Isa 2025: Come le farmacie possono affrontare le nuove sfide fiscali

Un’Analisi Approfondita delle Criticità per le Farmacie

Il 2025 segna un momento cruciale per le farmacie italiane, chiamate a confrontarsi con gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) relativi al periodo d’imposta 2024. Il modello DM04U, il modello specifico per l’attività commerciale al dettaglio di medicinali che richiedono una ricetta medica (identificata dal codice attività 47.73.10), è stato rivisto per il biennio 2024-2025, ma le prime analisi rivelano una discrepanza tra il modello e la realtà del settore farmaceutico, un settore in rapida evoluzione, soprattutto dopo l’emergenza sanitaria globale.

Già nel 2023, le farmacie hanno risentito del confronto con i risultati eccezionali del 2021 e 2022, anni in cui il fatturato era stato significativamente influenzato dalle vendite e dai servizi legati alla pandemia. Sembra che nel 2024 il quadro diventi più complesso, con un’ulteriore riduzione dei risultati, a causa dell’incapacità del rinnovato strumento ISA di cogliere adeguatamente i meccanismi della nuova compensazione assicurata dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per la dispensazione di farmaci convenzionati, operante dal 1° marzo 2024.

Le Principali Criticità degli ISA 2025 per le Farmacie

Le criticità principali degli ISA 2025 possono essere riassunte in diversi punti chiave. In primis, l’assenza del meccanismo dello “sconto” nella nuova remunerazione SSN, che invece caratterizzava il sistema precedente e aveva un impatto positivo sulla valutazione fiscale. Questo cambiamento, apparentemente, non è stato adeguatamente considerato dai nuovi ISA.

In secondo luogo, la soppressione della remunerazione aggiuntiva, di cui le farmacie hanno beneficiato negli ultimi anni, rappresentava un vantaggio significativo in termini di ISA. La sua eliminazione ha alterato gli equilibri, penalizzando le farmacie.

Un altro fattore rilevante è il crescente ricorso a collaboratori farmacisti con partita IVA. Sebbene offrano flessibilità, questi professionisti possono comportare costi aziendali superiori rispetto ai dipendenti, a parità di orario e competenza. L’aumento degli stipendi dei farmacisti dipendenti è un ulteriore elemento da considerare. Prima della pandemia, lo stipendio medio mensile netto di un farmacista full-time si aggirava tra i 1. 600 e i 1.700 euro, mentre ora è salito a circa 1.900-2.000 euro. Questo incremento comporta un costo aggiuntivo annuo di circa 15.000 euro per dipendente per il datore di lavoro.
Il confronto con le performance degli anni del Covid-19, caratterizzati da vendite straordinarie di prodotti e servizi anti-pandemia, penalizza soprattutto le farmacie con una storia recente, aperte tra il 2020 e il 2022. Queste attività non dispongono di dati “puliti” dalla pandemia, rendendo difficile una valutazione veritiera.

Infine, sebbene l’ampliamento dei servizi offerti dalla farmacia rappresenti un beneficio per l’assistenza alla cittadinanza, tale sviluppo necessita di un numero crescente di collaboratori; i costi aggiuntivi correlati spesso non sono controbilanciati dai ricavi generati dalle nuove prestazioni.

Novità ISA 2025: Modelli e Implicazioni Operative

Le modifiche apportate ai modelli ISA relativi all’esercizio fiscale 2024 comportano numerose conseguenze pratiche da considerare da parte dei professionisti nel settore. In particolare, è degna di nota la riduzione complessiva dei moduli disponibili, che si affianca all’introduzione della nuova classificazione ATECO 2025. Altre innovazioni includono una maggiorazione prevista sugli incrementi occupazionali e la necessità affinché le Società tra Professionisti (STP) compilino il quadro F, in vista dell’elaborazione di un nuovo indicatore specifico.

È indispensabile focalizzarsi sulle interrelazioni col Concordato Preventivo Biennale, poiché esistono norme distinte a seconda che si tratti degli attuali partecipanti o nuovi aderenti previsti dal biennio successivo al 2025/2026. La comprensione delle misure correttive vigenti è essenziale così come riconoscere quali siano i casi d’esclusione previsti; è altresì importante analizzare dettagliatamente come viene calcolato il punteggio ed esplorare come possano presentarsi opportunità favorevoli attraverso l’indicazione strategica delle componenti positive nelle dichiarazioni fiscali.

Verso una Riforma degli ISA per il Settore Farmaceutico

Le problematiche emerse indicano chiaramente l’urgenza di riconsiderare gli ISA nel comparto farmaceutico. Gli strumenti statistici tendono a incontrare difficoltà nel riconoscere le peculiarità uniche delle singole farmacie; tuttavia, ci si aspetta che siano in grado almeno di rappresentare i cambiamenti sostanziali che colpiscono l’intero settore. Il modello attuale pare trascurare le evoluzioni recenti, portando a una penalizzazione ingiustificata per numerosi esercizi farmacologici.

Conclusioni: Navigare le Sfide degli ISA con Consapevolezza

Le farmacie si trovano attualmente ad affrontare una sfida sottile ed elaborata: l’interpretazione e la gestione degli ISA 2025 nel contesto dei significativi cambiamenti avvenuti. È essenziale acquisire consapevolezza sulle criticità del modello proposto così come sulle innovazioni implementate e sulle conseguenze operative che ne derivano; ciò è vitale per prevenire errori o omissioni e per sfruttare al meglio le opportunità dedicate al potenziamento dell’affidabilità fiscale.

Riflettiamo sul tema: l’universo finanziario può apparire simile a un intricato labirinto. Tuttavia, non lasciatevi intimorire! Un elemento chiave capace di guidarvi tra questo universo complicato è proprio la diversificazione. Considerate questa immagine: racchiudere tutte le vostre uova in un solo scrigno; se quel contenitore dovesse rovinarsi o cadere per qualsivoglia motivo, la vostra frittata sarebbe compromessa! Allo stesso modo agisce quella scelta incauta di concentrare ogni vostro risparmio su una singola opzione d’investimento – pensiamo per esempio a una specifica categoria azionaria – che potrebbe rivelarsi estremamente rischiosa. La diversificazione implica ripartire i propri investimenti attraverso diversi settori (come azioni diverse tra loro oppure obbligazioni immobiliari), contribuendo quindi alla mitigazione del rischio generale.

Passando ora a considerare temi più sofisticati, emerge uno strumento cruciale nell’ambito della pianificazione patrimoniale chiamato asset allocation strategica. Non si tratta solo di diversificare, ma di decidere come diversificare in base ai vostri obiettivi, al vostro orizzonte temporale e alla vostra tolleranza al rischio. Ad esempio, un giovane con un orizzonte temporale lungo può permettersi di investire una quota maggiore del suo portafoglio in azioni, che sono più rischiose ma offrono potenzialmente rendimenti più elevati. Un pensionato, invece, potrebbe preferire un portafoglio più conservativo, con una maggiore quota di obbligazioni.

Riflettete: qual è il vostro “paniere”? Avete diversificato i vostri investimenti? Avete considerato la vostra asset allocation strategica? Queste sono domande importanti per prendere il controllo del vostro futuro finanziario.