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- Il Bonus Maroni esteso al 2025 per chi rinuncia alla pensione anticipata.
- Domanda all'INPS, verifica requisiti in 30 giorni, erogazione da agosto 2025.
- Spagna: età pensionabile a 67 anni entro il 2027 con agevolazioni per il posticipo.
- Nel 2023 in Spagna, circa 185.000 tra 50 e 74 anni hanno continuato a lavorare.
- 18,8% in Spagna lavora dopo la pensione per necessità economiche.
Italia e Spagna alla Ricerca di un Equilibrio
Il panorama previdenziale italiano ed europeo è in continua evoluzione, con l’obiettivo di adattarsi all’invecchiamento della popolazione e garantire la sostenibilità dei sistemi pensionistici. In questo contesto, Italia e Spagna stanno sperimentando diverse strategie per incentivare i lavoratori più esperti a rimanere attivi più a lungo, posticipando il pensionamento e contribuendo con la loro esperienza al mondo del lavoro. La sfida è duplice: da un lato, trattenere competenze preziose all’interno delle aziende; dall’altro, alleggerire la pressione sui sistemi pensionistici, sempre più sotto stress.
In Italia, tra le misure adottate spicca il “Bonus Maroni”, un beneficio finanziario destinato ai lavoratori dipendenti che optano per la prosecuzione dell’attività lavorativa pur avendo i requisiti per andare in pensione anticipatamente. Questo bonus, la cui validità è stata estesa anche per il 2025, prevede l’accredito diretto in busta paga dei contributi previdenziali solitamente destinati all’INPS.

Il Bonus Maroni: Dettagli e Implicazioni
Il Bonus Maroni si estende ora anche a chi rinuncia alla pensione anticipata ordinaria, non solo a chi rinuncia a Quota 103. Per fare domanda, è necessario presentare una richiesta all’INPS, che verificherà i requisiti entro 30 giorni. L’incentivo sarà erogato a partire dal 1° agosto 2025 per i dipendenti privati che versano all’INPS, dal 1° settembre 2025 per i privati iscritti a fondi diversi dall’INPS, e tra ottobre e novembre 2025 per i dipendenti pubblici.
È fondamentale comprendere che la scelta di aderire al Bonus Maroni comporta una riduzione dell’assegno pensionistico futuro, poiché i contributi non versati non vengono conteggiati ai fini della pensione. Pertanto, la decisione deve essere ponderata attentamente, valutando la propria situazione personale e le proprie esigenze finanziarie.
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Strategie Spagnole per l’Invecchiamento Attivo
In Spagna, l’approccio è differente. Un cambiamento nel sistema pensionistico ha gradualmente innalzato l’età di accesso alla pensione obbligatoria fino a 67 anni entro il 2027, affiancato da agevolazioni economiche per chi sceglie di andare in pensione più tardi. Sono state introdotte modalità quali la pensione attiva, che permette di coniugare la percezione della pensione con la prosecuzione dell’attività lavorativa, e la pensione parziale con contratto di staffetta, pensata per facilitare un passaggio progressivo al pensionamento.
Secondo i dati del 2023 dell’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo, circa 185.000 persone nella fascia d’età tra i 50 e i 74 anni hanno proseguito l’attività lavorativa nei sei mesi successivi alla ricezione del primo assegno pensionistico. Di questi, il 18,8% lo ha fatto per necessità economiche, mentre quasi la metà per interesse personale o perché il coniuge lavorava ancora.
Un Confronto tra i Modelli e le Loro Efficacia
Sia in Italia che in Spagna, l’obiettivo è quello di incentivare il trattenimento in servizio dei lavoratori più esperti, riconoscendo il valore aggiunto che possono apportare alle aziende. Tuttavia, le strategie adottate sono diverse. L’Italia punta su un incentivo economico diretto, il Bonus Maroni, che aumenta lo stipendio nell’immediato ma riduce l’assegno pensionistico futuro. La Spagna, invece, adotta un approccio più graduale, con formule come il pensionamento attivo e parziale, che consentono di conciliare lavoro e pensione.
La scelta tra queste diverse strategie dipende da diversi fattori, tra cui le caratteristiche del mercato del lavoro, le preferenze dei lavoratori e le priorità dei governi. È importante monitorare attentamente l’efficacia di queste misure per capire quali sono le più adatte a garantire la sostenibilità dei sistemi pensionistici e a promuovere un invecchiamento attivo e dignitoso.
Considerazioni Finali: Navigare le Scelte Pensionistiche con Consapevolezza
Il tema degli incentivi al posticipo del pensionamento solleva questioni cruciali sul futuro del lavoro e della previdenza sociale. In un contesto demografico in rapida evoluzione, è fondamentale che i lavoratori siano informati e consapevoli delle diverse opzioni a loro disposizione, per poter prendere decisioni ponderate e in linea con le proprie esigenze e aspettative.
Una nozione base di economia e finanza utile in questo contesto è il concetto di “valore attuale”. Quando si valuta se accettare un bonus immediato (come il Bonus Maroni) o posticipare il pensionamento per ottenere un assegno più alto in futuro, è importante considerare il valore attuale di entrambi i flussi di cassa. Questo significa scontare i flussi futuri (l’assegno pensionistico) al valore di oggi, utilizzando un tasso di sconto appropriato (che riflette il costo opportunità del capitale). In questo modo, si può confrontare in modo più accurato il beneficio immediato del bonus con il beneficio futuro di una pensione più alta.
Una nozione più avanzata è quella di “ottimizzazione intertemporale”. Questa teoria economica suggerisce che gli individui prendono decisioni di consumo e risparmio considerando l’intero arco della loro vita. Nel contesto delle scelte pensionistiche, ciò significa che i lavoratori dovrebbero valutare non solo l’impatto immediato delle loro decisioni, ma anche le conseguenze a lungo termine sul loro benessere finanziario. Ad esempio, un lavoratore che prevede di vivere a lungo e di avere spese mediche elevate in età avanzata potrebbe preferire un assegno pensionistico più alto, anche a costo di rinunciare a un bonus immediato.
In definitiva, la scelta di posticipare o meno il pensionamento è una decisione personale che dipende da una complessa interazione di fattori economici, sociali e individuali. È fondamentale che i lavoratori siano consapevoli di questi fattori e che abbiano accesso a informazioni chiare e accurate per poter prendere decisioni informate e responsabili.







