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- Nel 2025, il 58% degli italiani risparmia, record degli ultimi 20 anni.
- Il 70% degli over 60 vuole lasciare la casa ai figli.
- Solo il 4,6% degli italiani investe in azioni.
Il panorama economico italiano continua a delinearsi come quello di una nazione intrinsecamente orientata alla capitalizzazione delle proprie risorse. Per l’anno *2025, è emerso che ben il 58% della popolazione italiana ha affermato di accantonare parte delle proprie finanze; questo rappresenta l’apice dei valori registrati negli ultimi due decenni. Tale ascesa percentuale rispetto al 52% del precedente anno (2023), così come al 56% nell’anno intermedio (2024), dimostra chiaramente un trend positivo in atto; trend alimentato in particolare dagli uomini e dalle persone con un maggior grado d’istruzione. Questa evoluzione è stata scrutata attraverso l’Indagine sul Risparmio e sulle Scelte Finanziarie degli Italiani 2025, svolta da Intesa Sanpaolo insieme al Centro Einaudi; essa offre uno spaccato prezioso su un’Italia in cambiamento profondo nel suo approccio alla gestione delle finanze: qui il risparmio si trasforma progressivamente da semplice misura cautelativa a scelta consapevole e intenzionata.
Il ruolo chiave della Silver Age
Un aspetto particolarmente interessante emerso dall’indagine è il ruolo della “Silver Age” (60-85 anni). Questa fascia demografica, tutt’altro che inattiva sul piano economico, continua a risparmiare in modo significativo. Quasi i due terzi di questa categoria demografica mettono da parte risorse finanziarie, frequentemente per supportare la prole e i nipoti. Il 70% degli over 60 ritiene fondamentale lasciare almeno la casa ai figli, mentre circa la metà considera l’eredità un dovere morale. Questo comportamento evidenzia come i risparmiatori della Silver Age siano diventati un motore del welfare familiare, contribuendo attivamente al benessere delle generazioni successive.

Investimenti e previdenza: luci e ombre
Malgrado un’innata inclinazione per la strategia del risparmio, gli italiani si rivelano cautelosi quando si tratta di investire finanziariamente. Lo strumento d’investimento più scelto rimane quello delle obbligazioni; infatti ben il 20% del campione allocano capitali in titoli di Stato e questa cifra cresce fino al 25% tra gli anziani oltre i sessantotto anni. In contrapposizione, le azioni appaiono in una posizione marginale: solamente un esiguo 4,6% degli intervistati ha partecipato ad attività borsistiche nell’arco dell’ultimo anno solare. Riguardo alla previdenza integrativa emerge un ulteriore aspetto interessante: soltanto circa un quarto (24,5%) dei cittadini italiani possiede una forma pensionistica complementare—un tasso raddoppiatosi rispetto a quindici anni fa. Questo lieve interesse nei confronti della previdenza integrativa spesso deriva dalla limitata informazione relativa ai vantaggi fiscali e dalle difficoltà legate all’assenza di liquidità disponibile.
Le parole degli esperti e l’importanza di far circolare il denaro
“Il denaro serve solo se circola. Il compito degli operatori finanziari è fertilizzare il risparmio”, ha affermato Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, sottolineando l’importanza di indirizzare il risparmio verso investimenti più redditizi. Giuseppe Lavazza, presidente del Centro Einaudi, ha inoltre dichiarato che “il risparmio è una forma di grande emancipazione democratica”. Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, ha messo in luce come, all’aumentare della propensione al risparmio, si accentui parallelamente lo scarto tra la capacità di accumulare fondi e l’abilità di realizzare investimenti. Entrambi gli esperti concordano sulla necessità di promuovere l’alfabetizzazione finanziaria e di incentivare gli investimenti per far crescere l’economia del Paese. Questo divario rappresenta una sfida importante per il futuro, che richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni finanziarie e dei singoli risparmiatori.
