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- UniCredit punta all'espansione, Intesa Sanpaolo alla sicurezza nazionale.
- Intesa Sanpaolo gestisce 1.400 miliardi di euro di risparmi italiani.
- Prestiti al settore privato contratti di 5 miliardi di euro.
Un Confronto tra Intesa Sanpaolo e UniCredit
Il panorama bancario italiano è animato da un acceso dibattito sulla funzione e l’orientamento delle banche, con Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, e Andrea Orcel, CEO di UniCredit, che incarnano visioni strategiche divergenti. Questo confronto, emerso in un contesto di crescente necessità di finanziamenti per le imprese italiane, solleva interrogativi cruciali sul ruolo delle banche nel sostenere la crescita economica del paese.
UniCredit, sotto la guida di Orcel, ha intrapreso una politica espansiva, mirando ad acquisizioni sia in Italia che all’estero, con interessi manifestati verso Commerzbank, Banco BPM, Generali e Mediobanca. Questa strategia aggressiva ha attirato l’attenzione del governo italiano, che ha espresso preoccupazioni riguardo al controllo di asset strategici e all’allocazione dei capitali.

Il Golden Power e la Sicurezza Nazionale: Un Punto di Vista Contraddittorio
Messina ha apertamente criticato le mosse di UniCredit, suggerendo un approccio più prudente e focalizzato sulla protezione degli interessi nazionali. Ha sottolineato che Intesa Sanpaolo gestisce 1.400 miliardi di euro di risparmi italiani e che l’allocazione di tali risorse deve tenere conto della sicurezza nazionale. Questo riferimento al “golden power” evidenzia la preoccupazione che i risparmi italiani possano essere utilizzati per finanziare imprese straniere, potenzialmente a discapito di quelle nazionali.
La divergenza tra i due banchieri si manifesta anche nella gestione dei prestiti alle imprese. Mentre UniCredit destina solo il 35% dei suoi prestiti alle imprese italiane, Messina sembra sostenere un maggiore impegno verso il tessuto produttivo nazionale. Questa differenza di approccio solleva interrogativi sulla capacità del sistema bancario italiano di sostenere la crescita delle imprese locali.
- 👍 Intesa Sanpaolo e UniCredit: due approcci diversi, ma entrambi......
- 👎 UniCredit punta troppo all'estero, dimenticando le imprese italiane......
- 🤔 E se il problema non fosse la strategia, ma il sistema bancario...?...
L’Allontanamento delle Banche dai Territori e le Conseguenze per l’Economia Reale
Negli ultimi anni, si è assistito a un progressivo allontanamento delle banche dai territori, con una contrazione dei prestiti al settore privato di oltre 5 miliardi di euro negli ultimi cinque anni, pari al -0,36% in valore assoluto e al -18,7% in termini reali.
Nello stesso periodo, le giacenze sono cresciute di oltre 34 miliardi di euro (+1,9%), sebbene abbiano subito una contrazione reale del 16,4%.
Questo squilibrio tra impieghi e depositi, con un rapporto sceso sotto l’80%, sta frenando la crescita del PIL italiano.
La questione centrale è se le banche stiano adempiendo al loro ruolo fondamentale di intermediari finanziari, convogliando i risparmi verso gli investimenti produttivi. La percezione è che, in molti casi, le banche preferiscano operazioni finanziarie più redditizie ma meno legate al sostegno dell’economia reale.
Verso un Nuovo Equilibrio tra Profitto e Responsabilità Sociale
Il dibattito tra Messina e Orcel mette in luce la necessità di un nuovo equilibrio tra la ricerca del profitto e la responsabilità sociale delle banche. È fondamentale che le banche italiane, pur perseguendo la crescita e la competitività a livello internazionale, non perdano di vista il loro ruolo di sostegno all’economia nazionale. Un sistema bancario sano ed efficiente è essenziale per garantire l’accesso al credito per le imprese, promuovere l’innovazione e sostenere la crescita del PIL.
In un contesto economico globale sempre più complesso e interconnesso, è cruciale che le banche italiane sappiano coniugare le esigenze di redditività con quelle di sviluppo del territorio, contribuendo a creare un futuro più prospero per il paese.
Riscoprire il Valore del Territorio: Un Imperativo per il Sistema Bancario Italiano
In definitiva, il confronto tra le visioni di Messina e Orcel ci invita a riflettere sul ruolo delle banche nella società moderna. È essenziale che le banche, pur perseguendo la crescita e la competitività a livello globale, non perdano di vista il loro legame con il territorio e la loro responsabilità di sostenere l’economia reale.
Amici lettori, in questo contesto, è utile ricordare un concetto base dell’economia: la moltiplicazione del credito. Ogni prestito bancario, infatti, genera un nuovo deposito, che a sua volta può essere prestato, creando un effetto a catena che amplifica l’impatto del credito sull’economia.
Un concetto più avanzato è quello del coefficiente di riserva obbligatoria. Le banche sono tenute a detenere una percentuale dei depositi come riserva presso la banca centrale. Una riduzione di questo coefficiente può aumentare la quantità di denaro che le banche possono prestare, stimolando l’economia.
Riflettiamo: come possiamo incentivare le banche a investire di più nel nostro territorio, creando un circolo virtuoso di crescita e prosperità? Forse è il momento di riscoprire il valore della conoscenza del territorio, premiando le banche che sanno valutare il potenziale delle imprese locali e che si impegnano a sostenere il loro sviluppo.







