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- Dissenso Fed: Waller e Bowman contro tassi invariati al 4,25-4,5%.
- Trump critica Powell per lentezza, eco nel taglio di 25 punti.
- Bowman: inflazione vicina al 2%, domanda fragile, posti non ciclici.
Un campanello d’allarme per l’economia USA?
Il panorama economico statunitense è scosso da un evento significativo: una spaccatura interna alla Federal Reserve (Fed). In data 1° agosto 2025, i governatori Christopher Waller e Michelle Bowman hanno espresso pubblicamente il loro dissenso rispetto alla decisione della Fed di mantenere invariati i tassi di interesse, fissi al 4,25-4,5% durante la riunione del 30 luglio. Entrambi i governatori hanno sostenuto la necessità di un taglio immediato di 25 punti base, una posizione in netto contrasto con l’atteggiamento cauto del presidente Jerome Powell. Questa divergenza di opinioni solleva interrogativi cruciali sulla direzione futura della politica monetaria americana e sulle sue potenziali ripercussioni sull’economia globale.
La situazione è resa ancora più complessa dalle pressioni politiche esercitate dall’ex presidente Donald Trump, il quale da tempo critica Powell per la sua presunta lentezza nell’adottare misure di allentamento monetario. Il dissenso di Waller e Bowman potrebbe essere interpretato come un’eco delle preoccupazioni espresse da Trump, alimentando ulteriormente il dibattito sull’indipendenza della banca centrale americana. La posta in gioco è alta: una politica monetaria errata potrebbe compromettere la crescita economica, innescare un’inflazione incontrollata o destabilizzare i mercati finanziari.
Waller ha motivato il suo dissenso adducendo tre ragioni principali: l’effetto temporaneo dei dazi imposti dagli Stati Uniti, la debolezza dei dati macroeconomici e il deterioramento del mercato del lavoro. Nella sua visione, le tariffe doganali costituiscono incrementi episodici dei prezzi e non sono la causa di un’inflazione duratura. Inoltre, i dati sul PIL e sul tasso di disoccupazione suggeriscono che la politica monetaria non dovrebbe più essere restrittiva. Infine, Waller ha espresso preoccupazione per il rallentamento della crescita dell’occupazione nel settore privato, sottolineando la necessità di intervenire tempestivamente per evitare un ulteriore deterioramento del mercato del lavoro.
Bowman ha condiviso molte delle preoccupazioni di Waller, concentrandosi in particolare sulla fragilità della domanda e sulla struttura occupazionale. Ha evidenziato come l’inflazione, al netto dei dazi, si sia avvicinata all’obiettivo del 2%, ma ha anche sottolineato l’indebolimento della dinamica dell’occupazione, con nuove assunzioni concentrate in settori non ciclici. Bowman ha avvertito che le imprese potrebbero essere costrette a licenziare i lavoratori se la domanda non migliora, sottolineando l’importanza di agire in modo graduale per evitare correzioni più drastiche in futuro.

Le implicazioni della politica dei dazi e le aspettative sull’inflazione
L’ex presidente Trump ha invocato a più riprese un taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti. Tuttavia, questa richiesta si scontra con una serie di fattori economici complessi. In uno scenario caratterizzato da inflazione, crescenti pressioni sui rendimenti obbligazionari a lungo termine e un deficit pubblico in espansione, una politica monetaria espansiva potrebbe, controintuitivamente, produrre l’esito opposto a quello auspicato.
L’ex presidente Trump sembrava credere che abbassare i tassi di interesse avrebbe contribuito a contenere l’inflazione, intesa come “costo della vita”. Ciononostante, l’evidenza empirica nel campo economico ha dimostrato che la relazione tra i tassi di interesse e l’inflazione è, di fatto, inversa: tassi inferiori stimolano la domanda complessiva, generando una spinta al rialzo sui prezzi. Oltre a ciò, è cruciale distinguere tra i tassi di interesse a breve e quelli a lungo termine.
La politica dei dazi introdotta da Trump ha ulteriormente complicato la situazione. I prezzi di molti beni importati sono aumentati a causa dei dazi, alimentando l’inflazione importata e spingendo verso l’alto il livello generale dei prezzi. Inoltre, i dati economici indicano che l’economia americana ha continuato a espandersi, con un tasso di disoccupazione storicamente basso. Questi fattori esercitano una pressione al rialzo sull’inflazione e sulle aspettative di inflazione a lungo termine.
In questo contesto, un allentamento della politica monetaria da parte della Fed non solo sarebbe inefficace, ma rischierebbe di esacerbare ulteriormente le spinte inflazionistiche, spingendo ulteriormente al rialzo i tassi di interesse a lungo termine. Per di più, le persistenti ingerenze politiche di Trump sull’autonomia della Federal Reserve compromettono la fiducia nell’istituzione e minano la percezione della sua indipendenza. L’autonomia della banca centrale è essenziale per stabilizzare le aspettative inflazionistiche e garantire la stabilità dei prezzi.
Anche la linea politica in campo fiscale contribuisce ad aggravare il quadro complessivo. Il progetto di Trump prevede un’ampia espansione del deficit attraverso significativi tagli fiscali, il che implica un incremento nell’emissione di titoli di stato. L’aumento dell’offerta di debito pubblico esercita una pressione al rialzo sui rendimenti richiesti dai mercati, in particolare in presenza di incertezze sulla sostenibilità del percorso di politica fiscale degli Stati Uniti.
