Allarme delisting: piazza affari in declino, cosa succede?

Un dato significativo emerge dal recente rapporto: per la prima volta, il segmento dedicato alle PMI, l’Euronext Growth Milan (EGM), supera in numero le società quotate sul mercato principale. Questo cambiamento solleva interrogativi importanti sulla composizione e la vitalità del mercato azionario italiano.

A fine 2024, il mercato principale e l’EGM si trovavano in una situazione di parità, con 209 società quotate ciascuno. Tuttavia, nel corso della prima metà del 2025, si è assistito a una diminuzione delle società quotate su entrambi i listini, ma in modo più accentuato sul mercato principale, che ora conta 202 società, rispetto alle 204 dell’EGM. Questo sorpasso evidenzia una tendenza preoccupante: il fenomeno del delisting, ovvero l’uscita delle società dalla borsa, sta erodendo la capitalizzazione e la diversità del mercato principale.

Le Cause del Delisting e l’Impatto sul Mercato

La Relazione annuale della Consob mette in luce come il delisting stia accentuando il divario dimensionale tra i mercati europei e quello statunitense. Sebbene la diminuzione del numero di società quotate sia un problema comune a molti mercati europei, la situazione italiana appare particolarmente critica. L’Italia vede il proprio listino progressivamente contrarsi, poiché molte società lo abbandonano e poche nuove vi accedono.

La Consob stima che l’impatto di questo fenomeno negli ultimi due anni sia stato di circa 12 miliardi di euro di capitalizzazione persa. Nel corso del 2024, si sono verificate solo due ammissioni al listino principale di Piazza Affari, di cui una sola IPO (offerta pubblica iniziale), mentre l’EGM ha registrato 21 ammissioni. Considerando un totale di 23 nuove quotazioni, si sono registrate 29 uscite, di cui 15 dal mercato principale e 14 dal comparto dedicato alla crescita. Dal 2018, il mercato principale ha visto l’ingresso di 50 società, ma ha subito ben 84 delisting. L’EGM, invece, ha registrato 204 ingressi e 91 uscite nello stesso periodo.

Confronto con Altri Mercati e Implicazioni Economiche

La Consob sottolinea che il fenomeno del delisting è in linea con il trend di altri mercati europei, come Parigi e Londra, quest’ultima particolarmente colpita dalla Brexit. Tuttavia, Svezia e India rappresentano delle eccezioni a questo trend.

Al di là dei numeri, è importante considerare la qualità della composizione dei listini. Il peso di Piazza Affari sul prodotto interno lordo (PIL) italiano rimane tra i più bassi in Europa, attestandosi al 37,6% nel 2024. Sebbene l’Euronext Growth Milan riesca ad attrarre più facilmente nuove società rispetto ad altre piattaforme del gruppo Euronext, il valore medio delle aziende che vi si quotano è generalmente inferiore rispetto a quello osservato sugli altri mercati dedicati alla crescita. Inoltre, l’EGM si distingue per una minore liquidità rispetto ad altri mercati analoghi del gruppo.

Quale Futuro per Piazza Affari? Riflessioni sulla Composizione del Mercato

La trasformazione di Piazza Affari in un mercato sempre più dominato dalle PMI solleva interrogativi cruciali sul futuro del mercato azionario italiano. È fondamentale comprendere le implicazioni di questo cambiamento per gli investitori, le imprese e l’economia italiana nel suo complesso. La diminuzione delle società quotate sul mercato principale potrebbe limitare le opportunità di investimento per gli investitori istituzionali e individuali, mentre la minore liquidità dell’EGM potrebbe rendere più difficile la negoziazione dei titoli delle PMI.

D’altra parte, la crescita dell’EGM potrebbe rappresentare un’opportunità per le PMI di accedere ai capitali necessari per finanziare la loro crescita e sviluppo. Tuttavia, è importante garantire che queste società siano adeguatamente regolamentate e supervisionate per proteggere gli interessi degli investitori. In definitiva, il futuro di Piazza Affari dipenderà dalla capacità di attrarre nuove quotazioni di società di alta qualità, sia sul mercato principale che sull’EGM, e di creare un ambiente favorevole agli investimenti e alla crescita economica.

Navigare il Cambiamento: Una Bussola per il Futuro Finanziario

In un contesto economico in continua evoluzione, la comprensione dei meccanismi finanziari diventa essenziale per orientarsi e prendere decisioni informate. Il fenomeno del delisting, che stiamo osservando a Piazza Affari, ci offre un’opportunità preziosa per approfondire alcune nozioni fondamentali.

Un concetto base da tenere a mente è la diversificazione del portafoglio. Non mettere tutte le uova nello stesso paniere, come si suol dire. Distribuire i propri investimenti su diverse tipologie di asset (azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) e su diversi mercati geografici può contribuire a ridurre il rischio complessivo del portafoglio. In questo modo, se una singola società o un singolo mercato subisce una performance negativa, l’impatto sul portafoglio complessivo sarà limitato.

Un concetto più avanzato, ma altrettanto importante, è la valutazione del rischio e del rendimento. Ogni investimento comporta un certo livello di rischio, ovvero la possibilità di perdere parte o tutto il capitale investito. Tuttavia, in generale, un maggiore rischio è associato a un potenziale rendimento più elevato. È fondamentale valutare attentamente il rapporto rischio/rendimento di ogni investimento e scegliere quelli che meglio si adattano al proprio profilo di rischio e ai propri obiettivi finanziari. Ad esempio, investire in una PMI quotata sull’EGM potrebbe offrire un potenziale rendimento più elevato rispetto a un’azienda consolidata del mercato principale, ma comporta anche un rischio maggiore.

La trasformazione di Piazza Affari ci invita a una riflessione più ampia sul ruolo del mercato azionario nell’economia italiana e sulla necessità di promuovere una cultura finanziaria più diffusa e consapevole. Investire in conoscenza è il primo passo per costruire un futuro finanziario più solido e prospero.