Il risparmio italiano: una risorsa da valorizzare
L’analisi condotta nel 2025 sottolinea come gli italiani si distinguano come un popolo estremamente propenso al risparmio, vantando uno dei tassi più elevati all’interno della cornice europea. Questi fondi accumulati, ammontanti a ben 33 trilioni di euro su scala continentale, costituiscono una fonte preziosa per le prospettive future della Nazione. È fondamentale tuttavia abbandonare l’eccessiva cautela mostrata fino ad ora e orientare tali risorse verso opportunità d’investimento che possano realmente incrementare la crescita economica e assicurare maggiore benessere collettivo. In questo contesto emerge l’importanza della Silver Age: attraverso la sua attitudine al risparmio e al supporto delle nuove generazioni, essa svolge un ruolo determinante nella promozione di tale transizione.
Conclusione: Educazione finanziaria per un futuro più prospero
Il significativo aumento del risparmio tra gli italiani costituisce una notizia incoraggiante; tuttavia, l’efficacia con cui tali fondi vengono impiegati gioca un ruolo determinante nel sostenere lo sviluppo economico e migliorare il benessere dei singoli cittadini. Affinché si raggiungano questi traguardi ambiziosi, diventa imperativo investire adeguatamente nell’educazione finanziaria. Questa formazione consentirà ai risparmiatori di effettuare scelte ponderate riguardo agli strumenti finanziari che meglio si allineano con le loro necessità specifiche.
Dunque amici miei, mettiamoci d’accordo: pur riconoscendo l’importanza del risparmio, limitarsi ad accumulare soldi passivamente non basta! La temibile presenza dell’inflazione, che può definirsi tanto amica quanto nemica dell’economia moderna, poiché consuma lentamente il potere d’acquisto dei nostri risparmi col passare degli anni. Ma cosa dobbiamo fare allora? Una regola fondamentale da ricordare nel campo della finanza personale è quella della diversificazione. Non ha senso accatastare tutto il capitale in un’unica forma d’investimento! È saggio ripartirlo su più categorie di beni come azioni aziendali robuste o bond statali sicuri, così come proprietà immobiliari o portafogli diversificati nei fondi comuni; questa prassi riduce infatti i rischi associati ad eventuali malaugurati insuccessi di singoli investimenti.
Per approfondire ulteriormente voglio citarti uno strumento sofisticato noto come: –Value Investing. La metodologia in questione è stata chiaramente esposta da Benjamin Graham insieme a Warren Buffett*: si tratta dell’arte di scoprire aziende forti dotate di solidi fondamentali ma erroneamente sottovalutate dal mercato stesso. L’acquisto delle azioni in questi casi avviene quando il loro prezzo è inferiore rispetto al valore reale o intrinseco; tale approccio ha dimostrato nel tempo capacità enormi nell’assicurare rendimenti notevoli sul lungo periodo.
È imperativo però considerare che non vi è alcuna soluzione miracolosa! Investire implica sempre dei rischi associati. Prima quindi d’intraprendere qualsiasi iniziativa economica significativa si consiglia vivamente di acquisire conoscenza: studia le dinamiche del mercato ed eventualmente rivolgiti a figure professionali competenti. E soprattutto ricorda: investi soltanto ciò che sei disposto a perdere senza compromettere il tuo benessere economico personale.
Meditiamo su questo tema: cosa rappresenta davvero per te il concetto della sicurezza finanziaria? Significa forse avere fondi accantonati in caso d’imprevisti? Potrebbe essere anche l’opportunità realizzativa dei tuoi progetti più ambiziosi oppure semplicemente desiderio d’avere una serenità nella propria età avanzata? Indipendentemente dalla tua definizione personale, rammenta come risparmiare e investire siano leve straordinarie verso l’acquisizione dei propri obiettivi personali; pertanto ti invitiamo ad utilizzare tali strumenti con prudenza ed intelligenza affinché tu possa garantire prospettive future floride tanto per te quanto per le persone care nella tua vita.







