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- Dissenso interno alla FED: 2 governatori chiedono taglio dei tassi.
- PIL in rallentamento: crescita all'1,2% nel primo semestre 2025.
- Trump preme per tassi più bassi in vista del 2026.
Un Cambio di Rotta Imminente?
Il panorama economico statunitense è scosso da un acceso dibattito interno alla Federal Reserve (FED), con alcune figure di spicco che invocano un’immediata riduzione dei tassi di interesse. Questa spaccatura interna, emersa pubblicamente il 1° agosto 2025, mette in discussione la strategia attendista del presidente Jerome Powell e solleva interrogativi sull’indipendenza della banca centrale in un contesto politico sempre più polarizzato. La situazione è resa ancora più complessa dalle pressioni esercitate dall’ex presidente Donald Trump, che da tempo critica la politica monetaria della FED e invoca un allentamento per sostenere la crescita economica.
Christopher Waller e Michelle Bowman, due governatori della FED, hanno espresso pubblicamente il loro dissenso, motivando il loro voto contrario alla decisione di mantenere i tassi invariati nella riunione del 30 luglio. Entrambi sostengono la necessità di un taglio immediato di 25 punti base, una mossa che, a loro avviso, potrebbe prevenire un deterioramento del mercato del lavoro e stimolare una crescita economica altrimenti stagnante.
Waller basa il suo dissenso su tre pilastri fondamentali: la natura temporanea degli effetti dei dazi, la debolezza dei dati macroeconomici e i segnali di deterioramento del mercato del lavoro. Sottolinea come la crescita del PIL nel primo semestre del 2025 sia stata modesta, attestandosi all’1,2%, e prevede che rimarrà debole per il resto dell’anno. Inoltre, evidenzia come il tasso di disoccupazione, pur rimanendo basso (4,2%), sia vicino al suo livello di equilibrio, suggerendo che la politica monetaria attuale sia eccessivamente restrittiva.
Bowman, dal canto suo, pone l’accento sulla fragilità della domanda e sulla struttura occupazionale, evidenziando come la dinamica dell’occupazione si sia indebolita e le nuove assunzioni si concentrino in settori non ciclici. Entrambi i governatori concordano sulla necessità di guardare oltre gli effetti dei dazi, considerandoli aumenti una tantum e non inflazione persistente.
Le Pressioni Politiche e l’Indipendenza della FED
Il dissenso di Waller e Bowman giunge in un momento di forte pressione politica sulla FED. L’ex presidente Trump ha ripetutamente attaccato Powell, accusandolo di essere “troppo lento” nel tagliare i tassi e mettendo in discussione la sua competenza. Queste critiche, unite alle pressioni per un allentamento monetario in vista delle elezioni di medio termine del 2026, sollevano dubbi sull’indipendenza della banca centrale e sulla sua capacità di operare in modo autonomo.
La strategia protezionistica dell’amministrazione Trump, con l’imposizione di dazi su prodotti provenienti da Cina, Europa e altri paesi, ha contribuito a creare un clima di incertezza globale, complicando ulteriormente il compito della FED. Nonostante queste pressioni, Powell ha finora mantenuto una linea prudente, ma la frattura interna emersa con il dissenso di Waller e Bowman potrebbe segnare un punto di svolta.
Waller e Bowman non invocano un taglio aggressivo dei tassi, ma suggeriscono un approccio graduale, con un taglio iniziale di 25 punti base seguito da un’attenta osservazione dei dati economici. Questa posizione riflette la consapevolezza dei rischi associati a un allentamento monetario eccessivo, ma anche la preoccupazione per le potenziali conseguenze di un’eccessiva prudenza.

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Il Paradosso di Trump e le Aspettative d’Inflazione
L’ex presidente Trump continua a esercitare pressioni sulla Federal Reserve affinché riduca i tassi di interesse, sostenendo che ciò contribuirebbe a contenere l’inflazione e a migliorare il benessere delle famiglie. Tuttavia, questa visione semplicistica ignora la complessa relazione tra tassi di interesse e inflazione.
Studi economici hanno evidenziato come il nesso tra tassi di interesse e inflazione sia di fatto inverso: politiche monetarie più accomodanti tendono a stimolare la domanda complessiva, esercitando una spinta al rialzo sui prezzi.