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Le critiche di Trump e la difesa dell’indipendenza della Fed
L’ex presidente Donald Trump ha ripetutamente attaccato Jerome Powell, accusandolo di essere “troppo stupido e troppo politico” per guidare la Fed. Trump ha anche criticato i costi della ristrutturazione della sede della Fed a Washington. Inoltre, ha esortato il board della Fed ad “assumere il controllo” se Powell non avesse abbassato i tassi di interesse.
Questi attacchi hanno sollevato preoccupazioni sull’indipendenza della Federal Reserve. L’indipendenza della banca centrale è fondamentale per garantire la stabilità dei prezzi e la crescita economica sostenibile. Se la Fed fosse soggetta a pressioni politiche, potrebbe essere tentata di adottare politiche monetarie inappropriate, come mantenere i tassi di interesse troppo bassi per troppo tempo, il che potrebbe portare a un’inflazione incontrollata.
I dissensi all’interno del FOMC, come quelli espressi da Waller e Bowman, potrebbero diventare “ancora più forti” in futuro, come ha predetto Trump. Questi dissensi riflettono le diverse opinioni sulla direzione appropriata della politica monetaria. Alcuni membri del FOMC ritengono che sia necessario mantenere i tassi di interesse bassi per sostenere la crescita economica, mentre altri ritengono che sia necessario aumentare i tassi di interesse per controllare l’inflazione.
La decisione finale sulla politica monetaria spetta al FOMC, che è composto da 12 membri: i sette governatori della Federal Reserve, il presidente della Federal Reserve di New York e quattro presidenti delle altre banche della Federal Reserve a rotazione. Il FOMC si riunisce otto volte all’anno per discutere la politica monetaria e votare sulle decisioni sui tassi di interesse.
Quali scenari futuri per la politica monetaria USA?
La frattura interna alla Federal Reserve e le pressioni politiche esterne creano un clima di incertezza che potrebbe avere ripercussioni significative sull’economia statunitense e globale. Da un lato, un taglio dei tassi di interesse potrebbe stimolare la crescita economica a breve termine, ma dall’altro potrebbe alimentare l’inflazione e destabilizzare i mercati finanziari. Al contrario, un mantenimento dei tassi di interesse elevati potrebbe frenare l’inflazione, ma potrebbe anche rallentare la crescita economica e aumentare il rischio di recessione.
La decisione finale sulla politica monetaria spetterà al FOMC, che dovrà valutare attentamente i rischi e i benefici di ciascuna opzione. Sarà fondamentale che il FOMC mantenga la sua indipendenza politica e prenda decisioni basate su dati economici solidi e analisi approfondite. In un contesto così complesso e incerto, la trasparenza e la comunicazione chiara saranno essenziali per gestire le aspettative del mercato e mantenere la fiducia del pubblico nella Federal Reserve.
Le prossime mosse della Fed saranno cruciali per determinare la traiettoria dell’economia statunitense nei prossimi anni. Gli investitori, le imprese e i consumatori dovranno monitorare attentamente gli sviluppi e prepararsi a possibili cambiamenti nella politica monetaria. La capacità della Fed di navigare in queste acque agitate sarà messa a dura prova, e il suo successo dipenderà dalla sua capacità di bilanciare attentamente i diversi obiettivi di stabilità dei prezzi, piena occupazione e crescita economica sostenibile.
Navigare l’incertezza: Una bussola per il risparmiatore e l’investitore
In un contesto economico così dinamico e incerto, è fondamentale per il risparmiatore e l’investitore adottare un approccio prudente e informato. Comprendere i principi fondamentali dell’economia e della finanza è il primo passo per prendere decisioni consapevoli e proteggere il proprio patrimonio.
Una nozione base da tenere a mente è il concetto di diversificazione del portafoglio. Non mettere tutte le uova nello stesso paniere significa distribuire i propri investimenti su diverse classi di attività (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) e su diversi settori geografici. In questo modo, si riduce il rischio complessivo del portafoglio e si aumenta la probabilità di ottenere rendimenti stabili nel tempo.
Un concetto più avanzato è quello di asset allocation strategica. Si tratta di definire la composizione ottimale del portafoglio in base al proprio profilo di rischio, ai propri obiettivi di investimento e alle proprie aspettative sull’andamento dei mercati finanziari. L’asset allocation strategica è un processo dinamico che richiede una revisione periodica e un adeguamento in base alle mutate condizioni economiche e finanziarie.
In un’epoca di incertezza, è importante non farsi prendere dal panico e non prendere decisioni impulsive. Informarsi, diversificare e pianificare a lungo termine sono le chiavi per navigare con successo le acque agitate dei mercati finanziari e raggiungere i propri obiettivi finanziari.
Amici lettori, spero che questo articolo vi abbia fornito una chiave di lettura utile per interpretare le dinamiche complesse che influenzano l’economia e la finanza. Ricordate, la conoscenza è il miglior strumento per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che il futuro ci riserva. Riflettete su come le decisioni delle banche centrali, come la Federal Reserve, possano influenzare i vostri risparmi e investimenti. Cercate di comprendere i meccanismi che legano i tassi di interesse, l’inflazione e la crescita economica. Solo così potrete prendere decisioni informate e costruire un futuro finanziario più solido e sereno.
L’incremento dell’emissione di titoli di Stato genera una spinta ascendente sui rendimenti pretesi dagli investitori, soprattutto se vi sono dubbi sulla sostenibilità delle scelte di politica finanziaria negli USA.







