisce di utilizzare i dazi come leva negoziale, inducendo i partner europei e la Cina a cooperare in cambio di una riduzione delle tariffe doganali.
Un’ulteriore proposta considerata da Miran è l’applicazione di un’imposta sugli acquisti di titoli del Tesoro USA effettuati da investitori esteri. Questa mossa, pur potenzialmente rischiosa, potrebbe dissuadere gli stranieri dal finanziare il debito pubblico americano, aprendo la strada a un maggiore intervento della Federal Reserve nel mercato monetario.
## La Successione di Powell e le Dinamiche Interne alla FED
Parallelamente all’ascesa di Miran, si sta delineando uno scenario di cambiamento ai vertici della Federal Reserve. Con la scadenza del mandato di Jerome Powell nel 2026, la Casa Bianca è alla ricerca di un successore che sia in linea con la visione economica dell’amministrazione Trump. Tra i candidati più accreditati figura Christopher Waller, governatore della FED noto per la sua propensione a basare le decisioni di politica monetaria su previsioni macroeconomiche piuttosto che su dati contingenti.
La possibile nomina di Waller alla presidenza della FED rappresenterebbe un ulteriore segnale di discontinuità rispetto al passato. Waller, apprezzato dai consiglieri della Casa Bianca per la sua profonda conoscenza del funzionamento interno della banca centrale, potrebbe imprimere una svolta alla politica monetaria americana, allineandola maggiormente agli obiettivi di crescita economica e di controllo dell’inflazione perseguiti dall’amministrazione Trump.
## Quale Futuro per la Politica Economica Americana?
L’ascesa di Stephen Miran e le dinamiche in corso alla Federal Reserve sollevano interrogativi cruciali sul futuro della politica economica americana. La visione non convenzionale di Miran, focalizzata sull’importanza dei dazi e sulla necessità di una politica monetaria più assertiva, potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’economia degli Stati Uniti, con ripercussioni che si estenderebbero ben oltre i confini nazionali.
*La capacità di Miran di influenzare le decisioni della FED dipenderà dalla sua abilità nel costruire consenso all’interno della banca centrale e nel convincere i suoi colleghi della validità delle sue teorie. Allo stesso tempo, la scelta del successore di Jerome Powell alla presidenza della FED sarà determinante per definire l’orientamento della politica monetaria americana nei prossimi anni.
### Un Passo Verso la Comprensione dell’Inflazione
Capire l’inflazione è fondamentale per proteggere i nostri risparmi. In termini semplici, l’inflazione è l’aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi in un’economia durante un certo periodo di tempo, che comporta la diminuzione del potere d’acquisto della moneta.
Una nozione avanzata legata a questo tema è la “Curva di Phillips”, un modello economico che illustra la relazione inversa tra inflazione e disoccupazione. In sintesi, quando la disoccupazione è bassa, l’inflazione tende a salire, e viceversa. Tuttavia, questa relazione non è sempre stabile e può essere influenzata da diversi fattori, come le aspettative di inflazione e gli shock esterni.
Riflettiamo: come possiamo, individualmente, prepararci a un futuro economico incerto? La risposta potrebbe risiedere nella diversificazione degli investimenti, nell’educazione finanziaria continua e nella capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato. Ricorda, la conoscenza è il miglior investimento che tu possa fare.*