In altri termini, abbassare i tassi di interesse esaspera l’inflazione, non la mitiga.
In tale congiuntura, un allentamento monetario da parte della FED non solo si rivelerebbe improduttivo, ma rischierebbe di esacerbare ulteriormente le pressioni inflazionistiche, spingendo verso l’alto i tassi a lungo termine richiesti dagli investitori. Questo paradosso evidenzia la complessità delle sfide che la FED si trova ad affrontare e la necessità di una politica monetaria oculata e indipendente.
La continua pressione politica di Trump sull’indipendenza della Federal Reserve mina la credibilità dell’istituzione e indebolisce la percezione della sua autonomia. L’autonomia di una banca centrale costituisce la pietra angolare della sua capacità di tenere sotto controllo le aspettative inflazionistiche.
Se nuclei familiari, aziende e borse valori iniziassero a nutrire dubbi sulla possibilità che la FED possa operare con completa autonomia al fine di garantire la stabilità dei prezzi, allora l’efficacia delle manovre di politica monetaria sarebbe seriamente pregiudicata.
Implicazioni per l’Economia Globale e le Riforme Necessarie
La spaccatura interna alla FED e le pressioni politiche esercitate sull’istituzione hanno implicazioni significative per l’economia globale. Una politica monetaria incerta e soggetta a interferenze politiche potrebbe destabilizzare i mercati finanziari e compromettere la crescita economica.
In questo contesto, è fondamentale che la FED mantenga la sua indipendenza e continui a perseguire una politica monetaria basata su dati economici solidi e su una valutazione accurata dei rischi e delle opportunità. Allo stesso tempo, è necessario affrontare le sfide strutturali che affliggono l’economia statunitense, come l’elevato debito pubblico e la crescente disuguaglianza.
Alcuni economisti suggeriscono che l’Unione Europea dovrebbe adattarsi ai dazi imposti dagli Stati Uniti, ma avvertono del rischio di recessione. In questo contesto, è essenziale implementare riforme strutturali che aumentino la produttività e la competitività dell’economia europea.
La situazione attuale richiede una leadership forte e una visione chiara per affrontare le sfide economiche e politiche che si presentano. Solo attraverso una combinazione di politiche monetarie oculate, riforme strutturali e cooperazione internazionale sarà possibile garantire una crescita economica sostenibile e inclusiva.
Navigare le Acque Agitate: Consigli Pratici per i Risparmiatori e gli Investitori
In un contesto economico così incerto, è naturale sentirsi disorientati e preoccupati per il futuro dei propri risparmi e investimenti. Ma non disperare! Comprendere alcuni concetti chiave può aiutarti a navigare queste acque agitate con maggiore sicurezza.
Una nozione base, ma fondamentale, è il concetto di diversificazione. Non mettere tutte le uova nello stesso paniere! Distribuire i tuoi investimenti su diverse asset class (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) può ridurre il rischio complessivo del tuo portafoglio.
Un concetto più avanzato, ma altrettanto importante, è la comprensione della curva dei rendimenti. Questa curva rappresenta i tassi di interesse per diverse scadenze dei titoli di stato. Una curva dei rendimenti invertita (quando i tassi a breve termine sono superiori a quelli a lungo termine) è spesso considerata un segnale di recessione imminente. Monitorare la curva dei rendimenti può darti un’indicazione delle aspettative del mercato e aiutarti a prendere decisioni di investimento più informate.
Ricorda, il mondo della finanza è complesso e in continua evoluzione. Non aver paura di chiedere consiglio a un professionista qualificato e di continuare a informarti e ad aggiornarti sulle ultime tendenze economiche.
Riflessione personale: In un’epoca di incertezza economica, la conoscenza e la consapevolezza sono le tue armi più potenti. Non lasciare che la paura ti paralizzi, ma usa questo momento come un’opportunità per imparare, crescere e prendere il controllo del tuo futuro finanziario.
- Comunicato ufficiale della Federal Reserve sulla riunione del FOMC del 30 luglio 2025.
- Dichiarazione ufficiale di Waller sui conti finanziari USA e politica monetaria.
- Dichiarazione di Michelle W. Bowman, vicepresidente per la supervisione, sul voto contrario.
- Sito ufficiale della Federal Reserve per approfondire le politiche monetarie.







