Debito usa: l’allarme degli esperti, cosa succederà?

Un Debito Crescente

L’inquietudine per il debito degli Stati Uniti risuona con forza a Wall Street, sollevando interrogativi cruciali sulla sostenibilità finanziaria del paese. Già un articolo del 1972, con un’immagine di Zio Sam con le tasche vuote, prefigurava le preoccupazioni attuali. Oggi, con gli oneri sugli interessi del debito che superano i 1000 miliardi di dollari annui, la situazione desta seria preoccupazione tra gli economisti. La persistente irresponsabilità finanziaria di Washington alimenta ulteriormente queste inquietudini.

Anche figure che in passato avevano lanciato l’allarme, come il gestore di hedge fund Ray Dalio, meritano ora una rinnovata attenzione. Dalio, pur promuovendo il suo libro “How Countries Go Broke”, avverte che gli Stati Uniti hanno circa tre anni per evitare un “infarto economico”. Peter Orszag, ceo della banca d’investimento Lazard ed ex direttore del bilancio, esprime la sua preoccupazione, sottolineando come il “lupo si stia avvicinando molto alla porta”.

Il Pacchetto di Misure Fiscali e le Sue Implicazioni

Il pacchetto di misure fiscali in discussione al Senato, denominato One Big Beautiful Bill Act, rischia di aggravare ulteriormente la situazione. Si prevede che aumenterà il debito di circa 3000 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, cifra che potrebbe salire a 5000 miliardi se alcune misure temporanee diventassero permanenti, secondo il Committee for a Responsible Federal Budget (Crfb).

Nel corrente anno fiscale, gli interessi federali supereranno il budget della difesa e la somma spesa per Medicaid, assicurazione per disabilità e buoni pasto messi insieme. Le proiezioni del Congressional Budget Office presumono che il mercato delle obbligazioni accetterà un balzo della spesa e rendimenti inferiori. Ciononostante, qualora il rendimento dei buoni del Tesoro a 10 anni si mantenesse vicino all’attuale 4,4% per un decennio, il Crfb stima un aumento aggiuntivo di altri 1800 miliardi di dollari per i costi degli interessi.

Il Mercato Obbligazionario e il Rischio di un Crack

Jamie Dimon, ceo di JPMorgan, ha avvisato che si potrebbe assistere a una “crepa nel mercato obbligazionario” a causa del debito Usa fuori controllo. Malgrado ciò, il mercato obbligazionario non mostra segni di cedimento, anche se i rendimenti a 30 anni hanno toccato di recente i picchi del 2008.

Paul Tudor Jones definisce questo paradosso un “kayfabe” economico, un termine preso dal wrestling professionistico. Scott Bessent, Segretario del Tesoro, ha ribadito con fermezza che gli Stati Uniti non mancheranno mai ai loro impegni sul debito. Tuttavia, un’accelerazione dell’inflazione potrebbe sortire un effetto analogo, qualora la Federal Reserve si vedesse costretta a intervenire con ciò che viene definita “dominanza fiscale”.

Il Punto di Non Ritorno e la Legge di Stein

Kenneth Rogoff, ex capo economista del Fmi, ha spiegato che il punto di non ritorno, in cui il mercato obbligazionario evolve da una lieve ansia a un panico autoperpetuantesi, non è solo una questione di “semplice aritmetica”. La maggior parte dei default, sia espliciti che indotti da un’inflazione elevata, si verificano ben prima che la matematica del debito li renda inevitabili.

Nonostante le previsioni di Dalio, risulta impossibile prevedere il momento esatto in cui le preoccupazioni degli allarmisti si riveleranno fondate. La legge di Stein, formulata dall’economista Herb Stein, afferma che “se qualcosa non può andare avanti per sempre, si fermerà”. La realtà può colpire all’improvviso.

Verso un Futuro Incerto: Riflessioni sul Debito e l’Economia

La situazione del debito pubblico statunitense rappresenta una sfida complessa e dalle molteplici sfaccettature. Le implicazioni per l’economia globale sono significative e richiedono un’analisi approfondita e una gestione oculata.
Amici lettori, cerchiamo di capire meglio cosa significa tutto questo. Una nozione base di economia ci dice che un debito eccessivo può portare a un aumento dei tassi di interesse, rendendo più costoso per le aziende e i privati prendere in prestito denaro, il che può rallentare la crescita economica.
Una nozione più avanzata ci spiega che il rapporto debito/PIL (Prodotto Interno Lordo) è un indicatore chiave della sostenibilità del debito. Un rapporto elevato indica che un paese potrebbe avere difficoltà a ripagare il proprio debito, il che può portare a una crisi finanziaria.

Riflettiamo insieme: cosa possiamo fare, come singoli cittadini, per contribuire a una gestione più responsabile delle finanze pubbliche? Quali sono le implicazioni di lungo termine di un debito pubblico elevato per le future generazioni? Queste sono domande cruciali che meritano una seria riflessione.